Anche in questa playlist inserisco un brano di Origa, artista russa tra le mie cantanti preferite, nella speranza di farla conoscere un po' di più.
Stavolta il pezzo è tratto dal disco Amon Ra, il suo ultimo album del 2013, un lavoro che non mi ha convinta del tutto, ma che presenta in ogni caso piacevoli episodi pop, come questo.
Praticamente Diva è la traccia di apertura di Era of Queens.
Il curioso testo - anche se definirlo testo è esagerato - sembra riferirsi ad una donna magnifica, potente ed affascinante (i versi in inglese dovrebbero descriverla: regina dei cuori maschili e dell'amore, cavaliere dalla corazza di diamante e dunque forte ed indistruttibile, oscura come un cielo senza luna e senza stelle, senza di lei il mondo non avrebbe senso) e come vi avevo detto sono scritti in uno stile "simil stilnovo".
Più o meno sarebbe a dire: "una rara bellezza mai vista in terra, che con il suo apparire mise in ridicolo il sole".
"Scornare" è un verbo ormai in disuso che significa proprio "far vergognare/umiliare" qualcuno. Non so quale sia l'origine effettiva, ma mi viene in mente che le corna negli animali maschi rappresentino un segno di forza, e dunque suppongo che in qualche modo "scornare qualcuno" significhi togliergli il proprio potere, la propria posizione ecc...
Ho scoperto per caso questa
artista grazie alla colonna sonora dell’anime Ghost In The Shell: Stand Alone Complex, del quale Origa canta
tutte e tre le sigle d'apertura, composte da Yoko Kanno (Inner Universe, Rise e Player).
Sono pezzi abbastanza ritmati e
rock, anche se prevalentemente elettronici, che escono un po’ fuori dalla linea
musicale in cui s’inquadra questa cantante: per lo più la si può accostare ad
Enya, ad un genere dal sapore new age/elettronico, anche se nei suoi ultimi lavori, tipo Aurora e Amon Ra, le canzoni hanno preso più una piega pop-rock.
Origa è un'artista atipica: canta in russo ma è famosa in Giappone, ed è praticamente misconosciuta in tutti gli altri paesi, Italia compresa (noi poveri mortali non avremo mai la fortuna di un suo concerto, a meno che non venga nell'ambito di qualche festival manga/anime, di cui è assiduamente ospite, per via delle sigle di cui prima).
Il repertorio di Origa, composto
da circa dieci album (più alcuni mini-album) a partire dal 1991, sperimenta e spazia tra vari generi musicali. Con
la voce che si ritrova, ciò non sorprende.
Vocalmente mi ha subito ricordato
Antonella Ruggiero, per lo stile e la grazia nel cantare, l’estensione vocale e la grande abilità: ci
sono poche cantanti che possono essere definite “divine”, e di certo non mi
riferisco a Laura Pausini, alla quale questo aggettivo viene impropriamente
appioppato!
Origa è un’Artista vera, e
sebbene credo sia un pelino sotto la Ruggiero, soprattutto riguardo alla potenza
vocale, è assolutamente mostruosa se presa dal punto di vista della precisione
e dell’intonazione.
Poche artiste possono vantare la
sua bravura: i fraseggi sono perfetti e naturali, ed è precisa e a suo agio sia nel tenere le note basse che negli
acuti… in poche parole, come ho già detto è molto brava.
È un peccato che sia così poco famosa (io ho scaricato tutta la sua discografia, ma finora ne ho ascoltato solo la seconda parte. Se
siete interessati ai link, lasciate un commento).
I dischi dai quali iniziare per conoscerla sono il suo best of (The best of Origa, del 1999) ed Era of Queens (2003). Quest’ultimo è un lavoro
abbastanza curioso che si muove attraverso tre lingue: russo, inglese e…
italiano dantesco!
Ebbene si, in alcuni pezzi, tipo Tersicore o Queste Saranno, ci sono delle curiose frasi in un italiano
impreciso: inizialmente ho pensato che si trattasse di versi di poesie, ma
ricercando non ho trovato nulla, perciò alla fine penso che l’artista abbia
scelto le parole italiane semplicemente per la loro musicalità e il loro suono
chiaro (anche se non escludo che in effetti si tratti volutamente di stilnovo).
Poco importa, perché i brani sono
molto belli: a dir la verità le liriche e la forma-canzone vera e propria sono
limitate, perché la protagonista è la
vocalità di Origa che “gioca” agilmente sulle melodie.
A giudicare dai titoli sembra un
disco dedicato alle donne: Diva,
Elektra’s Song, Tersicore, o la stessa titletrack…
Si tratta di dieci brani, dei
quali due (Overture e Moment) solo strumentali: non me la
sento di segnalarvene qualcuno in particolare, perché sono tutti belli, ma di
certo Queste Saranno, Serenata e Diva spiccano tra gli altri…
I generi di questo lavoro sono:
elettronica molto leggera, new age e pop.
Riguardo ai suoi ultimi due
lavori, usciti praticamente in contemporanea nel 2013, Amon Ra e The Annulet,
purtroppo non posso esprimere lo stesso parere positivo... comunque in entrambi i dischi i pezzi sono tutti in russo, ed i cinque di The Annulet sono canzoni tradizionali del folklore russo, mentre Amon Ra è più pop.
In linea di massima nel repertorio di Origa il russo e il giapponese sono le lingue principali. Origa non è la prima cantante russa che ascolto, e trovo
il russo una lingua bella, in certe cose simile all’italiano, molto più
musicale rispetto a, tipo, il tedesco (poco musicale, duro) o l’inglese
(freddo). Non vorrei essere di parte, però credo che la nostra lingua sia
imbattibile in quanto a bellezza e varietà, ed il canto ne sottolinea
l’apertura delle vocali e la chiarezza della pronuncia…
Ritornando ad Origa, musicalmente
mi ricorda anche Kate Bush, Bjork e Mike Oldfield (soprattutto Ommadawn o Incantations…) ma più che altro ritengo che un’artista come lei,
abbia solo bisogno di belle canzoni da cantare.
Vi riporto di seguito la sua DISCOGRAFIA principale (tenete conto che la pagina di wikipedia italiana non è aggiornata, e purtroppo sul web esistono pochissime fonti dove trovare informazioni su Origa, trattandosi di un'artista di nicchia) questi sono i titoli esatti, non quelli riportati sulle varie pagine di wikipedia :
The Annulet (2013)
Amon Ra (2013)
The Songwreath (2008)
Aurora (2005)
Era of Queens (2003)
The Best of Origa (1999)
Eternity (1998)
From The Town of Lyre (1996)
Illusia (1995)
Origa (1994)
BIOGRAFIA IN BREVE
Origa, vero nome Olga Yakovleva, è nata il 12/10/1970 in Russia.
Inzia a studiare musica a cinque anni, instradata dai genitori che riconoscono il suo grande potenziale, e a undici viene invitata a partecipare ad un programma televisivo a cantare una canzone scritta da lei stessa.
Dal 1986 al 1990 studia musica al Novosibirsk Musical College, nel frattempo partecipa a vari festival e competizioni e perfeziona il suo stile canoro.
Nel dicembre del 1990 sbarca in Giappone per tre mesi, grazie ad un programma di interscambio culturale, facendo da ambasciatrice della musica della sua nazione, e firma con la ROAD & SKY Company, grazie alla quale pubblicherà il suo primo album nel 1994, Origa, nel quale è sia interprete che compositrice.
Sino al 1999 i suoi lavori saranno improntati sul genere new age, poi, dopo collaborazioni varie e la maternità, arriva la vera e propria svolta nel 2003 con la collaborazione con Yoko Kanno per Ghost In The Shell, grazie alla quale non solo l'artista ottiene finalmente una maggiore e meritata visibilità, ma capisce anche che è in grado di tenere da sola le redini della propria musica.
Così Origa cambia genere musicale, virando verso l'elettronica, e pubblica nello stesso anno il bellissimo Era of Queens, iniziando a produrre le proprie canzoni in maniera indipendente.
Da allora, oltre alla pubblicazione dei propri dischi, Origa è attivamente impegnata nel prestare la sua magnifica voce in vari progetti di altri artisti.
Per ora è tutto; in futuro credo ritornerò sicuramente a parlare di questa artista....
The Feather Fan - a blog by Grace.
Questo spazio nasce dal desiderio di condividere tutto ciò che trovo bello, perciò racchiude una quantità di temi vari come i miei interessi... Le passioni sono il sale della vita e quando pensiamo che qualcosa sia bello, in realtà ci richiamiamo alla bellezza che è dentro di noi.
La bellezza, proprio come le piume, è frivola ma mai inutile.