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Lo Hobbit: illustrazioni di Alan Lee

Author: Grace / Etichette:

Tra tutti gli illustratori di Tolkien, ad Alan Lee spetta il posto principale, non solo per la qualità dei suoi disegni e dipinti, ma anche perché è stato proprio lui, assieme a Howe, a coadiuvare Peter Jackson nella creazione visiva dei film.
Le illustrazioni per "Lo Hobbit" videro la luce nel 1997, e sono decisamente una spanna al di sopra di tutte quelle degli altri illustratori tolkieniani.
Ormai Alan Lee, attraverso la sua interpretazione, ha fatto la propria parte nel contribuire alla creazione del nostro immaginario del mondo di Tolkien.

















Lo Hobbit: le illustrazioni di Tolkien

Author: Grace / Etichette: ,

Ricordo che quando aprii questo libro, una decina e più d'anni fa, fui abbastanza sorpresa scoprendo che le illustrazioni erano di Tolkien... penso che, di certo, uno scrittore fantasy più degli altri abbia sempre in testa le immagini di ciò che crea, e saper disegnare dev'essere un vantaggio perché gli permette finalmente di dargli una forma fissandole su carta.
E Tolkien era abbastanza bravo, queste illustrazioni sono deliziose. Non sono in ordine, abbiate pazienza. Dovrebbero essere tutte con eccezione delle mappe (almeno queste sono tutte quelle presenti nella mia edizione); recentemente è uscito un volume intitolato "The Art of The Hobbit" che raccoglie ulteriori schizzi e disegni inediti dell'autore riguardo a quest'opera.
Ormai le uscite sul materiale grezzo tolkieniano (appunti, scritti incompiuti, disegni ecc...) non si contano: mi chiedo cosa faranno quando non sarà più possibile raschiare il fondo...
È un business, certo, ma per fortuna possiamo sempre rifugiarci nella semplice bellezza del racconto e di questi disegni.















A visione avvenuta de "Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug"

Author: Grace / Etichette: ,



*ATTENZIONE! QUESTO POST È VOLUTAMENTE CRETINO 
(COME ELABORARE LO SCHOCK DELLA VISIONE DEL FILM???)
Ci risiamo. Ogni qualvolta esce un nuovo episodio mi sembra di avere l'orticaria, invece poi esco dalla sala quasi commossa! … si finisce per perdonarle tutte, a Jackson!
Perché, alla fine, chissenefrega se Lo Hobbit è palesemente una trovata commerciale, chissenefrega se in due ore e mezzo di pellicola c’è abbastanza materiale da far rivoltare il povero Tolkien…
Già: chi se ne frega se alla fine ogni volta è la magia che si rinnova?
In questo secondo capitolo (che mi è piaciuto di più del primo, ha un ritmo molto meno lento) sono almeno tre le cose che la fanno da padrone: il triangolo Kili-Tauriel-Legolas (???), l’onnipotente Gandalf, e il drago Smaug.
  1. Il (presunto) triangolo: attenzione, qua siamo sul campato in aria più totale: astenersi tolkeniani duri e puri! Allora… cerchiamo di accettare questa Tauriel spuntata fuori dal nulla, che poi così antipatica non è, e cerchiamo pure di accettare il nano Kili versione belloccio (mah!), ma la relazione tra un’elfa e un nano proprio non è lontanamente ipotizzabile, senza contare che c’è di mezzo Legolas, che il nano se lo mette sotto le braccia (proprio fisicamente, data la bassezza). Per fortuna che c’è il padre Thranduil, (odioso) a ostacolare questo scempio! Questa è l’unica nota a favore di Thranduil, che eleggo come personaggio peggiore di questo film (non per la sua bastardaggine, ma proprio per come l’hanno disegnato). Legolas invece lo salvo: con papà non ha niente a che vedere, e le sue acrobazie valgono da sole il biglietto. Quanto alla fasulla storia d’amore, attendiamo sviluppi (pur sapendo già che si concluderà con un  nulla di fatto..)!
  2. Ian MecKellen: insieme  a Martin Freeman lo riconfermo come attore migliore della pellicola. Il suo Gandalf è da manuale, e mi è piaciuta molto la digressione su Dol Guldur, dove il nostro buon stregone grigio (che ancora una volta si è tirato dietro l'inutile Radagast), ha la faccia tosta di fronteggiare nientepopodimenoche il Negromante/Sauron. Mi ha ricordato subito lo scontro col Balrog (altra epica scena). Gandalf è specializzato in scontri impossibili, a ‘sto punto mi chiedo: perché non farlo affrontare a lui, il drago? Mi faceva ridere l'alternanza di scene tra Gandalf che se la vede occhi negli occhi (o meglio "occhi nell'occhio") con l'Oscuro Signore, mentre il resto del gruppo di nani rimbambiti si ritira solo perché non riesce a trovare la serratura della porta!!!
  3. Il drago Smaug: è un drago alquanto chiacchierone, non c’è che dire, perde tempo a parlare invece di cogliere le occasioni per incenerire gli avversari… Viene il sospetto che Bilbo gli stia quasi simpatico (che il drago sia gay?). Il film si interrompe proprio nel punto “clou”, perciò il successivo inizierà con l’uccisione di Smaug.  Forza Bard, lancia quella freccia! Così il drago stramazza e staccando le monetine d'oro dalla sua pancia forse risolviamo la crisi economica… L’archengemma però la lasciamo a quell’antipatico di Thorin, dato che ci tiene tanto :P


Eppure, quando l’anno prossimo arriverà il terzo e ultimo episodio, so già che mi dispiacerà…

Trailer Lo Hobbit: La desolazione di Smaug

Author: Grace / Etichette: ,

TEASER TRAILER TALIANO

TRAILER UFFICIALE SOTTOTITOLATO


In uscita il 12 dicembre 2013
Nuovamente con tentennamenti, e per niente convinta del risultato del precedente (ma neppure lo stronco), per la seconda volta a dicembre mi ritroverò nella sala buia per vedere La Desolazione di Smaug, pregando dentro di me che Peter Jackson non abbai fatto più sfracelli del solito (in caso contrario spero che il drago lo incenerisca!)...
Intanto questo trailer non mi convince. Per carità, Orlando Bloom è bellissimo e nel ruolo di Legolas l'ho amato, ma nel libro non esiste proprio (è vero, Thranduil è suo padre, ma nel romanzo Tolkien non dice il nome del re degli elfi di Bosco Atro): vi faccio invece notare che larga parte di questo trailer è dedicata alle sue "prodezze", il che mi fa pensare che non avrà un ruolo risicato!
Sull'elfa Tauriel avevo già espresso la mia disapprovazione...
Quanto ai nuovi personaggi, trovo la versione jacksoniana di Beorn troppo "palestrata", il Thranduil di Lee Pace promette bene (potrebbe essere un nuovo Legolas?).
In tutto ciò, penso ad un bravo attore come Ian McKellen (una garanzia), e al povero Martin Freeman, il quale ce la mette davvero tutta per risultare un protagonista credibile.

Alcuni spoiler sul terzo film
A quanto pare (sottolineo "a quanto pare") sarà in questo secondo episodio che avverrà la sconfitta del drago Smaug, mentre il terzo sarà incentrato sulla Battaglia dei Cinque Eserciti; il personaggio di Gandalf non ci sarà nell'ultimo film.
Credo che Jackson abbia riservato la battaglia alla fine perché ha intenzione di creare una conclusione spettacolare, ed in un certo senso vuole riallacciarsi all'inizio della trilogia del SDA.
Devo ancora decidere se questa operazione commerciale (perché alla fine lo è) sia valsa la candela o abbia semplicemente rovinato i film precedenti, che di diritto ormai erano entrati nella storia del cinema.
Credo lo capirò solo dopo aver visto tutti e tre gli episodi, ma la mia perplessità continua...












A visione avvenuta de "Lo Hobbit - Un viaggio Inaspettato"...

Author: Grace / Etichette: , ,


Che nostalgia, ad anni di distanza dalla trilogia del SDA, ritrovarsi di nuovo al cinema per una nuova trasposizione dai libri di Tolkien! Un vero salto nel passato!
Ma la sensazione di deja-vù deve aver accompagnato anche tutti quelli che, come la sottoscritta, andarono a vedere il Signore degli Anelli: il nuovo film di Peter Jackson, infatti, non ha proprio niente di diverso o innovativo.
Non solo stessi luoghi ed atmosfere, ma anche scene riprese tali e quali. Per non parlare della colonna sonora... fatico ad affermare che Howard Shore abbia composto della nuova musica, visto che le melodie erano quelle che conosciamo benissimo!
Insomma, al di là di voler rendere la nuova trilogia filologica a quella vecchia, Jackson è voluto andare molto, molto, sul sicuro...
E si, una trilogia. Perché da un libro ha voluto tirare fuori ben tre film (e ha anche affermato che non l'ha fatto per motivi economici!): com'era ovvio, quindi, Lo Hobbit la tira per le lunghe (specialmente nella prima parte), e temo che dovremo abituarci all'idea anche per gli episodi successivi...
Detto questo, i difetti finiscono qui. Lo Hobbit è una gioia per gli occhi, proprio come lo era Il Signore degli Anelli, e per fortuna è molto meno peggio di quanto mi aspettassi!
È stato bello, quasi confortante, ritrovare Gandalf e gli altri: la sensazione di rivedere dei vecchi amici, che avevamo imparato ad amare con simpatia, e che non vedevamo da tanto tempo...
Ma anche i nuovi personaggi convincono, Martin Freeman su tutti. Non c'è dubbio che sia all'altezza del ruolo da protagonista, e Jackson ha centrato ancora il bersaglio, scegliendo un attore non così conosciuto.
Il preambolo iniziale, ovvero quello in cui si racconta la storia dei nani di Erebor e dell'arrivo di Smaug, è forse il mio pezzo preferito del film: è epico, e riflettendoci è pure l'unico pezzo narrato e credo che sottolinei il fatto che le grandiose epopee inventate dallo scrittore, non abbiano bisogno di nessun supporto per essere tali.
Abbastanza comprensibile l'idea di far introdurre la vicenda allo stesso Bilbo, il quale ormai anziano e in procinto di lasciare il proprio fardello a Frodo, la racconta mentre scrive le sue memorie: il film, insomma, inizia nello stesso punto della trilogia, cosa che lo spettatore accetta con naturalezza.
Ne Lo Hobbit ho trovato anche momenti divertenti ed ironici, decisamente mancanti nei film precedenti: tanto per citarne uno, l'arrivo dei nani che invadono la casa del povero Bilbo, vi si installano e in men che non si dica gli spazzolano tutte le scorte di cibo!
L'entrata in scena più bella è ovviamente quella di Thorin, che qui vediamo essere il leader similmente al ruolo che ricopriva Aragorn. Thorin e Bilbo sono speculari: il primo è un eroe dichiarato e riconosciuto, ma che spesso e volentieri si fa accecare dal proprio orgoglio; il secondo è l'eroe che non t'aspetti: un borghese che pare tutto casa e pantofole, ma che nelle situazioni più difficili è capace di slanci di coraggio insospettabili.
Lo stesso Gandalf ammette d'avere imparato che, curiosamente, non è vero che per opporsi ad una grande potenza (maligna) serva necessariamente un'altra grande potenza, e lo fa proprio davanti a Saruman, il quale fatalmente non è in grado di capire. D'altronde lo stesso Tolkien ha fatto de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit un'epopea degli umili: il racconto è senza dubbio epico, ma i veri eroi sono gli umili.
E dunque, anche questa volta si tratta di un piccolo hobbit; è lo stesso principe dei nani a diffidare di lui, reputandolo insignificante, eppure quel piccolo hobbit darà il via ad un'incredibile serie di eventi...
Della trama non voglio svelarvi troppo: Lo Hobbit è un'immersione nel puro fantasy e come tale va gustato... vi ritroverete tutti gli ingredienti che vi hanno fatto amare le pellicole precedenti, compreso un Gollum schizofrenico all'ennesima potenza!
Vorrei fare un ultimo appunto su Radagast, personaggio che nel libro è appena abbozzato: il regista gli ha dato una caratterizzazione da animalista al limite del fanatismo. Lo fa persino spostare sulla slitta (direi che siamo in accordo col periodo natalizio, anche se gli animali che la tirano sono dei conigli), e lo dipinge come un outsider mezzo spostato che vive da solo nella foresta, ai margini del mondo.
È differente dagli altri due istari Saruman e Gandalf (che sono cinque in tutto, ma dei due stregoni blu Tolkien non ci dice nulla): Saruman se ne sta' rinchiuso nella sua torre, da dove vede tutto e pensa di sapere tutto; Gandalf, invece, è in continuo movimento e vive tra gli uomini, e proprio per questo è a conoscenza di tutte le  trame della Terra di Mezzo. Ed è per questo che forse è il preferito dello spettatore, con quell'aria saccente e lo sguardo di uno che prevede già come andrà a finire.

Trailer ufficiale italiano de "Lo Hobbit"

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Immagini da "Lo Hobbit"

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La data di uscita nelle sale è pericolosamente vicina a quella predetta dei Maya per la fine del mondo... che in realtà si riferissero a quello???

A parte gli scherzi, dato che ormai l'uscita del film è imminente (tra l'altro ha già ricevuto ben 16 nomination all'Oscar!) avevo pensato di deliziarvi con un po' di immagini... ma ho dovuto fare una selezione perché ho scoperto che ce ne sono tantissime: ma così non c'è gusto, praticamente ci siamo già riempiti gli occhi col film!
Le locandine dei personaggi le ho messe tutte, tra le altre foto invece ho scelto quelle che secondo me erano le più belle. 
Comunque, dato che ne escono di nuove ogni 5 minuti, non sorprendetevi se tra pochi giorni vi ritroverete con 50 foto nuove che in questa gallery non ci sono...

Alcune osservazioni:
1. troppi personaggi in un solo poster non possono starci, anche perché già dobbiamo imparare ad associare i nani ai nomi (non so il perché, ma guardando il primo poster credo che per Bombur non ci saranno problemi...)
2. che abbiano in mente Kili come potenziale nuovo Legolas? No, perché è un po' troppo bello per essere un nano e poi non penso proprio che il buon Tolkien se lo immaginasse così... a proposito, Legolas dove sta?
Comunque il più figo di tutti è Gandalf! Menomale che è ritornato Grigio: mi è più simpatico e poi quel colore gli dona di più.
3. il look delle sopracciglia di Nori sarà presto ispirazione per Lady Gaga
4. una certa somiglianza tra Gimli e Gloin... ah, già: sono padre e figlio
5. E' fantastico che abbiano fatto delle foto promozionali anche per Radagast il Bruno, personaggio che nel libro è solo nominato. A questo punto mi chiedo perché non abbiano fatto foto promozionali pure per gli alberi e per le pagnotte di Bombur!
6. Considerato il tempo di lavorazione e la grande attesa avrebbero dovuto modificare il titolo del film e sui poster scriverci: "Lo Hobbit - Un viaggio aspettato, e pure troppo!". Pare che il film sarà in lavorazione sino al giorno prima dell'uscita perciò... Peter, sei ancora in tempo per modificare!

(Ah, scusate l'ironia, ma è l'unico modo per sopportare quella che è una tortura per chi ha letto i libri come me...)

Locandine

























Immagini