William Turner

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LUCE E COLORE

Il Temerario rimorchiato dall'ultimo ancoraggio

A buon ragione considerato uno dei padri della pittura moderna, l'inglese Joseph Mallord William Turner (1775 - 1851), ha aperto la strada a correnti quali impressionismo e astrattismo.
Sebbene la sua vita da un lato sia stata segnata da avvenimenti infelici (una madre pazza morta giovane; problemi di alcolismo sopraggiunti soprattutto dopo la morte del padre, che era anche il suo mercante) d'altro canto bisogna dire che, grazie ad un talento precoce, Turner vide subito riconosciute le proprie qualità artistiche.
A soli 15 anni una sua opera fu ben accolta alla Royal Academy, dove entrò nel 1789 e dove in seguito avrebbe insegnato prospettiva. Qui il pittore si dedicò allo studio del paesaggio, che rappresenta quasi la totalità della sua produzione, ispirandosi a Poussin, Lorrain, Tiziano e ai naturalisti olandesi.
Grazie a molti viaggi compiuti in Europa a partire dal 1802, in Francia, Svizzera, Olanda e soprattutto in Italia (qui visitò Venezia, Roma e Napoli), inizia a sviluppare uno stile più personale.
Turner porta sempre con sè un taccuino, che riempie continuamente con gli schizzi di tutto ciò che vede e che lo ispira.
Negli anni Trenta dell'800 raggiunge il culmine artistico: distaccandosi dalla precedente tradizione paesaggistica abbandona la riproduzione analitica del paesaggio in virtù di una più ispirata dalle emozioni.
Guardando le tele di Turner non si può non notare l'evanescenza delle forme, le quali si perdono incerte nella polverosa atmosfera del dipinto sopraffatto tutto dalla luce e dal colore.
In cielo, vero protagonista, si stagliano turbini colorati: l'imponente presenza della natura con i fenomeni atmosferici e l'uomo perso dentro di essi e nel proprio destino.
Si ha quasi la sensazione, osservando i quadri, di assistere ad un sogno.



Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi


Incendio della Camera dei Lords e dei Comuni il 16 ottobre 1834
  

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