Parecchi anni fa - è Natale - seduto in un pub, solo e disperato, Robbie Williams scrive quella che poi sarebbe diventata "la canzone inglese più bella degli ultimi 25 anni".
Il testo parla di salvezza, degli spiriti guida appunto in cui Robbie dichiara di aver sempre creduto, e guarda caso sara proprio questo brano a dare una svolta alla vita di Williams il quale, dopo aver lasciato i Take That stentava a far decollare la propria carriera solista.
Come lui stesso ammette: "A quel punto avevo completamente perso me stesso ed ero diventato questa persona che galleggiava... perso, tormentato, spaventato".
In qualche modo questa canzone, scritta con il fidato Guy Chambers co-autore di tanti suoi successi, racchiude quel qualcosa di universale comune a molti altri pezzi tipo Let it Be (a cui mi è sempre venuto di accostarla, quando le canto provo le stesse sensazioni) che non si limita a toccare solo gli ascoltatori di un unico genere... ed è diventata la più suonata a matrimoni e ai funerali, assieme alla bellissima "Candle In The Wind" di Elton John, che però non è altro che un elogio funebre mentre il testo di Angels esprime volontà di riprendersi, accende una speranza.
Penso sia proprio per questo che riesca ad emozionare: ognuno di noi infatti in un momento di difficoltà sente di avere bisogno di aiuto e desidera riceverlo, non importa che si tratti di un angelo, magari una persona defunta che ci voleva bene, o di qualcuno a noi vicino...
And through it all she offers me protection
A lot of love and affection
Whether I'm right or wrong
And down the waterfall
Wherever it may take me
I know that life won't break me
When I come to call she won't forsake me
I'm loving angels instead
A lot of love and affection
Whether I'm right or wrong
And down the waterfall
Wherever it may take me
I know that life won't break me
When I come to call she won't forsake me
I'm loving angels instead
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