Nuovo racconto e nuovo layout

Author: Grace / Etichette:

Ecco finalmente il Ventaglio nella sua nuova veste, anche se in ritardo (purtroppo questo periodo è un macello...), spero vi piaccia.
Per quanto riguarda le novità, ci sono delle cose in ballo: in futuro ho intenzione di inserire nuove tag, quindi vedrete dei nuovi argomenti diversi dal solito e mai trattati prima in questo blog; prossimamente, poi, è in arrivo uno speciale abbastanza curioso ;)...

Tra le pagine ecco un nuovo racconto La gita al Palazzo Ribisi, che ho scritto qualche mese fa:  un po' diverso dagli altri che ho già pubblicato, anche se la forma rimane sempre quella del racconto breve.
Questo è un po' più curato (non amo rimaneggiare i miei racconti, di solito li lascio nella prima stesura), con tanto di note (non per darmi un tono - per carità! -  ma perché pensavo che ci fossero parecchie cose che sfuggivano e che avessero bisogno di essere chiarificate agli occhi del lettore), soprattutto è ispirato ad un sogno, un esperimento che non avevo mai provato prima...

Ritornando alla vesta grafica, vi chiedo scusa se nei prossimi giorni vedrete troppi "movimenti", ma è in fase di aggiustamento...


I personaggi cult degli anime della mia generazione

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Parlo della mia generazione, ma in realtà questi sono miti comuni a tutte le generazioni... 
Non sono i miei preferiti, ma quei personaggi anime che secondo me hanno lasciato un segno nell'immaginario collettivo diventando dei veri e propri cult.
Ovviamente è solo la mia opinione, se avete qualcuno da aggiungere alla lista, anche solo per una vostra personale preferenza, siete liberi di farlo! ;)



LUPIN III
"Di Lupin al mondo uno ce n'è" diceva la sigla... ed è vero!
È un anime unico nel suo genere, che a mio parere resisterà benissimo allo scorrere del tempo. Il personaggio di Lupin, affascinante, furbo, spassoso, e alla fine goliardico, riceve un'adorazione totale da parte di fan in tutto il mondo, che ormai dura da decenni...
I motivi non c'è neppure bisogno di scriverli: basta guardare dieci minuti di un episodio e ti rendi conto che Lupin è di gran lunga superiore alla maggior parte degli anime... la distanza è palese, come con l'ispettore Zenigata, che non riuscirà mai a catturarlo!
Lupin è l'unico ladro che accoglieremmo a casa nostra (dopo aver messo al sicuro un tesoro, nel caso ce l'avessimo, è ovvio!), ti conquista in un istante con la sua personalità e quel sorriso da furbetto. Naturalmente i personaggi di "contorno" sono altrettanto mitici, dai compari Jigen e Goemon alla double face Margot. Ma il genio, quello che rimane avanti a tutti, è lui: Lupin.
Posso dire in tutta sicurezza che sia il personaggio sia la serie anime sono migliori di molte serie tv penose che vengono trasmesse. Lupin è più sofisticato, più divertente, più appassionante.
In una parola, l'inafferrabile Lupin.



GOKU
Dragonball è intergenerazionale: quando andavo a scuola i fratelli maggiori avevano trasmesso la loro passione ai miei coetanei, e ora la storia si ripete, basta che proviate a chiedere ad un bambino qualunque e vi saprà dire tutto sul cartone animato.
Su Goku non c'è molto da dire, è il classico eroe puro e innocente come un bambino, però forse uno dei punti di forza della sua storia è che seguiamo la sua crescita sin dall'inizio, da quando era un bambino fino a diventare uomo, un combattente sempre più forte ed invincibile.
Seguiamo anche il formarsi della sua famiglia e delle famiglie dei suoi amici, tanto che ad un certo punto il timone di protagonisti viene passato ad altri personaggi, seppure il più forte rimanga sempre lui.
Non è qualcosa che si vede comunemente in un anime, e dimostra solo che Dragonball è un cult assoluto.



KENSHIRO
Se mi chiedessero quale personaggio degli anime vorrei esistesse veramente risponderei Kenshiro, lui più di tutti rappresenta l'eroe: nobile, solitario, tormentato e soprattutto fortissimo.
Sarebbe un conforto se esistesse davvero, anche se non siamo nell'era post-atomica ci sarebbe veramente bisogno di San Kenshiro!
Forse la maggior parte dei fan sono uomini, però non è affatto vero che non piaccia anche alle donne, anzi: Hokuto No Ken è una saga dal fascino trasversale, basta vederne una sola puntata e non lo abbandoni più.
Ken è epico. 
La storia, i personaggi, i suoi mitici colpi... tutto della serie è diventato leggenda. La devozione dei fan è talmente grande che come si fa in questo rari casi, si tende persino a considerare i personaggi reali (vedi i funerali di Raoh).
Pensare che è da un bel pezzo che non lo rimandano in onda: io sono riuscita a vederne alcune parti da piccola, poi anni dopo l'ho recuperato.
Non posso che concludere dicendo che questo anime rimarrà immortale.



SAILOR MOON
Tra la fine dell'asilo e la prima elementare ricordo che scoppiò il boom della giustiziera vestita alla marinara: io avevo di tutto, dall'album di figurine alla penna lunare alla bambola allo scettro... e poi, il ricordo più bello, il costume di carnevale con la parrucca bionda!
Quando arrivò lei, per le bambine scomparve tutto il resto: finalmente era arrivata un'eroina anche per le femmine, che combatteva contro improbabili cattivi, spalleggiata dalle sue fedeli amiche, vestita con una minigonna!
Sailor Moon era l'unica vera combattente donna in un cartone animato, fatta eccezione per Lady Oscar, ma a differenza di quest'ultima non negava la propria femminilità. Era una ragazzina normale (sino ad un certo punto), ecco perché ci immedesimavamo in lei... e poi chi da piccola non sognava di avere i poteri magici e di essere una principessa?
Ed era affiancata dalle guerriere Sailor, il gruppo di fedeli amiche.
La romantica storia d'amore con Marzio, le trasformazioni, le mitiche frasi e mosse che si ripetevano in ogni puntata ... Le prime serie erano le migliori, poi l'interesse iniziò lentamente a scemare, almeno qui in Italia (sono sempre del parere che produrre troppe serie sia un errore).
Ma rimane il fatto che "shojo" e "Sailor Moon" tuttoggi sono due sinonimi.



RANMA
Ranma era il tipo di cartone animato che tuo cugino non ti faceva vedere perché "non eri abbastanza grande".
Ma io lo guardavo lo stesso, di nascosto. Negli anni è andato in onda praticamente ovunque, da MTV alle reti regionali, un sacco di volte, a riprova del fatto che si tratta di un vero mito.
In realtà io penso che il personaggio di Ranma sia stato importante per molti: il lui che si trasformava in una lei era una trovata mai vista in un anime... giocare sull'identità sessuale in modo spassoso e leggero: quanti avrebbero scommesso su una cosa simile? Eppure il successo fu clamoroso, alla faccia degli stereotipi.
Il punto di forza dell'anime erano le esilaranti gag, che si succedevano con un ritmo incalzante mentre le ragazze seguivano l'infinita storia d'amore tra Ranma e Akane.
Tutti i personaggi, nessuno escluso, erano assurdi, alcuni perfino al limite della follia. E tutte le puntate le seguivi con gusto dall'inizio alla fine, anche se le avevi già viste un milione di volte, ridevi di nuovo.
Secondo me Ranma è un personaggio ambiguo sotto più punti di vista, ad esempio vuole fare di tutto per ritornare un uomo però poi quando diventa ragazza sembra a proprio agio, ed anzi approfitta della condizione: insomma, non si capisce cosa voglia veramente, ma alla fine solo lui si fa i problemi perché sia la famiglia, sia gli amici e perfino Akane, lo accettano come se fosse perfettamente normale.



NARUTO
Naruto è l'ultimo arrivato in fatto di cult, ma credo che abbia già raggiunto pari livello di popolarità...
Non so il perché, ma per quanto mi riguarda non è mai riuscito a conquistarmi del tutto, nonostante abbia visto parecchi episodi e lo abbia apprezzato sotto vari punti di vista; mi sento più affezionata ad altri personaggi in questa lista, forse perché sono tutti cartoni che ho visto quand'ero più piccola, invece Naruto è arrivato quando già facevo le superiori...
La storia di Naruto Uzumaki è la favola del perdente, dell'escluso che riesce a riscattarsi, a farsi degli amici e a dimostrare il proprio valore, grazie alla grande forza di volontà e alla determinazione.
Piace agli adolescenti perché impara via via ad avere fiducia in se stesso, anche se il fulcro della storia è il rapporto tra lui e Sasuke, prima amici e poi nemici, come nelle tradizioni epiche.
In un certo senso Sasuke è lo specchio di Naruto, perché a differenza di lui non ha saputo superare i propri demoni per poi rigenerarsi, come invece è successo a Gaara: delle due strade possibili Sasuke ha scelto quella sbagliata.
Lui è l'oscurità, mentre Naruto rappresenta la luce.

Feitan

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Mi sa che Feitan sta per diventare il mio secondo personaggio preferito di HxH (alle spalle di Killua, ovviamente!).
Rischiava da tempo, ma non mi decidevo perché gli è dedicato davvero poco spazio... Ora però, dopo aver visto l'episodio 97...
Nei sondaggi sui personaggi più amati della serie ha ottenuto voti alti, perciò secondo me il buon Togashi potrebbe pure approfondire un pochino la sua storia, considerando che di lui non sappiamo quasi niente!
 È un feticista e un sadico, un assassino professionista, e quando si incazza parla in cinese: elementi sufficienti per far capitolare una fangirl.
Quegli occhietti perennemente socchiusi, il suo segno distintivo, sono adorabili!
Comunque la sua statura, i suoi capelli, i suoi vestiti e persino il suo modo di combattere (spada inclusa) sono sin troppo simili a quelli di Hiei di Yu Yu Hakusho... sarà per questo che mi piace?
Mah, comunque Hiei è irremovibile nella mia classifica

Pandora Hearts

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In ordine di tempo, questo è l'ultimo anime cui mi sia appassionata...
Si potrebbe definire come shonen o un fantasy, però in realtà Pandora Hearts non appartiene ad un genere ben definito, sebbene abbia avuto la sensazione che possa piacere più alle ragazze.
Molti nomi dei personaggi provengono da "Alice nel paese delle Meraviglie", ma i riferimenti si fermano lì.




- La trama in due parole -
Il giovane e nobile Oz Vessalius partecipa alla cerimonia dell'investitura, che sancirà il suo passaggio alla maggiore età. Ma nel bel mezzo dell'evento, viene aggredito da una misteriosa setta: Oz viene così scaraventato nell' "Abisso", una dimensione alternativa popolata da mostri chiamati "Chain" (catene).
Per riuscire ad uscirne, stringe un contratto con la misteriosa chain dall'aspetto umano Alice, la quale era stata risvegliata dalla melodia del suo orologio da taschino.
Oz riesce quindi a ritornare nel mondo reale, ma lo attende una terribile scoperta: nell'Abisso lo scorrere del tempo è deformato, e dalla sua scomparsa sono trascorsi dieci lunghi anni.




- L'anime -
25 episodi, non è stato doppiato in italiano ma potete reperirlo facilmente con i sottotitoli.
Nelle prime puntate la storia sembra abbastanza singolare, si capisce poco, ma andando avanti più ci si abitua al ritmo dell'anime, più diventa appassionante: i punti di forza principalmente sono due, il primo dei quali è la trama fitta di misteri.
Perché Alice è così intenzionata a riavere indietro i suoi ricordi? Qual è il legame tra lei ed Oz? Quali sono i ruoli dell'organizzazione Pandora e dei Baskerville? Cos'è successo veramente durante la famosa "tragedia di Sablier", alla quale tutti i personaggi principali sembrano aver preso parte 100 anni prima?
Piano piano i pezzi iniziano a ricomporsi, anche se emergono nuovi misteri ed i personaggi scoprono i loro destini essere sempre più legati...
Questo anime ha un unico grande difetto: il finale.
Infatti, dato che è stato creato quando ancora il manga era più o meno nelle fasi iniziali, possiede una conclusione monca che non si armonizza  decentemente con il resto delle puntate, si vede chiaramente che è stata "buttata lì".
Un simile finale secondo me è una vera rovina, perché Pandora Hearts come anime avrebbe avuto tutte le carte in regola per riscuotere un enorme successo se solo avessero avuto pazienza ed avessero aspettato un altro po'!
Si rimane delusi dagli ultimi tre inconcludenti episodi, dopo tutto quello che si è visto prima; certamente mancano molte spiegazioni, che non possono essere risolte da un finale scritto in fretta e furia.
Il secondo notevole punto di forza sono i personaggi: uno meglio dell'altro. Di solito in un anime ne trovi solo uno o due cui ti affezioni, ma qui c'è veramente l'imbarazzo della scelta... forse perché sono caratterizzati in maniera eccellente, ognuno con i propri retroscena, la propria crescita personale ed ampio spazio dedicato all'interiorità.
Se dovessi nominarne uno su tutti direi Gilbert: la felicità di ogni fangirl! Ma anche gli altri sono intriganti...
In ultimo ho trovato interessante l'idea dello sconquasso temporale, non così comune negli anime e decisamente intrigante.
Voto: 6/10 (penalizzato dal finale. Ma mi piacerebbe che ne traessero una seconda serie, almeno per rendergli giustizia!)




- Il manga -
Per ora conta una ventina di volumi, è ancora in corso e da due anni è edito anche in Italia.
Folgorata dall'anime, avevo pensato di acquistarlo, ma poi, come faccio sempre in queste circostanze, ho deciso che fosse meglio leggere qualche capitolo sul web, per vedere se la spesa valeva la pena.
All'inizio mi stavo quasi per esaltare perché non avevo mai letto un manga simile: Pandora Hearts è veramente pieno di colpi di scena, se non ad ogni capitolo proprio ad ogni pagina!
Più si va avanti più la trama si fa intricata e... improbabile.
Avete presente quelle soap operas infinite dove i vecchi colpi di scena vengono sostituiti da nuovi colpi di scena che per forza di cose diventano sempre più assurdi?
Ecco, Pandora Hearts è così: un macello dove l'autore, per giustificare tutti i misteri che continua ad aggiungere ad ogni capitolo e a cui neanche lui sa dare spiegazioni, è costretto ad inventarsi delle cose veramente ridicole (scusate, ma dopo aver letto la rivelazione sulla vera natura di Oz, non ce l'ho fatta più!).
Voto: 5/10




- La colonna sonora -
Nell'anime si fa uso massiccio della musica, che ricorre in parecchi momenti. Le sigle non sono granché, al contrario ho trovato le due OST, composte da Yuki Kaijura, abbastanza notevoli: sono variegate, piene d'atmosfera e contengono pezzi cui ci si affeziona facilmente, specie perché si tende ad associarli a certi personaggi. Se guardate l'anime vi consiglio di scaricarvele, perché non sono noiose come certe OST che ci sono in giro... anche se ormai sono sempre più dell'idea che la qualità e la cura con cui vengono composte le colonne sonore degli anime sia superiore a quella dei cd di musica commerciale, nella maggior parte dei casi.



- Xerxes Break -
Xerxes Break (vero nome Kevin Reginald) è come la ciliegina sulla torta di Pandora Hearts, o forse sarebbe meglio dire la cupcake, dato che lui va pazzo per i dolcetti e soprattutto per il tè!
Io lo trovo un personaggio delizioso: gli piace spuntare dai posti più improbabili (da sotto il letto, da dentro l'armadio...), il suo chain è il Cappellaio Matto... e lui matto lo è, e moltissimo. Spassoso, ma anche crudele e sadico, specie durante i combattimenti.
Xerxes è un uomo bizzarro, stravagante e decisamente inquietante; sulla spalla porta sempre una bambolina di pezza chiamata Emily a cui piace fare delle battute caustiche.
Riesce sempre a far fare agli altri quello che vuole lui, perché è un cinico calcolatore che si nasconde dietro una finta aria da innocente... alla fine però tiene ai suo compagni, soprattutto alla sua adorata Sharon-sama, che sarebbe disposto a far qualsiasi cosa pur di proteggere...
Si veste in maniera eccentrica, con camicie ottocentesche e ombrellini parasole, detesta mostrarsi emotivo e vulnerabile, ed ha un passato da eroe tragico.
Non vi dico di più: se volete conoscerlo meglio guardatevi l'anime.


Andrew Fletcher

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Andrew John Fletcher, detto “Fletch” o “Andy”, è colui che si è sempre occupato degli aspetti manageriali dei Depeche Mode; a vederlo nei concerti uno pensa che non faccia granché... e invece no.
Difatti, seppure durante i live suoni la tastiera (ed in passato anche il basso), il suo contributo nella vita artistica del gruppo non è mai stato così rilevante, almeno non come quello degli altri: in poche parole sin dagli inizi Andy è stato “la testa” dei DM, li ha diretti dall’interno nel mondo dello showbusiness.
Inoltre, per ammissione degli altri componenti della band e di lui stesso, ha fatto da collante tra i vari membri durante momenti delicati della carriera… ma anche lui ha avuto i suoi problemi.
Avere a che fare con due personalità artistiche egocentriche come Martin Gore e Dave Gahan non dev’essere facile, e nel periodo peggiore dei depeche, quando hanno sfiorato la rottura a ridosso del disco Songs of Faith and Devotion, Andy ha avuto un brutto esaurimento nervoso che lo costrinse a ritirarsi dal Devotional Tour. Insomma, per poco non è uscito dal gruppo, esattamente come Wilder.


Nato a Nottingham l’8 luglio 1961, Fletch è uno dei membri fondatori nel gruppo: sul finire degli anni ’70 incontra Vince Clarke con il quale forma la band No Romance in China, nella quale suona il basso. Nel 1980 incontra Martin Gore nella cara Basildon. Nascono i Composition of Sound, il resto è storia…
A detta di Clarke, all’interno della band Martin ed Andrew facevano “comunella”, vale a dire che prendevano le decisioni assieme: essendo il manager, Andy avrà avuto di sicuro un ruolo decisionale nella rottura con Vince Clarke, poiché non avrebbe mai accettato una cosa simile se non avesse pensato che fosse la strada migliore per il futuro del gruppo, e ciò mi fa supporre che ci abbia messo lo zampino Martin, il quale desiderava prendere un’altra direzione musicale…
Io ho sempre avuto la teoria che nella band esistessero due assi: l’asse “Gore-Fletcher” (direzione artistica e decisionale nella band, in pratica un’accoppiata di ferro) e l’asse “Gahan-Wilder” (gli ultimi arrivati e anche “reclutati” dagli altri; e guarda caso è stato proprio Dave, dopo tanti anni, a mandare l’sms ad Alan per invitarlo a comparire in un loro concerto)… ovvio che questa è solo la mia teoria, ma è una teoria probabile.


Ad un certo punto Andy è anche diventato discografico della Mute, l’etichetta storica dei depeche, ed ha fondato una propria etichetta, la Toast Hawaii, nome di un fantomatico album contenente canzoni scritte da lui, registrato solo su cassetta durante le sessioni di Some Great Reward nel 1984 (pare che sia esistito davvero, ma che comunque fosse uno scherzo). Per sua stessa ammissione, Fletch non è mai stato una cima nel comporre musica, anche se non esita a ribadire il suo amore, soprattutto per quella elettronica, ed effettivamente negli ultimi anni ha anche girato per il mondo facendo vari DJ set.
L’altissimo Fletch (è alto circa 1.90!) si definisce un uomo comune, più defilato rispetto alle rockstar Dave e Martin; le sue passioni sono il calcio (tifa Chelsea) e i suoi tre figli avuti dalla fidanzata storica Grainne.

Pop VS lirica: le star nelle vesti di personaggi operistici

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Una trovata veramente originale, quella di Mark Seliger: ritrarre le star della musica nei panni dei personaggi di famose opere liriche. Forse anche un po' provocante. Si tratta di foto promozionali per gli MTV Music Video Awards del 1999, e gli artisti immortalati sono proprio quelli che si sarebbero esibiti sul palco.
Un peccato che il servizio fotografico sia così ristretto... comunque il mio preferito è David Bowie: sembra tagliato apposta per fare la parte.

David Bowie
nella parte di Mefistofele in "Faust" di Charles Gounod

Britney Spears
nella parte di Violetta Valery ne "la Traviata" di Verdi

Madonna
nella parte di Norma dall'omonima opera di Bellini

Eminem
nella parte di Sigfrido da "L'anello del Nibelungo" di Wagner

Ozzy Osbourne
nella parte di Canio in "Pagliacci" di Leoncavallo

Chris Rock
come Rigoletto nell'omonima opera di Verdi

Janet Jackson
nella parte di Cleopatra nell'opera "Giulio Cesare" di Haendel