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Clarice & Hannibal

Author: Grace / Etichette:


Anche se non mi definirei una fan sfegatata, ho letto Thomas Harris e visto tutti i film tratti dai suoi libri che sono stati dedicati al Cannibale; i principali sono i tre con un indimenticabile Anthony Hopkins (Il Silenzio Degli Innocenti, il discreto Red Dragon e Hannibal), se escludiamo il pure buono Manhunter e gli ultimi, indegni e rovinosi adattamenti sulla giovinezza di Lecter…
Nonostante, giustamente, il più premiato sia stato Il Silenzio..., a distanza di anni continuo a rivedere Hannibal, con una ottima – come sempre - Julianne Moore al posto di Jodie Foster nei panni dell’agente Starling.
Qui il rapporto tra Clarice ed Hannibal raggiunge il suo acme. Libro e film hanno due finali molto diversi: nel libro, del quale consiglio la lettura solo se si è di buon umore, la nostra eroina fa una fine “orribile” a favore del dottore, mentre l'adattamento cinematografico la butta più sul romantico.
Memorabile la scena del frigo in cui Hannibal Lecter, dopo un violento faccia a faccia con una Clarice stordita dalla morfina, si trova alle strette perché sta per arrivare la polizia: i due sono ammanettati, e per liberarsi l’unico modo è tagliare una mano, che, s'intende, sarà quella di Clarice.
Farà molto male solo le ultime parole del dottore prima di affondare il coltello.
Stacco. Pochi secondi dopo si vede Clarice libera e – sorpresa! – con ancora tutte e due le mani. Hannibal Lecter, il cannibale, ha preferito tagliare la sua piuttosto che quella della donna...
È questo che ha fatto più male a Clarice: sapere che nessun altro, nessun uomo "normale" sarebbe stato capace di fare una cosa simile per lei!
Eppure Hannibal è un mostro capace di compiere le azioni più aberranti (dal suo punto di vista non lo sono, certo), però allo stesso tempo è l’unico che abbia compreso la solitudine di lei: ha voluto riscattarla dai mediocri dell FBI che l’avevano umiliata, da un mondo che non la meritava. La follia omicida di Hannibal Lecter è il rifiuto di un mondo orribile che lui ripaga con la stessa moneta, a cui Clarice, “alfiere dell’ordine” si contrappone cercando di cambiare le cose seguendo le regole, e pagando e subendo a causa di ciò.


La realtà in cui viviamo è crudelmente ironica, ed a renderla ancor più grottesca è il fatto che non ci rendiamo neppure conto di guardarla da un unico punto di vista. C’è qualcosa di ancora più disgustoso dei pranzi e delle cene di Hannibal Lecter, più disgustoso perché è nascosto, celato: la piccolezza, il vuoto della società normale

Il costume di Miss Havisham in "Grandi Speranze"

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Stranamente non mi era mai capitato di vedere alcun adattamento di Grandi Speranze, né di leggere il libro di Dickens, non conoscevo la storia; quest'ultima versione cinematografica diretta da Mike Newell me lo ha fatto conoscere, però non mi ha convinto molto, a parte poche cose tra cui spicca la Miss Havisham di Helena Bonham Carter col suo fantastico costume.
Inizialmente Helena aveva delle perplessità sull’accettare la parte perché riteneva il personaggio troppo vecchio per lei, ma per fortuna alla fine ha cambiato idea: questo è un bel ruolo gotico, tagliato per lei. 
Il personaggio è intrigante: una donna abbandonata il giorno del suo matrimonio, che da vittima si trasforma in carnefice; Miss Havisham si condanna a vivere il resto della vita chiusa in casa (e nella propria oscurità, sia letteralmente che metaforicamente, infatti tiene sempre le tende tirate: si apriranno solo nella scena finale, prima di morire), con addosso il proprio abito da sposa e la tavola ancora imbandita come il giorno del matrimonio. In un certo senso questa donna autolesionista è simile ad Ofelia, ma a differenza di lei non scegli edi farla finita subito, e infligge una punizione persino peggiore sia a se stessa che agli altri. 
Senza dubbio si tratta di un personaggio potente e drammatico, e tra l’altro Miss Havisham pare sia ispirata ad una donna veramente esistita, tale Eliza Emily Donnithorne, nobildonna vissuta nell'800, che fu abbandonata dal fidanzato la mattina del matrimonio, e passò il resto della sua vita con la casa oscurata e la torta nuziale a marcire sul tavolo, con la porta sempre aperta sperando che il fidanzato ritornasse.


L'abito da sposa indossato da Helena, è il più iconico all'interno del film ed è opera di Beatrix Aruna Pasztor. 
Dietro la nascita del costume c’è stato lo studio di tutti gli adattamenti cinematografici precedenti coi relativi abiti, tuttavia la costumista desiderava anche apportare un tocco moderno (cosa visibile anche negli altri costumi). La Pasztor ama mescolare antico e moderno e prendere ispirazione dalle sfilate: il suo stilista di riferimento per l’abito di Miss Havisham è stato Alexander McQueen, seguito da Hussein Chalayan e Viktor & Rolf.
Tuttavia il riferimento maggiore è palesemente McQueen, col suo oyster dress ("vestito ostrica") della collezione primavera/estate del 2013:


La costumista ha dichiarato di apprezzare il senso del drammatico presente nei pezzi di Alexander McQueen, nonché il suo fantasioso uso dei materiali.
Beatrix stava lavorando sulla spiaggia a Los Angeles, quando ha trovato dei pezzi di alghe ed ha subito pensato di incorporarle in qualche modo nel design del costume (la gonna), inoltre le hanno ricordato i materiali usati da McQueen. Un’impresa era poi rendere Miss Havisham una donna giovane, così com'era stata pensata da lei e da Helena, ma allo stesso tempo il suo abito doveva dare l’idea del passare del tempo: così alla gonna è stato aggiunto un corsetto. Questo approccio, mantenuto anche nel make-up e nell’acconciatura è in netto contrasto con quelli adottati nei film precedenti, che mostrano una Miss Havisham vecchia, quasi stregonesca.
La stessa Helena Bonham Carter ha collaborato all'ideazione dell'abito: l'attrice infatti ci tiene a portare il proprio stile distintivo (ne ho già parlato qui) anche sul grande schermo, nei costumi che indossa.
Il risultato le è piaciuto così tanto che Helena ha fatto richiesta di poter tenere il costume, perché le piacerebbe indossarlo sul red carpet!






Trailer Lo Hobbit: La desolazione di Smaug

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TEASER TRAILER TALIANO

TRAILER UFFICIALE SOTTOTITOLATO


In uscita il 12 dicembre 2013
Nuovamente con tentennamenti, e per niente convinta del risultato del precedente (ma neppure lo stronco), per la seconda volta a dicembre mi ritroverò nella sala buia per vedere La Desolazione di Smaug, pregando dentro di me che Peter Jackson non abbai fatto più sfracelli del solito (in caso contrario spero che il drago lo incenerisca!)...
Intanto questo trailer non mi convince. Per carità, Orlando Bloom è bellissimo e nel ruolo di Legolas l'ho amato, ma nel libro non esiste proprio (è vero, Thranduil è suo padre, ma nel romanzo Tolkien non dice il nome del re degli elfi di Bosco Atro): vi faccio invece notare che larga parte di questo trailer è dedicata alle sue "prodezze", il che mi fa pensare che non avrà un ruolo risicato!
Sull'elfa Tauriel avevo già espresso la mia disapprovazione...
Quanto ai nuovi personaggi, trovo la versione jacksoniana di Beorn troppo "palestrata", il Thranduil di Lee Pace promette bene (potrebbe essere un nuovo Legolas?).
In tutto ciò, penso ad un bravo attore come Ian McKellen (una garanzia), e al povero Martin Freeman, il quale ce la mette davvero tutta per risultare un protagonista credibile.

Alcuni spoiler sul terzo film
A quanto pare (sottolineo "a quanto pare") sarà in questo secondo episodio che avverrà la sconfitta del drago Smaug, mentre il terzo sarà incentrato sulla Battaglia dei Cinque Eserciti; il personaggio di Gandalf non ci sarà nell'ultimo film.
Credo che Jackson abbia riservato la battaglia alla fine perché ha intenzione di creare una conclusione spettacolare, ed in un certo senso vuole riallacciarsi all'inizio della trilogia del SDA.
Devo ancora decidere se questa operazione commerciale (perché alla fine lo è) sia valsa la candela o abbia semplicemente rovinato i film precedenti, che di diritto ormai erano entrati nella storia del cinema.
Credo lo capirò solo dopo aver visto tutti e tre gli episodi, ma la mia perplessità continua...












Frasi da "Il Grande Lebowski"

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Il Drugo: un maestro di vita. E questo film è veramente indimenticabile e pieno di battute memorabili,
a cominciare dalla prima, insostituibile...


... Quel tappeto dava veramente un tono all'ambiente


Walter: Questo non è il Vietnam, è il bowling: ci sono delle regole.


Lebowski: Io non sono il Signor Lebowski lei è il Signor Lebowski...Io sono Drugo!!! Ha capito è cosi che deve chiamarmi, altrimenti può chiamarmi drughetto drugantibus oppure drughino se è di quelli che mette i diminutivi in ogni cosa.....


Walter: Solo io e il muso giallo, a fissarci negli occhi: quello si chiama combattere. L’uomo con la mimetica nera, Drugo, quello sì che era un avversario.
Donny: Chi ha la mimetica nera?
Waler: Non rompere Donny…chi abbiamo adesso di fronte? Una banda di beduini con un asciugamano in testa che cerca di capire dov’è la marcia indietro nei carri russi



Drugo: Sai cosa diceva Lenin? "Tu cerca la persona che ne trae beneficio, e..., e... insomma...
Donny: Obladì Obladà!
Drugo: ...insomma... avrai... Walter, capisci cosa voglio dire?
Donny: Obladì Obladà!
Walter: Quella fottuta puttanella!
Donny: Obladì Obladà!
Walter: Quella... vuoi chiudere quella boccaccia? Non Lennon, Lenin! Vladimir Ilyich Ulyanov!
Donny: Ma di che cazzo sta parlando?



Lebowski: Ascolta bene Walter perché il messaggio subliminale è Fottiti!



Jeff “Drugo” Lebowski : Conosco i miei diritti, amico.
Sceriffo: Tu non conosci un cazzo, Lebowski.
Jeff “Drugo” Lebowski: Voglio un avvocato, porca puttana! Perry Mason, capito? Oppure…Matlock.
Sceriffo: Il signor Treehorn dice che ha dovuto farti allontanare dalla festa che dava in giardino, perché eri ubriaco e molesto.
Jeff “Drugo” Lebowski: Il signor Treehorn tratta gli oggetti come donne, lo sapeva?
Sceriffo: Il signor Treehorn fa girare molti soldi in questa città, tu fai girare solo le palle. La nostra è una graziosa cittadina balneare, e il mio obiettivo è mantenerla tranquilla. Perciò ti chiarisco una cosa: non mi piace che tu vada in giro a importunare i nostri cittadini, col tuo cognome da mezza sega, con la tua faccia da mezza sega, con i tuoi modi da mezza sega, e non mi piaci tu, mezza sega. Sono stato abbastanza chiaro?
Lebowski: Mi spiace, non stavo ascoltando.



Lebowski il miliardario: Cos'è... Cos'è che fa di un uomo un uomo, signor Lebowski?
Drugo: ... Ah ... Non lo so, signore,.
Lebowski il miliardario: Essere pronti a fare ciò che è più giusto, a qualunque costo: non è questo che fa di un uomo un uomo? 
Lebowski: Sì, quello e un paio di testicoli


Poliziotto:  E cosa conteneva la sua valigetta?
Lebowski:  Documenti... si solo i miei documenti di lavoro...
Poliziotto:  E lei che lavoro fa?
Lebowski:  Disoccupato...



Walter: Insomma, a noi basta riportare a casa la ragazza, così nessuno avrà da lamentarsi, e ci terremo il malloppo.
Lebowski: Già, sembra facile, eh? Ma non mi hai detto come faremo a riportarla a casa. Dov'è?
Walter: Quella è la parte più semplice. Ci presentiamo alla consegna e me lo faccio dire a forza di botte. Eh?
Lebowski: Sì. È davvero un bel piano. Walter, è un piano ingegnosissimo, sempre che io abbia capito bene. Un orologio svizzero, guarda.
Walter: Esattamente, Drugo. La sua bellezza è la sua semplicità. Quando il piano diventa troppo complesso, qualcosa finisce che va storto. Se c'è qualcosa che mi ha insegnato il Vietnam...


Lebowski: Ho lavorato nel settore musicale per un po'. Sì, in tournée con i Metallica. Facevo il tecnico del suono. Una manica di stronzi!


Walter: E inoltre non dimentichiamo, non dimentichiamo, Drugo, che tenere un animale selvatico, un roditore anfibio come... [rutta]animale domestico, e per di più in città, non è affatto legale!
Drugo: Ma che cazzo fai, la guardia forestale?!




A visione avvenuta de "Lo Hobbit - Un viaggio Inaspettato"...

Author: Grace / Etichette: , ,


Che nostalgia, ad anni di distanza dalla trilogia del SDA, ritrovarsi di nuovo al cinema per una nuova trasposizione dai libri di Tolkien! Un vero salto nel passato!
Ma la sensazione di deja-vù deve aver accompagnato anche tutti quelli che, come la sottoscritta, andarono a vedere il Signore degli Anelli: il nuovo film di Peter Jackson, infatti, non ha proprio niente di diverso o innovativo.
Non solo stessi luoghi ed atmosfere, ma anche scene riprese tali e quali. Per non parlare della colonna sonora... fatico ad affermare che Howard Shore abbia composto della nuova musica, visto che le melodie erano quelle che conosciamo benissimo!
Insomma, al di là di voler rendere la nuova trilogia filologica a quella vecchia, Jackson è voluto andare molto, molto, sul sicuro...
E si, una trilogia. Perché da un libro ha voluto tirare fuori ben tre film (e ha anche affermato che non l'ha fatto per motivi economici!): com'era ovvio, quindi, Lo Hobbit la tira per le lunghe (specialmente nella prima parte), e temo che dovremo abituarci all'idea anche per gli episodi successivi...
Detto questo, i difetti finiscono qui. Lo Hobbit è una gioia per gli occhi, proprio come lo era Il Signore degli Anelli, e per fortuna è molto meno peggio di quanto mi aspettassi!
È stato bello, quasi confortante, ritrovare Gandalf e gli altri: la sensazione di rivedere dei vecchi amici, che avevamo imparato ad amare con simpatia, e che non vedevamo da tanto tempo...
Ma anche i nuovi personaggi convincono, Martin Freeman su tutti. Non c'è dubbio che sia all'altezza del ruolo da protagonista, e Jackson ha centrato ancora il bersaglio, scegliendo un attore non così conosciuto.
Il preambolo iniziale, ovvero quello in cui si racconta la storia dei nani di Erebor e dell'arrivo di Smaug, è forse il mio pezzo preferito del film: è epico, e riflettendoci è pure l'unico pezzo narrato e credo che sottolinei il fatto che le grandiose epopee inventate dallo scrittore, non abbiano bisogno di nessun supporto per essere tali.
Abbastanza comprensibile l'idea di far introdurre la vicenda allo stesso Bilbo, il quale ormai anziano e in procinto di lasciare il proprio fardello a Frodo, la racconta mentre scrive le sue memorie: il film, insomma, inizia nello stesso punto della trilogia, cosa che lo spettatore accetta con naturalezza.
Ne Lo Hobbit ho trovato anche momenti divertenti ed ironici, decisamente mancanti nei film precedenti: tanto per citarne uno, l'arrivo dei nani che invadono la casa del povero Bilbo, vi si installano e in men che non si dica gli spazzolano tutte le scorte di cibo!
L'entrata in scena più bella è ovviamente quella di Thorin, che qui vediamo essere il leader similmente al ruolo che ricopriva Aragorn. Thorin e Bilbo sono speculari: il primo è un eroe dichiarato e riconosciuto, ma che spesso e volentieri si fa accecare dal proprio orgoglio; il secondo è l'eroe che non t'aspetti: un borghese che pare tutto casa e pantofole, ma che nelle situazioni più difficili è capace di slanci di coraggio insospettabili.
Lo stesso Gandalf ammette d'avere imparato che, curiosamente, non è vero che per opporsi ad una grande potenza (maligna) serva necessariamente un'altra grande potenza, e lo fa proprio davanti a Saruman, il quale fatalmente non è in grado di capire. D'altronde lo stesso Tolkien ha fatto de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit un'epopea degli umili: il racconto è senza dubbio epico, ma i veri eroi sono gli umili.
E dunque, anche questa volta si tratta di un piccolo hobbit; è lo stesso principe dei nani a diffidare di lui, reputandolo insignificante, eppure quel piccolo hobbit darà il via ad un'incredibile serie di eventi...
Della trama non voglio svelarvi troppo: Lo Hobbit è un'immersione nel puro fantasy e come tale va gustato... vi ritroverete tutti gli ingredienti che vi hanno fatto amare le pellicole precedenti, compreso un Gollum schizofrenico all'ennesima potenza!
Vorrei fare un ultimo appunto su Radagast, personaggio che nel libro è appena abbozzato: il regista gli ha dato una caratterizzazione da animalista al limite del fanatismo. Lo fa persino spostare sulla slitta (direi che siamo in accordo col periodo natalizio, anche se gli animali che la tirano sono dei conigli), e lo dipinge come un outsider mezzo spostato che vive da solo nella foresta, ai margini del mondo.
È differente dagli altri due istari Saruman e Gandalf (che sono cinque in tutto, ma dei due stregoni blu Tolkien non ci dice nulla): Saruman se ne sta' rinchiuso nella sua torre, da dove vede tutto e pensa di sapere tutto; Gandalf, invece, è in continuo movimento e vive tra gli uomini, e proprio per questo è a conoscenza di tutte le  trame della Terra di Mezzo. Ed è per questo che forse è il preferito dello spettatore, con quell'aria saccente e lo sguardo di uno che prevede già come andrà a finire.

Trailer ufficiale italiano de "Lo Hobbit"

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Immagini da "Lo Hobbit"

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La data di uscita nelle sale è pericolosamente vicina a quella predetta dei Maya per la fine del mondo... che in realtà si riferissero a quello???

A parte gli scherzi, dato che ormai l'uscita del film è imminente (tra l'altro ha già ricevuto ben 16 nomination all'Oscar!) avevo pensato di deliziarvi con un po' di immagini... ma ho dovuto fare una selezione perché ho scoperto che ce ne sono tantissime: ma così non c'è gusto, praticamente ci siamo già riempiti gli occhi col film!
Le locandine dei personaggi le ho messe tutte, tra le altre foto invece ho scelto quelle che secondo me erano le più belle. 
Comunque, dato che ne escono di nuove ogni 5 minuti, non sorprendetevi se tra pochi giorni vi ritroverete con 50 foto nuove che in questa gallery non ci sono...

Alcune osservazioni:
1. troppi personaggi in un solo poster non possono starci, anche perché già dobbiamo imparare ad associare i nani ai nomi (non so il perché, ma guardando il primo poster credo che per Bombur non ci saranno problemi...)
2. che abbiano in mente Kili come potenziale nuovo Legolas? No, perché è un po' troppo bello per essere un nano e poi non penso proprio che il buon Tolkien se lo immaginasse così... a proposito, Legolas dove sta?
Comunque il più figo di tutti è Gandalf! Menomale che è ritornato Grigio: mi è più simpatico e poi quel colore gli dona di più.
3. il look delle sopracciglia di Nori sarà presto ispirazione per Lady Gaga
4. una certa somiglianza tra Gimli e Gloin... ah, già: sono padre e figlio
5. E' fantastico che abbiano fatto delle foto promozionali anche per Radagast il Bruno, personaggio che nel libro è solo nominato. A questo punto mi chiedo perché non abbiano fatto foto promozionali pure per gli alberi e per le pagnotte di Bombur!
6. Considerato il tempo di lavorazione e la grande attesa avrebbero dovuto modificare il titolo del film e sui poster scriverci: "Lo Hobbit - Un viaggio aspettato, e pure troppo!". Pare che il film sarà in lavorazione sino al giorno prima dell'uscita perciò... Peter, sei ancora in tempo per modificare!

(Ah, scusate l'ironia, ma è l'unico modo per sopportare quella che è una tortura per chi ha letto i libri come me...)

Locandine

























Immagini