Sharon, bella voce; Dave bella voce; indi: bel risultato. Uno dei pochi passaggi degni di nota nell'ultimo disco della band, Hydra. Avrei voluto risparmiarvi l'insulso videoclip:
Speriamo che le teste dell'Idra non si moltiplichino come nel mito, perché per me quest'album è davvero mostruoso (in senso negativo).
Come fan dei WT dai tempi di Silent Force, mi arrogo il diritto di affermare che quest album, così come il precedente lavoro, non è assolutamente all'altezza di ciò che potrebbero (dovrebbero, a questo punto della carriera) rendere e di ciò che è stato fatto in passato. E ciò non dipende dalle nuove sonorità più orecchiabili - sebbene la delusione a riguardo sia normale - perché una canzone fatta bene rimane pur sempre una bella canzone, che sia pop o di qualsiasi altro genere.
Mentre i loro colleghi progrediscono, e persino Tarja, che viene ospitata nel disco in un duetto a dir poco sprecato, esce con un cd fantastico, i Temptation vanno indietro, come i granchi.
Di metal non c'è più nulla, e nemmeno di rock quasi: il sound si va sempre più stabilizzando su un pop-rock addomesticato che non ha tratti personali. Dov'è finito il fascino dei primi tre album? Venduto in favore del successo ottenuto?
Ma perché poi fare una scelta simile?
Trovo che questo disco sia un po' meglio del suo predecessore, ma la pretesa di spaziare tra i vari generi non regge proprio: una cosa è sperimentare e creare commistioni valide, una cosa è buttare tre pezzi lì, tanto per, tra l'altro evidentemente costruiti per acchiappare le orecchie al primo ascolto. Alla fine è noioso.
Quanto possono durare canzoni così? Quanto possono penetrare a fondo in chi ascolta?
Dell'idra si salvano poche teste, purtroppo: una è il duetto di cui sopra, poi la open track "Let Us Burn" che ci riporta ai bei tempi andati e "Edge of the World"...
Il mostro spaventa ancora di più nella sua versione con le bonus track, dove tra inutili cover di momentanei tormentoni pop e pezzi dance (!!!) viene il sospetto che ci vogliano preparare al peggio.
Eppure, loro non dovrebbero permettersi di sprecare una vocalità come quella di Sharon...
Mi spiace abbiano preso questa deriva smaccatamente commerciale, perché loro erano una band valida; inoltre in questo disco si nota in maniera imbarazzante la voce effettata di lei, con un effetto eco di cui non c'era affatto bisogno (quasi quasi meglio le tracce in versione grezza).
A questo punto nutro poche speranze che tornino al sound genuino degli esordi, ma se credono che andare avanti in questo senso paghi, secondo me si sbagliano.
Voto: 6/10 (perché mi sento buona, e sperando che con qualche altro ascolto la mia opinione vada migliorando)
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