HunterxHunter è un’opera
monumentale, non solo per la lunghezza, ma pure per il vasto carnet di
personaggi e per la creazione di un mondo abbastanza dettagliato che l’autore, lode a lui, ha saputo inventare (sotto questo aspetto mi viene di
paragonarlo più a Harry Potter che ad altri anime). La storia può venire
tranquillamente divisa in parti, o in "saghe" come si dice in questi casi, l’unica
cosa che non condivido è l’esclusione per periodi troppo lunghi dei personaggi
principali come Kurapika e Leorio (soprattutto il primo, come mi è capitato di
scrivere in precedenza, è un personaggio che ha potenzialità meritevoli di sviluppi):
in effetti la storia si concentra tutta su Gon e Killua, e sul rapporto che c’è
tra di loro.
In Yu Yu Hakusho, invece, il gruppo
di protagonisti era portato avanti assieme fino alla fine (ad esclusione di Kuwabara proprio
nell’ultima parte), ma suppongo che con HxH sarebbe stato troppo complicato
sviluppare due blocchi in contemporanea, soprattutto per la questione che ho
menzionato prima, e cioè il modo in cui l’autore approfondisce le singole
saghe!
Naturalmente, di volta in volta,
fanno la loro entrata nuovi personaggi (con netta scarsità di donne, purtroppo).
Definire HxH uno shonen è
limitativo; nell’opera l’utilizzo della logica ha una larga parte, eppure devo
ammettere che in certi casi i ragionamenti appaiono inutili e poco credibili. Allo
stesso modo, come in tutte le saghe abbastanza lunghe, anche qui ci sarebbero
state parti che potevano essere eliminate, o per lo meno abbreviate, senza
danneggiare la trama.
HxH è senza dubbio superiore a Yu
Yu Hakusho, l’altra opera migliore e più famosa di Togashi, con la quale
comunque presenta parecchi punti in comune: quello era uno shonen nel senso più
classico del termine. Entrambi, però, secondo me, prendono a modello
Dragonball: lo sviluppo della storia nel tempo, il protagonista che via via
diventa sempre più forte, i vari nemici con cui si scontra e i nuovi personaggi
che si avvicendano a rotazione, il suo rapporto con la propria origine (per
Goku il pianeta di provenienza, in HxH e Yu Yu il padre dei protagonisti),
perfino le trasformazioni fisiche durante i combattimenti ecc…
Riguardo allo sviluppo temporale
della storia, c’è da dire che sia i personaggi di Dragonball che di Yu Yu
Hakusho crescono, mentre in HxH restano bambini.
Altro tema di spicco dell’opera è
lo strano rapporto tra Killua e Gon, che viene approfondito molto. All’inizio
sembra che sia Killua a partire svantaggiato, poi la situazione si inverte:
Killua supera la sua oscurità, mentre Gon scopre il suo lato oscuro.
Killua ha una personalità tra le
più paradossali che abbia visto in un anime: quando uccide è pervaso dal male
assoluto, per il resto è un bambino insicuro e innocente. Questi due lati
convivono in lui non si sa come, mi sembra quasi schizofrenico (pur essendo
uno dei miei personaggi preferiti, apprezzabile proprio per quello, ho la sensazione che l’autore abbia calcato troppo la mano con
lui). Perfino Hisoka è più “comprensibile”, pur nella sua totale
incomprensibilità: Hisoka è il jolly che scompiglia il mazzo, passa da una
fazione all’altra e va dove gli pare. Hisoka rappresenta il caos, e la sua crudeltà non è messa in
discussione da altri aspetti della sua natura (anche lui un personaggio formidabile).
Comunque Killua rimarrà sempre un
assassino: non può perdere ciò che è connaturato in lui, per via dell’ambiente
in cui è cresciuto. Ha una famiglia che lo asfissia con controllo e aspettative:
l’esatto opposto di Gon, lasciato allo sbaraglio dal padre. Nella ricerca di
Gon, che è il motore di tutti gli eventi in HxH, c’è un quesito implicito del
quale forse neppure lui si rende conto: vuole sapere il perché l’abbia
abbandonato. Per renderlo più forte non è una motivazione esauriente.
Il padre di Gon è un pessimo
padre quanto quello di Killua, non ci piove.
Ritornando a Killua, c’è un
personaggio che fa ben più paura di lui, cioè Kurapika, il quale assassino lo
diventa per scelta. Kurapika è da accapponare la pelle perché, come ho già scritto in un post precedente, si è lasciato divorare da un odio totale ed è
capace di tutto.
Già a vederlo nelle prime scene,
sempre educato e col sorriso sulla faccia, era facile capire che quell'atteggiamento nascondeva qualcosa.
Insomma, considerando tutte
queste cose, HxH è un anime di formazione.
Eppure, nonostante gli
innumerevoli pregi e l’ambizione del suo creatore, per qualche motivo ho sempre
pensato che fosse un’opera non completamente riuscita. Non so spiegare bene il
perché, forse per un insieme di motivi: ad esempio il soggetto è abbastanza
vago (questi hunters che non si capisce
bene cosa facciano). Oppure il dilungarsi troppo di cui parlavo all’inizio. La
sensazione è quella che l’autore non sappia bene neppure lui dove stia andando
a parare (evviva l’avventura!).
Però HunterxHunter bello lo è, e
migliore di molti suoi simili anche. Lo colloco là, sulla soglia del
capolavoro.
Voto: 9/10
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