“The Hat full of Stars”
A story by Grace
C’è un negozio di cappelli da dove tutti passano almeno una volta nella vita.
Si trova agli angoli del mondo e il suo proprietario è un tipo alquanto strano e bizzarro, un cappellaio matto. Vive in questo negozio “speciale” assieme ad un magico gatto a cui è stato dato il dono della parola.
Molto tempo fa nel negozio entrò un uomo in cerca di un cappello, egli disse semplicemente: “Dammi un cappello che sia buono per me”.
Il cappellaio vide che si trattava di un’artista, allora gli fece vedere una serie di cappelli che riteneva adatti a lui, ma nessuno di quelli che gli proponeva andava mai bene.
Acquattato in un angolo, l’enorme gatto dagli occhi gialli sogghignava di gusto. Ma anche l’uomo aveva un potere magico: quello di zittire con lo sguardo, perciò, innervosito dalla situazione quando si accorse che il gatto rideva, con una sola occhiata gli tolse la voce.
Alla fine, dopo aver rifiutato tutti i cappelli, egli scelse per sé un semplice cappello di paglia.
Ma il cappellaio non gli disse che si trattava di un cappello maledetto: chi lo portava, infatti, era condannato ad avere sempre fame e ovunque fosse andato, qualsiasi cosa avesse fatto, non sarebbe mai riuscito a saziarsi.
Il gatto tentò di avvertirlo dell’inganno, ma avendo perso la lingua fu tutto inutile.
Così l’uomo uscì dal negozio e andò per il mondo col suo cappello.
Alcuni anni dopo al negozio si presentò una ragazza. Visto com’era vestita il cappellaio pensò di mostrarle cappelli eleganti, ma lei li rifiutò uno dopo l’altro.
Anche stavolta il gatto trovò di che ridere, ma la ragazza sapeva che i gatti sono animali magici che posseggono una saggezza antica, e li rispettava.
Infine la sua scelta ricadde su un bellissimo cappello dalla falda larga, ma nonostante l’aspetto pure questo oggetto portava in sé una maledizione: ogni volta che lo si indossava faceva comparire una nuvola temporalesca sopra la testa che pioveva incessantemente!
Il cappellaio tacque, il gatto di nuovo provò a far qualcosa frapponendosi tra la porta e la ragazza ma questa, pensando che la bestia fosse matta come il padrone, lo scavalcò con un sol balzo e uscì dal negozio col suo nuovo acquisto.
Un giorno il pittore e la ragazza si incrociarono sulla stessa strada. Il pittore, che arrivava dalla parte opposta con tutti gli attrezzi da lavoro sotto braccio, si fermò stupito ad osservare la piccola nuvola.
La ragazza, infastidita, gli chiese cosa avesse da guardare e quello rispose che sulla sua testa gravitava una nuvola che faceva piovere. Quando la ragazza si accorse che era vero pianse disperata, ma l’uomo disse: “Non preoccuparti, perché io sono un pittore”, così prese il pennello e ci dipinse sopra un cielo terso.
Per ringraziarlo lei lo invitò a casa e gli cucinò del riso, perché aveva capito che aveva fame.
Da allora i due vissero insieme ed iniziarono ad affezionarsi l’uno all’altro: ogni volta che la nuvoletta rispuntava lui subito si metteva all’opera coprendola con un cielo azzurro, lei gli cucinava il riso ogni sabato.
Un giorno, mentre l’uomo era via, la ragazza si accorse che aveva lasciato il suo cappello sul tavolo.
In realtà aveva già iniziato a sospettare che il malessere del suo amico dipendesse proprio da quell’oggetto.
Avvicinandosi si accorse che c’era qualcosa di strano dentro, e guardando meglio vide un cielo notturno colmo di stelle.
Allora la ragazza prese il cappello e lo rimise al suo posto.
- QUESTA STORIA NON HA UNA FINE -