n.31: "We're Not Gonna Take It" - Twisted Sisters

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... E ora tuffiamoci nel glam-rock anni '80 più tamarro!!! 
Quale canzone migliore di questa per finire la playlist in grande stile (e con la giusta carica)??? I mitici Twisted Sisters con We're Not Gonna Take It! Un manifesto da prendere alla lettera!
E anche l'esplicativo videoclip, ovviamente è leggenda!
Tutti a copiare la pettinatura del cantante!
ps. scusate,oggi sto un po' suonata!


Oh, non lo accetteremo
No, non lo accetteremo!
Non lo accetteremo… più!

Abbiamo il diritto di scegliere e
In nessun modo lo perderemo
Questa è la nostra vita, questa è la nostra canzone!
Combatteremo i governi che sono giusti
Non scegliere il nostro destino perché
Tu non ci conosci, tu non ci appartieni!

Oh, non lo accetteremo
No, non lo accetteremo!
Non lo accetteremo… più!

Oh, sei così condiscendente
Il tuo rancore è senza fine
Non vogliamo niente, neanche una cosa da te!
La tua vita è banale e stanca
Noiosa e confiscata
Se questo è il meglio che sai fare,
non vogliamo fare il tuo meglio!

oh-oh-oh
oh-oh-oh
Abbiamo ragione/yeah!
Siamo liberi/yeah!
Combatteremo/yeah!
Lo vedrai!/yeah!

Oh, non lo accetteremo
No, non lo accetteremo
Non lo accetteremo… più!

Oh, non lo accetteremo
No, non lo accetteremo
Non lo accetteremo… più!
In nessun modo!

oh-oh-oh
oh-oh-oh
Abbiamo ragione/yeah
Siamo liberi/yeah
Combatteremo/yeah
Lo vedrai!/yeah

Oh, non lo accetteremo
No, non lo accetteremo
Non lo accetteremo… più!

Oh, non lo accetteremo
No, non lo accetteremo
Non lo accetteremo… più!

Dai, prova e conquistaci
Non lo accetteremo
Su!
No, non lo accetteremo
Sei fiacco e non vali niente
Non lo accetteremo più
Giù e fammene venti (flessioni)
Non lo accetteremo
Una spilla della confraternita
No, non la accetteremo
Oh te e la tua uniforme
Non lo accetteremo più

n.30: "Back For Good" - Take That

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Se pensate che il video di oggi sia kitsch, aspettate di vedere quello di domani!!!


Want you back!
Want you back!
Want you back for goood!

E in questo video trovate il significato nascosto della canzone... ebbene si!

n.29: "Anywhere" - Evanescence

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Nella mia collezione di dischi, c'è ne sono alcuni che nel corso degli anni sono stati prestati più di altri e Fallen degli Evanescence quasi sicuramente detiene il primato. Me l'hanno richiesto anche persone del tutto insospettabili, che ascoltavano musica pop o nemmeno quella, a riprova dell'enorme appeal che aveva questo primo album del gruppo, al di là del sound "pesante" e dei testi più pesanti ancora. Secondo me a fare breccia sono soprattutto la voce di Amy Lee - nonostante io da tempo non sia più loro fan, riconosco che la qualità del suo timbro, combinata ad espressività ed estensione sia inimitabile: la sua voce ha un che di estremamente dolce e suadente, la definirei "vellutata", ma può diventare anche potente e questa alternanza rende le canzoni particolarmente piacevoli - e in secondo luogo proprio i testi deprimenti. Sono tristi, tristissimi, e paradossalmente forse proprio questo parlare del dolore e della morte in modo così plateale e drammatico ha colpito al cuore parecchie persone.
Per molti, così come per me,  penso abbiano rappresentato l'ideale anello di congiunzione per iniziare ad ascoltare metal sinfonico; inoltre gli Evanescence hanno il merito di aver sdoganato in America un genere la cui paternità è tradizionalmente europea (specie nord-europea) e sono arrivati come una bomba sul mercato: innegabile l'influenza che hanno avuto sulle maggiori band symphonic metal di oggi. Hanno portato questo genere alla luce, fuori dall'underground, contro ogni previsione.
In passato sono stata una grande fan della band; alle superiori avevo il mio compagno di banco praticamente fissato con gli Evanescence... ne parlavamo spesso, scambiandoci materiale e notizie; quando uscì The Open Door, il loro terzo album, ne fummo contentissimi.
A quell'epoca scaricare musica da internet non era ancora così diffuso come lo è oggi. Volevamo ascoltare le loro canzoni inedite (demo, b-sides, bonus-track, ecc...), così io stilai la lista e lui costrinse non so chi a scaricarle... Mi ricordo che all'ultima ora di lezione di educazione fisica, ci distaccammo dagli altri compagni e trovammo un posto in cui poterle ascoltare in santa pace. Ascoltammo per un'ora, in religioso silenzio; la successiva la passammo a commentare le nostre impressioni.
In effetti ciò che è stato pubblicato prima di Fallen sono per lo più brevi demo e Origin, il loro primo vero disco contenente i pezzi migliori che sarebbero poi confluiti in Fallen. Quell'album è conosciuto solo dai fan ed Amy Lee si è più volte lamentata del fatto che oggi ne girano molte copie false, dato che è praticamente introvabile (fu stampato solo in 2500 copie): quasi dieci anni fa mi ricordo che ne trovai una copia alla Feltrinelli, sono quasi certa che fosse falsa.
Gli Evanescence non sono mai stati particolarmente prolifici, e dai demo fino a Fallen, nei dischi sono confluite canzoni che addirittura erano state scritte già da dieci anni, come loro stessi hanno dichiarato.
La struttura dei brani e la formula musicale è rimasta praticamente invariata (naturalmente prima del successo gli unici membri effettivi erano Amy e Ben), ma l'accento sul chrisitian rock, che a detta di Amy era un'inclinazione più di Ben che sua, è stato in seguito represso per esigenze commerciali. In ogni caso leggendo i testi, si riscontra una certa influenza, e la formazione vocale della stessa Amy è avvenuta nel coro polifonico della chiesa. Anch'io sono una corista, e penso che cantando in un coro la voce si imposti verso alcune caratteristiche piuttosto che verso altre, e quando ascolto Amy avverto con chiarezza questo background nel suo modo di cantare. I cori sono una palestra incredibile per la voce, e chi prende semplici lezioni di canto nella maggiorparte dei casi non è sullo stesso piano di un corista: cantando in un coro si acquisisce una diversa musicalità, perché si impara ad "adattarsi" alle voci degli altri; inoltre i brani di musica leggera spesso sono barzellete in confronto alle note che un soprano è costretto a toccare in un brano religioso, specie se è difficile. 
Sono presenti performance corali anche nello stesso Origin, del quale oggi vi propongo un assaggio con uno dei pezzi migliori: questa romanticissima ballad, cantata in duetto con David Hodges.


Mio caro amore, non hai desiderato di essere con me? 
E, mio caro amore, non hai desiderato di essere libero? 
Non posso continuare a fingere di non conoscerti neanche 
E, la dolce notte, tu sei mio 
Prendimi la mano

Ce ne andremo da qui stanotte 
Non c'è bisogno di dirlo a nessuno
Ci ostacolerebbero soltanto 
Così, entro la luce del mattino 
Saremo a metà strada per ovunque
Dove l'amore è più che solo il tuo nome

Ho sognato un luogo per me e per te
Là nessuno sa chi siamo 
Tutto ciò che voglio è dare la mia vita solo a te
Ho sognato così a lungo che non riesco più a sognare 
Fuggiamo via, ti porterò là

Ce ne andremo da qui stanotte 
Non c'è bisogno di dirlo a nessuno
Ci ostacolerebbero soltanto 
Così, entro la luce del mattino 
Saremo a metà strada per ovunque
Dove a nessuno serve un motivo 

Dimentica questa vita 
Vieni con me
Non guardare indietro, sei salvo ora
Apri il tuo cuore
Smettila di stare in guardia 
Non c'è più nessuno a fermarti 

Dimentica questa vita
Vieni con me
Non guardare indietro, sei salvo ora
Apri il tuo cuore
Smettila di stare in guardia
Non c'è più nessuno a fermarti ora


Ce ne andremo da qui stanotte 
Non c'è bisogno di dirlo a nessuno
Ci ostacolerebbero soltanto 
Così, entro la luce del mattino 
Saremo a metà strada per ovunque
Dove l'amore è più che solo il tuo nome

n.28: "Drops of Jupiter" - Train

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Questo brano è quasi una poesia. Riguardo al significato, riporto testualmente quanto scritto su ilsignificatodellecanzoni:

Drops of Jupiter è sicuramente una delle canzoni più famose in assoluto dei Train, singolo che tra le altre cose nasconde dei retroscena molto interessanti. Leggendo il testo molti infatti possono interpretare l’intera canzone come una semplice canzone d’amore, in realtà, come è stato dichiarato ufficialmente durante una intervista dal cantante dei Train, la decisione di scrivere questa canzone fu presa dopo la morte della madre di Pat (il cantante della band). Come lui stesso disse, era il 1998 e sua madre era molto malata di cancro. In quegli anni i Train erano in tour e siccome non erano disponibili ancora i cellulari, il cantante appena poteva si fermava ad una cabina telefonica per parlare con sua madre. Quando la madre morì, Pat entrò in un lungo periodo di depressione, quando improvvisamente un giorno disse di aver sognato sua madre e di essersi svegliato con in testa le parole “back in the atmosphere” (“ora lei è tornata nell’atmosfera”): a quel punto decise di voler scrivere una canzone dedicata proprio alla madre e che tale canzone dovesse iniziare proprio con quelle parole. Pat disse che per la prima volta si rese anche conto che sua madre non se ne era andata via per sempre, ma che era ancora presente, ma in un’altra forma che noi non possiamo percepire e vedere (“Si comporta come l’estate e cammina come la pioggia” e “lei ascolta come la primavera e parla come giugno”). La canzone infatti è una sorta di dialogo con la madre, in cui il cantante continua a porle diverse domande e in cui è certo che lei sia ancora lì vicino a lui e che lo stia aspettando.


Ora che è rientrata nell'atmosfera 

Con le gocce di Giove tra i capelli, hey, hey 
Si comporta come l'estate e cammina come la pioggia 
Mi ricorda che esiste il momento per cambiare, hey, hey 
Dal ritorno del suo soggiorno sulla luna 
Ascolta come la primavera e parla come giugno, hey, hey 


Ma dimmi, hai viaggiato attraverso il sole? 

Sei arrivata fino alla Via Lattea per vedere tutte le luci svanite 
E che il paradiso è sopravvalutato 
Dimmi, sei caduta per colpa di una stella cadente? 
Una di quelle senza cicatrici permanenti 
E ti sono mancato mentre stavi cercando te stessa là fuori 

Ora che è tornata da quella vacanza dell'anima 
Ripercorrendo il proprio cammino attraverso la costellazione, hey, hey 
dà un ascolto a Mozart mentre fa tae-bo 
Mi ricorda che c'è spazio per crescere, hey, hey 

Ora che è tornata nell\'atmosfera 
Temo che potrebbe pensare che sono come la cara vecchia Jane 
Raccontare una storia circa un uomo che ha così paura di volare da non essere mai atterrato 

Dimmi il vento ti ha fatto perdere l'equilibrio? 
Sei finalmente riuscita a ballare con la luce del giorno 
E ritornare verso la Via Lattea
E dimmi Venere ti ha fatto perdere la testa? 
Era tutto quello che volevi trovare? 
E ti sono mancato mentre là fuori stavi cercando te stessa là fuori

Riesci a immaginare nessun amore, orgoglio, pollo fritto 
Il tuo migliore amico che ti dà sempre ragione anche quando so che hai torto 
Riesci a immaginare nessun primo ballo, romanticismo liofilizzato, 5 ore di conversazione al telefono 
Il miglior latte di soia che tu abbia mai bevuto... e me 

Dimmi il vento ti ha fatto perdere l'equilibrio? 
Sei finalmente riuscita a ballare con la luce del giorno 
E ritornare verso la Via Lattea



n.27: "Can't Blame Me" - Blue Angel

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Cyndi, la mia cantante preferita. 
Prima di approdare alla carriera solista faceva parte di un curioso gruppo rockabilly chiamato Blue Angel (dal nome del film con la grande Marlene, suppongo) nel quale già sfoggiava la propria bravura vocale su pezzi rock anni '50. La band, che ebbe vita breve, era abbastanza conosciuta a New York; all'inizio degli anni '80 i Blue Angel pubblicarono il loro unico e omonimo disco, oggi praticamente introvabile. Si tratta di musica piacevole, divertente, senza pretese, anche se risulta un po' datata per le orecchie: io amo ascoltarlo anche perché è molto breve, e poi, come dicevo, Cyndi è già al livello canoro in cui la conosciamo. All'epoca aveva già i capelli arancio/giallo canarino, e piroettava come una pazza sul palco in pantaloncini e buffi completi colorati...
Nel vinile sono contenute anche tracce storiche del repertorio della Lauper, che lei reinserirà in seguito nei suoi album, come la spumeggiante Maybe He'll Know o la bellissima ballad I'm Gonna Be Strong (una performance notevole). Pare anche che molte tracce inserite nei successivi lavori solisti, come Witness, What A Thrill e simili, fossero in realtà repertorio dei Blue Angel.
Il disco tocca in diversi momenti vari generi musicali, come reggae e punk-rock, e pare fu stampato solo in 5000 copie.
In ogni caso, il gruppo aveva già in preparazione un secondo disco che non venne più pubblicato e di cui si persero le tracce (da quello che ne so - notizie non confermate - ci fu un diverbio con l'etichetta discografica che voleva dare un altro stile sonoro alla band, più improntato alla disco). Cyndi divenne famosa e la band continuò giusto un pochino, per poi sciogliersi.
John Turi, Lee Brovitz, Arthur Neilson e Johnny Morelli, ovvero i quattro componenti del gruppo, erano bravi musicisti, ma bravi come c'e n'erano molti. Lei, invece, brillava di luce di propria.


Di seguito la tracklist del disco (la cui copertina è quella che vedete nel video). Alcune tra queste canzoni sono state scritte dalla stessa Cyndi; l'unico pezzo strumentale è Cut Out.
I'M Gonna Be Strong, l'unica traccia del disco a superare i tre minuti, è in realtà è una cover del cantante americano Gene Pitney (quello di Nessuno Mi Può Giudicare!!!!!!!).
La sua versione della song la potete ascoltare qui.

  1. Maybe He'll Know
  2. I Had a Love
  3. Fade
  4. Anna Blue
  5. Can't Blame Me
  6. Late
  7. Cut Out
  8. Take a Chance
  9. Just the Other Day
  10. I'm Gonna Be Strong"
  11. Lorraine
  12. Everybody's Got an Angel

n.26: "Disintegration" - Monarchy feat. Dita Von Teese

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Chi non è fan di Dita forse ignora che dagli inizi della sua carriera, anche quando non era ancora famosa come adesso, è apparsa in parecchi video musicali. Ad esempio, tempo fa avevo postato un video dei Green Day (Redundant) di metà anni '90 in cui c'era lei! Ovviamente da Marilyn Manson in poi ha ottenuto una visibilità maggiore - anche se ci tengo a sottolineare che lei non è la classica star che ha fatto il matrimonio fortunato, ma una self-made woman con una disciplina ferrea ed una lunga carriera alle spalle. Sinora l'abbiamo conosciuta come performer burlesque, ma ora che l'età non la favorisce più e ha passato i 40 anni (pur rimanendo lo stesso bellissima, ne mostra dieci in meno), ha messo da parte gli show e si è trasformata in un'abile business woman, lanciando sul mercato praticamente di tutto, lingerie in prima linea naturalmente. Qua in Italia le creazioni firmate Dita non arrivano, probabilmente perché qui non è così famosa come in America o in altri paesi, dove è un'icona assoluta. 
In un video di qualche tempo fa, il braccio destro di Anna Wintour di Vogue (di cui, chiedo venia, mi sfugge il nome) spiegava quanto Dita abbia rivoluzionato la moda e la percezione della bellezza in America negli ultimi anni...
Ritornando alla musica, l'unico videoclip in cui apparsa è stato Up In The Air dei 30 Seconds To Mars. 
Però non tutti sanno che ce n'è uno in cui non solo ha recitato (e si è spogliata), ma ha anche cantato, ed è questa canzone dei Monarchy.
In realtà usare il termine cantare è improprio, dato che Dita ha una vocina flebile, che qui, tra l'altro, è effettata... però nella musica elettronica certe cose non hanno peso, inoltre per le pin up avere un certo tipo di voce è una specie di tradizione (penso alla Monroe).
Detto ciò, ribadisco e ribadirò sempre la mia stima per questa signora.


Non si dovrebbe giudicare la bellezza.
Quando qualcuno dice: "quella donna non è bella", io li guardo e penso:
"Wow! Non avevo mai notato prima quanto eravate brutti"
(DITA)

n.25: "Stay" - Simply Red

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n.24: "July" - Origa

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Anche in questa playlist inserisco un brano di Origa, artista russa tra le mie cantanti preferite, nella speranza di farla conoscere un po' di più.
Stavolta il pezzo è tratto dal disco Amon Ra, il suo ultimo album del 2013, un lavoro che non mi ha convinta del tutto, ma che presenta in ogni caso piacevoli episodi pop, come questo.
Se volete saperne qualcosa in più su Origa, vi rimando al post che ho pubblicato su di lei.

n.23: "Goodbye Yellow Brick Road" - Elton John

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Gira la notizia del suo ritiro dalle scene: vero è che Elton è quasi settantenne, ma se dovesse ritirarsi sarebbe come perdere di colpo una delle colonne della musica (e una di quelle grosse)... 
Non so cosa scrivere su di lui: è un mostro sacro...
Io lo metto sullo stesso piano di Paul McCartney. Le sue canzoni somigliano a dei cerchi che si chiudono in maniera perfetta, e hanno un forte sapore classico.
Eppure da quelli della mia generazione, almeno qui in Italia, lui è poco conosciuto e apprezzato - siamo troppo giovani e più che altro la nostra memoria di Elton parte dalla Candle In The Wind dei funerali di Lady D.
Mi dispiace apprendere la notizia anche perché sfuma il sogno di ascoltarlo live: il suo era uno di quei concerti a cui avrei voluto assolutamente assistere, ma purtroppo per ora non ci ero riuscita.
In un repertorio sconfinato, pieno di brani indimenticabili, ho scelto il seguente tratto dall'omonimo album: è uno dei miei dischi preferiti in assoluto, un capolavoro di compiutezza, ed uno tra i migliori di Elton.
Note particolari: a detta di molti, è una delle canzoni più belle della storia della musica.


Quando scenderai 
Quando metterai i piedi per terra?  
Avrei dovuto restare alla fattoria 
Avrei dovuto ascoltare il mio vecchio


Sai che non puoi avermi per sempre 
Non mi sono impegnato con te 
Non sono un regalo per i tuoi amici 
Questo ragazzo è troppo giovane 
per essere triste


E allora addio strada di mattoni gialli 
Dove i cani della società ululano 
Non puoi installarmi nel tuo attico 
Me ne torno al mio aratro


Me ne torno dalla vecchia civetta ululante nei boschi 
A cacciare il rospo dal dorso calloso 
Oh ho finalmente deciso che il mio futuro sta 
Al di là della strada che porta alla fortuna e al successo


Cosa pensi di fare allora? 
Scommetto che abbatterò il tuo aereo 
Ti porterò un paio di vodka e tonic 
Per rimetterti di nuovo in piedi


Forse mi rimpiazzerai 
Se ne trovano molti come me 
Bastardi che non valgono un centesimo 
Che cercano bocconcini per terra come fai tu  


n.22: "Ai No Oto" - moumoon

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Ultimamente mi viene in mente di dedicare una tag apposta alle sigle degli anime... grazie agli anime si scoprono un sacco di artisti, o perlomeno belle canzoni. Io negli ultimi tempi ne ho trovate un po': ero indecisa tra questa e Broken Wings di Tomoko Tane (da Trinity Blood). Curiosamente queste cantanti hanno una voce simile tra loro (Tomoko ha un timbro un po' più particolare) che assomiglia a quella di Cyndi Lauper (lei però è insuperabile).
Si tratta dell'ending di un breve anime, piacevole ma senza infamia e senza lode: Viper's Creed.



n.21: "Valerie" - Steve Winwood

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n.20: "Energize Me" - After Forever

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La band ormai si è sciolta (peccato), e Floor è diventata la nuova cantante ufficiale dei Nightwish... mah: vedremo come andrà a finire!


n.19: "Try" - Nelly Furtado

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n.18: "Suzy" - Fool's Garden

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  • W gli anni '90!!!
  • Sono quelli della canzone del limoncello...
  • a metà tra Beatles e Oasis (là stiamo)


n.17: "Skycraper" - Demi Lovato

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Lo so che lei è quella di High School Musical, che proviene dalla scuderia Disney, che stava col tizio dei Jonas Brothers, che fa parte della generazione di ragazzine popstar... Però l'interpretazione di questo pezzo è da brividi. 
Si sente che c'è qualcosa di genuino dietro, anche perché Demi è stata molto male, e stava quasi per lasciarci la pelle...
Come vocalità è allo stesso livello di Kelly Clarkson, ma ha anche il suo medesimo problema: cioè non avere qualcuno che le scriva musica seria, e non semplice pop commerciale, in moda da valorizzare le sue qualità vocali.


I cieli stanno piangendo, io sto guardando 
raccolgo le lacrime nelle mie mani 
C’é solo il silenzio, appena finisce 
come se non avessimo mai avuto una possibilità. 
Devi proprio farmi sentire come se 
non sia rimasto più nulla di me? 

Puoi prendere tutto quel che ho 
Puoi rompere tutto quello che sono 
come se fossi fatta di vetro 
come se fossi fatta di carta 
Vai avanti e prova a demolirmi 
Io mi risolleverò da terra
come un grattacielo
come un grattacielo 

Appena il fumo si dirada, mi risveglio
e distacco te da me 
Ti farebbe sentire meglio 
guardarmi mentre sanguino? 
Tutte le mie finestre sono ancora rotte 
ma io sono in piedi 

Puoi prendere tutto quel che ho 
Puoi rompere tutto quello che sono 
come se fossi fatta di vetro 
come se fossi fatta di carta 
Vai avanti e prova a demolirmi 
Io mi risolleverò da terra
come un grattacielo
come un grattacielo 

Vai, corri, corri, corri
io resterò qui 
guardandoti  sparire, sì 
Vai, corri, corri, corri
sì è una lunga strada verso il basso 
ma io sono più vicina alle nuvole quassù 


Puoi prendere tutto quel che ho 
Puoi rompere tutto quello che sono 
come se fossi fatta di vetro 
come se fossi fatta di carta 
Vai avanti e prova a demolirmi 
Io mi risolleverò da terra
come un grattacielo
come un grattacielo 

n.16: "Passion" - Utada Hikaru

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Sorry se non riesco ad aggiornare con la giusta frequenza come vorrei (sigh)!

Questa famosissima popstar giapponese (ottimo timbro, prodotta molto bene) è balzata agli onori della cronaca negli ultimi tempi perché ha sposato un ragazzo italiano, un cameriere più giovane di lei, che proviene da un paese pugliese poco distante dal mio. Curiosità nella curiosità: a sposarli è stato un mio ex docente di religione...
In ogni caso, ovviamente io non ho certo partecipato alla cerimonia (svoltasi nel paese natale del nostro Domenico Modugno), anche perché credo che non sarebbe stato possibile avvicinarsi neppure da chilometri!... Sulla singolarità di questo matrimonio sorvolo.
Comunque lei è brava come cantante, è una professionista, mi piace parecchio; questa è forse la sua canzone più nota, e vi consiglio anche l'album da cui è tratta: ULTRA BLUE.
Il videoclip è davvero bello, spero che non lo cancellino dal tubo:



n.15: "If It's In You" - Syd Barrett

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Questo è un giorno speciale per vari motivi (uno di questi: l'anniversario della creazione del presente blog), perciò meritava un pezzo speciale. Ormai è lampante quanto io ami Syd...
Beh, questa è la mia canzone preferita di Syd, almeno per il momento...
Il fatto è che è così divertente, una specie di accozzaglia di parole buttate lì, le prime che gli venivano in mente, associate solo per il gusto del suono (il verso su Henrietta credo sia il mio preferito): lui aveva proprio questo lato ludico, che non è rintracciabile in nessun altro artista.
Eppure questa non è una filastrocca, ma anche un po' un delirio: è come uno sfogo di una persona che si sente oppressa fino al limite della pazzia, che butta fuori ciò che ha dentro. Insomma, è proprio lui.
Il brano è cantato in maniera abbastanza aggressiva con le sue allitterazioni (qui più che in altre canzoni, prominente l'influenza di Lear); è divertente perché in certi punti Syd sembra fermarsi, come se avesse delle incertezza sulle parole da pronunciare. Non so dirvi con certezza se If it's in you sia una canzone scritta da prima o nata sul momento, come effettivamente appare. Nella versione che ho io succede una cosa abbastanza buffa: Syd si interrompe appena dopo aver iniziato a cantare ("Yes, I'm thinking..." = "Si, io sto pensando..." !!!), come se qualcosa della canzone non gli andasse del tutto a genio e si mette a dire:

look you know, I'll start again ,I'll start again...
its no, its just the fact you know going through it, I mean if you if we could cut...

Poi si sente una specie di risposta dall'altra parte che non si capisce bene (credo gli abbiano detto una cosa simile: "ritorna a cantare"). Pare sia la voce di Gilmour, ma boh! Immaginatevi tutta la registrazione dell'album così!
Come tutti sappiamo la monelleria di Syd e la sua ingestibilità erano leggendarie, e registrare con lui era un vero calvario.
In ogni caso rimane una canzone divertente e straziante (similmente a Dark Globe) contemporaneamente:


Yes I'm thinking of this, yes I am
Puddle town, Tom was the underground

Hold you tighter so close, yes you are
Please hold on to the steel rail
Colonel with gloves
He isn't loved on 'Sundays Mail'
All the fives crock Henrietta
She's mean go-getter
Gotta write her a letter.
Did I wink of this, I am
Yum, yummy, yum, don't, yummy, yum, yom, yom...
Yes, I'm thinking of this, in steam
Skeleton kissed to the steel rail
Fleas in Pamela
Chugging along with a funnel of steam
All the fives crock Henrietta
She's mean go-getter
Gotta write her a letter...


Sì, sto pensando a questo,sì io sono
Torbida città,Tom era sottoterra
Ti tengo stretta così vicino, sì tu sei
Per favore si regga alla ringhiera d’acciaio
Colonnello coi guanti
Non è amato sul Sunday Mail
Tutt’e cinque rendono inabile Henrietta
È un’arrivista
Devo scriverle una lettera
Ho forse ammiccato, io?
Yum,gustoso,yum, non farlo,gustoso,yum,yom,yom…
Sì, sto esattamente pensando a questo,in vapore
Lo scheletro baciava la barra d’acciaio
Seccava in Pamela
Sbuffando insieme con un’imbuto di vapore
Tutt’e cinque rendono inabile Henrietta
È un’arrivista
Devo scriverle una lettera

n.14: "Miles Away" - Madonna

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La ammiro molto come donna, ma purtroppo come cantante penso sia stata una vera rovina per la storia della musica... perché se non avesse dato il via lei, ora non avremmo questa eccedenza di popstar inutili e tutte uguali che strumentalizzano il sesso per fare carriera, ma che non fanno "musica".


Mi sono appena svegliata da un sogno confuso
Non crederesti mai a quello che ho visto
Ho guardato nello specchio e ho visto il tuo volto
Tu guardavi me ed eri miglia lontano

Tutti i miei sogni svaniscono
Non sarò più la stessa
Se tu potessi vedermi nel modo in cui vedi te stesso
Non posso fingere di essere qualcun altro

Mi ami sempre di più quando siamo
Miglia lontano
Lo sento nella tua voce quando sei
Miglia lontano
Tu non hai paura a parlarmi
Miglia lontano
Suppongo che siamo al nostro meglio quando siamo
Miglia lontano

Così lontano, così lontano…

Quando non c’è nessuno in giro allora ti ho qui
Comincio a vedere l’immagine, diventa così chiaro
Tu hai sempre il cuore più grande
quando siamo a 6000 miglia di distanza

Troppo suono o per niente suono
Il silenzio di disagio può essere così rumoroso
Quelle tre parole non sono mai abbastanza
quando l'amore è a distanza

(…)

Sto bene
Non essere dispiaciuto, ma è vero
Che quando me ne sarò andata ti renderai conto
che sono la cosa migliore che ti sia mai capitata

n.13: "Hang On" - Savn

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Come sempre il mio papi è più aggiornato di me sul metal ed è lui che mi fa scoprire le cose migliori... !!! È stato lui a farmi conoscere i Leaves' Eyes (dei quali parlerò prossimamente, dato che è uscito il nuovo lavoro), che in poco tempo sono diventati uno tra i miei gruppi preferiti e sicuramente il mio preferito in assoluto tra quelli che suonano metal sinfonico...
Qui non ci allontaniamo tanto, perché in questa neonata band milita Carmen, la sorella di Liv, e questo fatto, in quanto a vocalità, è già una garanzia... a parte ciò, però, la musica dei Savn, così come la voce di Carmen, meritano di essere apprezzati per quello che sono, senza essere comparati per forza ad altri (Carmen in primis ha espresso la volontà di non essere più accostata a sua sorella maggiore).
Il loro omonimo album di debutto, composto da nove tracce, è un ottimo esempio di metal suonato con mestiere e onestà: un occhio al pop, ma non troppo, omogeneità, solidità e belle canzoni. Una prova assolutamente soddisfacente che contiene alcune perle, come il pezzo scelto come primo singolo, Hang On, che non esito a definire uno dei migliori usciti. Questi gruppi sono lontani anni luce dalle mere svolte commerciali che in questi ultimi tempi stanno caratterizzando i lavori delle band di punta di questo genere.


Hang on
Don't say the word good bye.

By myself I drift away
No destination
Off course I've strayed
In stormy waters I've rowed enough
The swallows rocks have been too rough.

I will let go
Time to close my eyes
The pain is still here
No matter how hard I try.

Hang on
Hang on
Don't say the word good bye
It's too soon 
It's too soon for you to die
Hang on
Hang on
I wish for you to stay 
Please don't leave
We can always find away
(There's always a way)

In my dreams I see myself drown
In slow motion I'm falling down
I'll abandon this sinking ship
Before it finally hits the ground


n.12: soundtrack per il film Hook Capitan Uncino - John Williams

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Oggi avevo altri programmi, ma mi è sembrato giusto rendere un piccolo omaggio ad uno dei più grandi attori hollywoodiani moderni, Robin Williams, venuto a mancare ieri a 63 anni nella sua villa in California. Si suppone il suicidio... su questa vicenda non voglio dire niente, se non che ciò che si trova nell'animo di un essere umano è un mistero inspiegabile, e solo ognuno di noi può sapere fino in fondo cosa proviamo, nessun altro... 
L'unica cosa di cui sono sicura è che lui non vorrebbe essere ricordato con tristezza, ma in allegria: la stessa allegria che per anni ha trasmesso a noi attraverso ruoli indimenticabili, sia sul grande che sul piccolo schermo.
A cominciare da quel telefilm, Mork & Mindy, che lanciò il suo indiscusso talento comico; una serie rcordata con molto affetto dalla generazione dei miei genitori... 
A me che sono cresciuta nei Novanta rimarrà impresso innanzitutto come il professore de L'attimo fuggente (un film classico da far vedere nelle scuole: io l'ho visto sia alle medie che alle superiori), ma soprattutto  per Jumanji.
Un'altra pellicola che conosciamo tutti è Hook, in cui interpretava il ruolo di un Peter Pan cresciuto: la bellissima colonna sonora era musicata da John Williams (il RE delle colonne sonore):


Tutti noi dovremmo ricordare Robin non per il suo malessere personale, ma per il suo sorriso contagioso, pieno di gentilezza e gioia sincera.

REST IN PEACE, ROBIN

n.11: "Brian Wilson Said" - Tears For Fears

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Oggi la playlist propone una delle mie band preferite, e anche una delle più sottovalutate della storia della musica: i Tears For Fears. Duo britannico composto da Roland Orzabal e Curt Smith, spopolarono negli anni '80 grazie a hit quali Shout, Everybody Wants To Rule The World, Mad World e altre ancora (sono uno di quei gruppi di cui si conoscono almeno dieci canzoni senza saperlo).
In quel decennio i TFF erano pari ad un altro gruppo, i Depeche Mode, con i quali avevano molte cose in comune, come l'anno di formazione (il 1981), una certa tendenza alle atmosfere dark (in netta opposizione alla moda del tempo) e lo stesso genere cioè la pop-dance. Molti parlano di new romantic, new wave ecc... ma io li definirei semplicisticamente pop - però pop fatto come si deve!
L'unica differenza tra le due band è che mentre gli ultimi sarebbero "sbocciati" solo negli anni '90, all'epoca i Tears For Fears avevano già raggiunto la maturità nella composizione ed erano in grado di creare pezzi raffinati e album interessanti (i primi tre sono i migliori).
Parecchi critici li sentono molto beatlesiani, e in effetti l'orecchiabilità e l'ispirazione ai Fab Four sono evidenti, ma sarebbe limitativo restringere così il campo delle influenze.
Già solo ascoltando la stranota Shout, che sfora gli otto minuti, è facile capire che una canzone che dura così tanto per diventare una hit deve aver qualcosa in più.
Io per la playlist ho scelto uno dei loro singoli meno noti, ma anche uno dei più originali. È contenuto nell'ottimo disco Elemental, pubblicato nel 1993 quando Smith era ormai fuori dal gruppo, disco conosciuto soprattutto per Break It Down Again.


I Tears For Fears avrebbero potuto raggiungere lo status dei depeche, se non si fossero bruciati nella peggiore delle maniere, come succede a molte altre formazioni valide.
Agli albori del nuovo decennio la situazione era ormai alle corde, sia nella scena musicale che tra di loro: si divisero perché era diventato impossibile stare insieme e perché si odiavano. Per tutto il resto del decennio non fecero che sputarsi addosso veleno a distanza.
Ovviamente qualche anno fa si sono anche riuniti, ma oramai era troppo tardi per rinverdire i fasti di un tempo.
Nonostante ciò, restano le loro canzoni.

n.10: "Are You Happy Now?" - Michelle Branch

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n.9: "I'll Fly For You" - Spandau Ballett

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Se fossi nata negli anni '80 avrei dovuto scegliere tra i Duran Duran e gli Spandau... io propendo più per secondi; questa canzone è bellissima:


n.8: "Forever Yellow Skies" - The Cranberries

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I Cranberries sono stati una delle colonne sonore degli anni '90. 
Alle ortiche (o meglio, ai mirtilli) chi ritiene che siano troppo melodici, non abbastanza rock o non abbastanza qualcos'altro!...
Io li ho conosciuti meglio in occasione di un loro concerto in Italia, che è stato il primo a cui io sia andata, o quasi, e perciò vi sono particolarmente affezionata. Tutti i loro album sono indiscutibilmente belli, e loro la componente melodica ce l'hanno nel sangue dato che sono irlandesi. A un certo punto sembrò - vuoi che scrivessero testi che trattavano di attualità, vuoi che furono intercettati dal Pavarotti - che fossero sulla buona strada per diventare una specie di U2 con donna alla voce. 
Alla fine però come gruppo sono assomigliati sempre e solo a loro stessi.
Il fatto che ci sia una vocalist femmina alla guida di un gruppo di uomini è una cosa in più, non in meno, dato che casi simili sono davvero pochi
A Dolores va la mia stima sia come cantante (ha una voce meravigliosa) che come essere umano per ciò che passato. 
Dopo anni dalla rottura e i due dischi da solista di Dolores, c'è stata la reunion, a cui è seguito un album, Roses, che purtroppo non ha raccolto il successo sperato.
Spero che in futuro facciano qualcosa, o quantomeno di poter ascoltare ancora la voce di Dolores.

n.7: "Slither" - Velvet Revolver

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I VR sono (erano) la band formata dai componenti dei Guns N' Roses meno quel trombone sfiatato di Axl , sostituito dal molto migliore Scott Weiland (voce e meriti ampiamente riconosciuti). Devo esser sincera, i Guns non mi sono mai andati molto a genio per vari motivi, primi tra tutti il fatto che tra Axl e Courtney Love non scorra buon sangue, e poi per quel genere di hard rock stereotipato e maschilista che facevano... ma hanno scritto belle canzoni, non lo nego, e poi c'è Slash (Slash!)...
Peccato solo che come cantante (?) avessero un gallinaccio senza voce come Axl che si aggirava sul palco in boxer! Anche i loro video non mi sono mai piaciuti: li trovo abbastanza ridicoli.
I Velvet Revolver mi erano molto più simpatici: in ogni caso ora il gruppo è entrato in pausa indefinita, vuoi per i vari progetti collaterali dei membri, dopo che Scott ha lasciato la band.
È stato un errore madornale: Slash vagheggia che dovrebbero trovare un nuovo frontman, ma sarà dura rimpiazzare uno come Weiland.
I VR hanno pubblicato due ottimi, superadrenalinici album (dove ogni tanto l'adrenalina è interrotta da belle ballads), ovvero Contraband e Libertad, abbastanza simili tra loro.
Forse proporre Slither è un po' banale, ma è il videoclip che mi è rimasto di più, probabilmente perché c'è uno Scott che sprizza erotismo (non sarà bellissimo, ma lasciatemelo dire: i cantanti sexy sono pochissimi, e lui è uno di questi - comunque, come mai ci ho messo così tanto a capire che il suo modo di muoversi mi ricorda quello di Mick Jagger???)


Non so cosa darei per essere in prima fila ad un live di Scott!

n.6: "Rather Be" - Clean Bandit

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n.5: "Bitter Sweet Symphony" - The Verve

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Il brano precedente (di Michael Jackson) parlava del cambiare se stessi, invece al contrario quello che ho scelto oggi parla di quanto sia importante rimanere fedeli al proprio modo di essere, senza farsi condizionare dagli altri o da ciò che la vita ci pone davanti. Sono le due facce della medaglia.
È una delle mie canzoni preferite in assoluto (molto probabilmente tra le prime dieci preferite in assoluto) per svariate ragioni, e dopo anni e anni non smette di piacermi; in realtà, non ho ancora conosciuto una persona a cui non piaccia...
I Verve assieme a Blur e Oasis erano gli alfieri del Brit-pop nei Novanta: ho già detto che di questi tre io sono per i Blur, presenti nella scorsa playlist.
Uno dei motivi per i quali il pezzo mi piace ed ha avuto successo è ovviamente il videoclip: secondo me è uno dei più belli di tutti i tempi. 
È di una semplicità totale, ma d'impatto: c'è solo Richard che cammina su una strada, tirando dritto, non lasciando che nulla ostacoli la sua direzione: per questo alcune volte finisce per scontrarsi con i passanti, o addirittura è costretto a passare sopra ad un auto che gli tagliava la strada. A quel punto la conducente esce fuori e si mette di traverso, dicendogliene di ogni, ma lui non si ferma e alla fine lei si stanca e va via.
C'è ogni tipo di persona: c'è anche chi si scansa per lasciarlo passare, chi lo guarda sorpreso di tale determinazione, chi rimane indifferente... Insomma, è una metafora sulla vita, ma la cosa più bella è che mentre continua ad andare avanti lui ha uno sguardo sereno, calmo...
Nella scena finale, molto bella, gli altri componenti della band lo raggiungono e si uniscono a lui. Invece all'inizio è significativo che parta da un cantiere stradale con una freccia che indica una direzione differente da quella che prenderà.
Anche il testo del brano è bellissimo, e pare che fu ispirato ad Ashcroft da ciò che la madre gli diceva quando era piccolo. 
Seppur la canzone sia stata eletta dalla bibbia del rock Rolling Stone come una delle migliori di sempre, i Verve ne hanno ricavato parecchie grane perché, com'è risaputo, la parte con gli archi è un campionamento dai Rolling Stones. Ma questo non la sminuisce.
Il video è diretto da Walter Stern, e la strada lungo cui cammina Richard è la Hoxton Street di Londra.
Ho immaginato spesso di mettermi a camminare per strada come fa lui, mi chiedo cosa accadrebbe.


una piccola nota: per i testi originali delle canzoni vi consiglio di andare su lyrics.wikia, perché spesso e volentieri sul web ne girano versioni imprecise... 
Anche per le traduzioni è lo stesso: io cerco sempre di pubblicarle il più precise possibili, le controllo o traduco, in modo particolare quelle che propongo in queste playlist. 
Anche la seguente traduzione è stata fatta da me dal testo ufficiale:

Perché è una sinfonia dolceamara, questa vita
che cerca di far coincidere gli estremi
sei uno schiavo dei soldi e poi muori
Ti porterò sull’unica strada che io abbia mai percorso
lo sai, quella che ti conduce nei luoghi in cui
tutte le fila si ricongiungono, si


Nessun cambiamento, io potrei cambiare
potrei cambiare, potrei cambiare
ma io sono qui nel mio modo, 
sono fermo nel mio modo 
Ma io sono un milione di persone diverse
da un giorno all’altro
Io non posso cambiare il mio modo
No, no, no, no, no


Bene, io non prego mai
ma stanotte sono in ginocchio, si
ho bisogno di udire alcuni suoni che mi facciano riconoscere il dolore che c’è in me, si
lascio che la mia melodia splenda, che purifichi la mia mente, mi sento libero ora
Ma le strade sono pulite e non c’è nessuno che canti per me ora
 

Nessun cambiamento, io potrei cambiare
potrei cambiare, potrei cambiare
ma io sono qui nel mio modo, 
sono fermo nel mio modo 
E sono un milione di persone diverse
da un giorno all’altro
Io non posso cambiare il mio modo
No, no, no, no, no


(ci hai mai camminato?)
Non posso cambiare
Non posso cambiare

Perché è una sinfonia dolceamara, questa vita
che cerca di far coincidere gli estremi
che cerca di farti trovare i soldi e poi muori


Sai, io potrei cambiare, potrei cambiare

ma io sono qui nel mio modo, 
sono fermo nel mio modo 
E sono un milione di persone diverse
da un giorno all’altro
Io non posso cambiare il mio modo
No, no, no, no, no


Tu devi cambiare il mio modo no, no, no
(è solo sesso e violenza, melodia e silenzio)
(devo, non posso cambiare la mia violenza, melodia e silenzio)
(devo, non posso cambiare la mia violenza, melodia e silenzio)

n.4: "Man In The Mirror" - Michael Jackson

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Lo so, può sembrare banale inserire lui nella playlist, ma questa canzone mi piace proprio tanto ed è una di quelle che sento più vicine a me in questo periodo.
Io non sono una fan accanita di Jackson, nonostante riconosca la sua indubbia, gigantesca statura artistica, ma a onor del vero lo ascoltavo e compravo i suoi cd prima che ci fosse l'esplosione mediatica dovuta alla sua morte.
Ora vedo persone che non capiscono un'acca di musica e che ignoravano Michael fino ad un attimo prima, dichiarare di amarlo alla follia (nella maggior parte dei casi senza conoscere quasi per niente la sua produzione musicale)... in pratica ora sono tutti suoi fans, ma in fondo tanto meglio che venga apprezzato dato che se lo merita.
Io ho un ricordo particolare legato alla data della sua morte, perché per un caso, quel giorno avevo l'esame di maturità: ricordo che quella mattina sono entrata nell'ingresso della scuola, e la prima cosa che mi hanno detto i miei compagni è stata "è morto Michael Jackson". Non ci potevo credere. 
Tutti, invece di parlare dell'esame, parlavano di lui! È una cosa che non mi dimenticherò mai.
Penso che sia il modo in cui si sta comportando la sua famiglia dopo la sua morte, che il fatto che venga raschiato il fondo tirando fuori vecchi pezzi scartati (riproposti come singoli!) siano cose di cui lui sarebbe parecchio scontento se fosse ancora vivo. 
Su di lui si possono avere dubbi quanto vuoi, ma non su questo: che fosse un professionista e che tenesse in maniera particolare ai suoi fan (molto di più della maggior parte dei grandi artisti pop). Michael era un perfezionista assoluto, e non credo che avrebbe accettato di proporre al suo pubblico pezzi di second'ordine.
Ritorniamo a questo brano: è tratto dell'album Bad (1987), ed è uno dei pochi non scritti da lui. In realtà l'autore aveva un po' di timore a proporlo a Michael, ma lui invece lo apprezzò molto e decise di cantarlo, anche se con alcune modifiche.
La canzone e Heal The World sono equiparabili, ma tra le due preferisco questa, anche se ad Heal The World sono affezionata, perché la cantai ad un recital scolastico alle elementari!
Sulla pagina di Wikipedia potete trovare l'elenco di tutto ciò che è presente nel videoclip.
L'interpretazione è intensa e commovente, come si conviene all'argomento: il testo parla di un uomo che decide di cambiare se stesso, perché si è accorto che è l'unico modo che ha per rendere il mondo un posto migliore. È un messaggio tutt'altro che banale, perché spesso ci lamentiamo della situazione generale come se non potessimo farci nulla - penso anche al nostro Paese - ma non consideriamo che in realtà tutti i cambiamenti iniziano dalle persone. 
La società è composta di individui; riuscire a modificare il sistema o gli altri è difficile, ma da soli si può provare a cambiare se stessi (ci vuole forza, ma è il lavoro che ogni essere umano dovrebbe fare).
In particolare, nella canzone, il cambiamento in questione è una presa di posizione, di responsabilità rispetto a quello che accade attorno: infatti il primo passo è proprio prendere coscienza, dire non sono più disposto a fare l'indifferente: io non sono così, sono una persona migliore, a cui importa.
Il mio verso preferito è "Who am I To Be Blind": nessuno di noi è cieco, si finge soltanto di non vedere le cose.



Sto per fare un cambiamento 
per una volta nella mia vita 
dovrà fare sentire veramente bene 
fare la differenza 
essere una cosa giusta 

Come al solito alzo il colletto del 
mio cappotto preferito 
questo vento soffia la mia mente 
Vedo i ragazzini nella strada 
senza abbastanza cibo 
chi sono io per essere cieco 
e fingere di non vedere 
i loro bisogni?
Una noncuranza estiva 
una bottiglia rotta in cima 
e un’altra anima di un uomo 
Loro s’inseguono nel vento lo sai 
perché non hanno alcun posto dove andare 
è per questo che io voglio che tu sappia 

Sto iniziando dall’uomo nello specchio 
gli ho chiesto di cambiare com'è
e nessun messaggio avrebbe potuto essere
più chiaro 
Se tu vuoi rendere il mondo 
un posto migliore,
allora guarda te stesso e fai un cambiamento

Sono stato una vittima 
di un tipo di amore egoistico
questo è il momento in cui ho realizzato 
che ci sono persone senza 
casa, senza un centesimo da prestare 
potevo essere veramente io
quello che fingeva che loro non fossero soli? 

Un salice profondamente spaventato 
il cuore spezzato di qualcuno
e un sogno cancellato 
Loro seguono la scia del 
vento, lo vedi 
perché non hanno un posto dove stare 
è per questo che voglio iniziare con me 

Sto iniziando dall’uomo nello specchio 
gli ho chiesto di cambiare com'è
e nessun messaggio avrebbe potuto essere
più chiaro 
Se tu vuoi rendere il mondo 
un posto migliore,
allora guarda te stesso e fai un cambiamento

Sto iniziando dall’uomo nello specchio 
gli ho chiesto di cambiare com'è
e nessun messaggio può essere 
più chiaro 
se tu vuoi rendere il mondo 
un posto migliore 
(se vuoi rendere il mondo un posto migliore) 
guarda a te stesso e fai un cambiamento 
se vuoi rendere il mondo un posto migliore 
(guarda a te stesso e fai un cambiamento) 
guarda a te stesso e fai un cambiamento 
(guarda a te stesso e fai quel…) 
cambiamento! 


...
devi migliorare le cose, mentre ne hai il tempo 
perché quando chiudi il tuo cuore 
non puoi chiudere anche la tua mente! 

quell'uomo, quell'uomo, quell'uomo, quell'uomo 
uomo, quell'uomo 
con quell'uomo nello specchio 

sai, quell'uomo 
nessun messaggio poteva essere più chiaro 
se vuoi rendere il mondo un posto migliore 

dà uno sguardo a te stesso e poi fai un cambiamento 

io farò un cambiamento 
mi sentirò davvero bene! 
avanti... cambia... 

sollevati, sai 
devi fermare... te stesso! 

sì, fai il cambiamento! 

devo fare un cambiamento, oggi 
uomo nello specchio 
devi, non devi permettere a te stesso... 
fratello... 

sì, fai il cambiamento! 
tu sai che io devo arrivare ad essere 
quell'uomo, quell'uomo 
quell'uomo nello specchio 
tu devi muoverti 
avanti, avanti! 
tu devi alzarti, alzarti 
sì, fai il cambiamento 
alzati e sollevati, adesso! 
uomo nello specchio 

sì, fai il cambiamento 
farò quel cambiamento, avanti! 
uomo nello specchio 
lo sai, lo sai, lo sai! 
cambiamento... fai il cambiamento.