"Irraggiungibile" di L'Aura Abela

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Non sapevo che questa canzone parlasse di lui, mi è sempre piaciuta.

C'eran le cornamuse mute,
c'era la poesia
che una foglia morta esprime
quando s'addormenta
come il tempo sulla terra.
Dolce e languido, il tuo canto
scrisse melodie che confondon l'anima
intrecciandosi abilmente
con la solitudine del vivere.
Splendi gelido e folle diamante, irraggiungibile,
prima che il giorno ti rubi la luce
e le mani di quelli che
piangono con me nel cuore
comincino a cambiar.


Fragile pelle di cartone,
certa gente è qui per scuoiarti
e poi gettare un muro che separa
i nostri corpi di cenere.
Splendi gelido e folle diamante,irraggiungibile,
prima che il giorno ti rubi la luce
e le mani di quelli che
piangono con me nel cuore
comincino a pensar di amare solo te.
di voler solo te.
Di voler solo te.


Splendi gelido e folle diamante,irraggiungibile,
prima che il giorno ti rubi la luce
inafferrabile
Splendi gelido e folle diamante, irraggiungibile,
prima che il giorno ti rubi la luce
inafferrabile

Ridono di me nel cuore le mani di chi è
Mentale

Esiste anche un'altra versione della canzone, in inglese:  "Out of Reach/Seeking to own the gifts":


There were eaths,
Lapping of liquor
There was a duet
When we were of the dark
Supported us the air,some stars
While fingers on strings.

You said you started singing a melody
.....so responding with another melody.
A precious gift to time,
This moment.

Now you're standing before glittering diamonds
Just out of reach.
They glitter even I think they're pretty
Will you reach them?
They take a lap of you
From the hands
Of those with empty hearts.

People below
Crave for you,
Stealing your very skin
From your body,
And they make a wall
Between yourself
And my own body.
Closer thus.

Now you're standing before glittering diamonds
Just out of reach.
They glitter even I think they're pretty
Will you reach them?
They take a lap of you
From the hands
Of those with empty hearts
Seeking to own the gifts.
Seeking to own the gifts.
Seeking to own the gifts.

Now you're standing before glittering diamonds
Just out of reach.

Now you're standing before glittering diamonds
Just out of reach.
They glitter even I think they're pretty
Will you reach them?
They take a lap of you
From the hands
Of those with empty hearts
Seeking to own the gifts.




Alcune illustrazioni dai libri di Lear

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Quelli fatti da Lear sono i disegnini in bianco e nero

Lui leggeva sempre libri per bambini, era affascinato dal lato magico delle cose di Alice nel paese delle Meraviglie. Quello era il mondo in cui viveva, perciò i suoi testi venivano fuori da lì. La fantasia per lui era sempre più interessante della realtà. Lui non aveva molto tempo per la realtà!
(Rosemary, sorella di Syd)















Le favole sono belle. Credo che abbia molto a che fare col vivere a Cambridge, con la natura e il resto.
Forse, se fossi rimasto al college, sarei diventato un insegnante
(Syd)

I suoi riferimenti letterari

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Sono un po' traumatizzata perché molti di questi scrittori sono anche i miei preferiti (tranne uno o due nomi). Vi rimando qua per l'articolo integrale.
Da notare come più della metà degli autori della lista rientrino nel genere della letteratura infantile. Inoltre si tratta di un elenco inglesissimo: c'è da dire che Syd/Roger era la quintessenza dell'inglesità, David Bowie, suo fan, ha sottolineato il fatto che sia stato il primo a cantare con accento veramente inglese, ma Syd era tipicamente inglese anche sotto molti altri punti di vista, per esempio il sense of humor.
In sintesi:

  • Il vento tra i salici di Kenneth Grahame, che ha anche fornito il titolo di "The Piper at the Gates of Dawn"
  • Hilaire Belloc e le sue storie per bambini condite di horror e violenza allo scopo di renderli "bravi bambini". Dal racconto "Jim che scappò dalla nutrice e fu mangiato da un leone" deriva la canzone Matilda Mother, una delle mie preferite
  • Carroll, Alice, e il nonsense (per inciso, i suoi sono i miei libri preferiti in assoluto. È da un anno che vagheggio di aprire un blog a tema data la montagna di materiale accumulato, e forse mi deciderò prima o poi).
  • Edward Lear. Questo è sicuramente l'autore più citato quando si parla di Barrett. Le sue filastrocche strampalate hanno influenzato anche il suo estro ritmico. Lear è praticamente l'inventore del limerick.
  • C.S. Lewis con Le Cronache di Narnia, che ispirarono Flaming e Scarecrow.
  • Tolkien - che di Lewis era amico, tra l'altro - con Il Signore degli Anelli e The Hobbit. Io sono un'appassionata di Tolkien da quando avevo dodici anni, chi lo sapeva che Dark Globe prendeva il titolo dal palantir???
  • James Joyce che ha ispirato Golden Hair
  • Shakespeare. Syd preferiva Enrico V, io i sonetti e Amleto (c'è chi sostiene che la famosa "Emily" sia Ophelia)
  • E per finire l'articolo azzarda pure Winnie The Pooh! Beh, secondo me se fosse nato nella mia generazione Syd lo avrebbe detestato. Da come parla, ho sempre pensato che fosse un orsetto cocainomane...

Un'intervista dallo scantinato

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Qui l'ultima intervista rilasciata, nel 1971. È datata dicembre, e dunque è questa l'ultima che abbia fatto (lasciamo stare quelle parole rubate del 1982... ) non quella famosa del Melody Maker che si può leggere qua, sempre dello stesso periodo, ma di marzo.
La conclusione dell'intervista del Rolling Stone è la frase che dà il titolo al libro di Chapman.
Con quelle parole è come se Syd volesse annullare tutto ciò che aveva detto sino a quel momento, una negazione totale, come se fosse fermamente convinto che nessuno potesse capirlo.
Da lì a poco avrebbe chiuso completamente i battenti del suo mondo.
Viene da pensare – di certo è così – che la sua sia stata una scelta compiuta in perfetta consapevolezza, eppure questo non è sufficiente per togliere il sapore amaro a tutta la sua vicenda... mi auguro almeno che in quel completo rifiuto di tutto abbia trovato un po' di serenità.
Spiazzante leggere nelle sue parole come fosse perfettamente consapevole di quel che gli stava accadendo, dello scollamento tra lui e tutto il resto, in queste interviste fa quasi un autoanalisi, è molto lucido (questo, come tutto il resto, dimostra che non era affatto pazzo)
Ho voluto riportare il testo di Dominoes perché mi sembrava andasse di pari passo a queste interviste. La canzone parla della ripetitività, del tempo che scorre uguale a se stesso; il domino è così, un gioco di una semplicità assoluta dove volendo si può andare avanti all'infinito e che consiste nell'attaccare pezzi uguali tra loro... o attaccare giorni tutti uguali uno dopo l'altro.
Alcuni ritengono che questo sia il brano più famoso di Syd, forse per l'orecchiabilità...
Lungi dal considerarlo il migliore dei suoi (assolutamente no), ciò mi lascia sorpresa perché secondo me è il più deprimente tra quelli che lui abbia fatto. In realtà la tristezza che esprime il testo è abbastanza esplicita, e non appena accennata come in altri episodi.
Il verso "vita che arriva senza danno", e proprio l'intero testo, non è che lascino molte supposizioni riguardo allo stato dell'umore in cui l'autore versava quando l'ha scritto, e all'idea del ritiro che probabilmente già gli balenava in testa...
Se devo menzionare la cosa che mi piace di più di Dominoes, dico sicuramente la sua interpretazione: qui la voce di Syd è quasi sussurrata, come ho detto è un episodio a sé nel suo repertorio.



È un'idea, un giorno o l'altro
Nelle mie lacrime, i miei sogni
Non vuoi vedere la sua prova?
Vita che arriva senza danno
Tu ed io, tu ed io e il domino, il giorno passa…
Tu ed io in posizione
Sprecando il tempo sul domino
Un giorno così scuro, così caldo
Vita che arriva senza danno
Tu ed io, tu ed io e il domino,il tempo passa…
Fuochi artificiali e caldo, un giorno o l’altro
Tenere una conchiglia,un bastone o giocare
Udire per caso un allodola oggi
Perdendo quando la mia mente è fuori strada
Non vuoi sapere coi tuoi bei capelli
Stendi la tua mano, tasta contenta
In un’eco per il tuo modo.
È un’idea, un giorno o l’altro…
È un’idea, un giorno o l’altro
Nelle mie lacrime,i miei sogni
Non vuoi vedere la sua prova?
Vita che arriva senza danno
Tu ed io, tu ed io e il domino, il giorno passa…

Pensieri su Syd Barrett

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Non scriverò un post sulla sua vita. Se la volete, andatevela a leggere su Wikipedia, dove è piena di inutili aneddoti non verificabili, la maggior parte dei quali probabilmente inventati....
Il diamante pazzo e il recluso. Syd e Roger. La leggenda e l'uomo (un suo terzo). I due poli in cui si è divisa la sua esistenza.
Hanno versato un fiume d'inchiostro su di lui, io posso solo aggiungere il mio punto di vista.
Syd era di una bellezza rara: aveva un talento puro, infantile, per certi versi misterioso. Se non lo si conosce, basta ascoltare una sua canzone e vedere il suo sguardo in una foto: lui è tutto lì.
La sua musica è come il canto di un bambino in un cimitero, giocosa e con un'involontaria vena dark.
Per capire ciò che ha prodotto basta fare riferimento alle sue passioni: la pittura e la letteratura per l'infanzia, specie quella di Edward Lear.
L'arte è stata il suo primo vero amore, da lì era partito e lì è ritornato: non ha mai venduto i suoi dipinti, la maggior parte sono rimasti ad amici e familiari. Di sicuro vendendoli avrebbe potuto guadagnare fior di soldi solo per il suo nome... ed è proprio per quello che forse non l'ha fatto.
Lear, i limerick e il nonsense per me sono stati un po' una sorpresa (anche perché io sono una grande amante di Carroll e delle filastrocche) e questa sua passione è indice di un'indole ingenua, bambinesca. La prima canzone, che ha scritto a 16 anni - l'ultima a chiusura della sua carriera - è una filastrocca musicata: Effervescing Elephant.
I testi strampalati, il sound innovativo, il suo senso del ritmo (gli stessi Floyd dicono fosse un vero fenomeno in merito), quel modo particolare di scandire le parole, la sua verve innocua e fantasiosa... sono una visione di Syd da vicino e da lontano allo stesso tempo, una prerogativa solo degli artisti più grandi.
Syd era un poeta a modo suo, ma non come Bob Dylan (che prese bonariamente in giro in Bob Dylan Blues), sono all'opposto, perché Syd non si è mai messo là, sul pulpito a scrivere una canzone su ciò che è giusto o sbagliato o a fare l'artista..
Sicuramente non ha mai pensato neppure lontanamente di essere un poeta, né tantomeno si considerava un genio... era un uomo senza pretese, rovinato da chi ne aveva troppe su di lui. Sarebbe bastato lasciarlo libero e in pace, e forse ce l'avrebbe fatta.
Non si sa con certezza se fosse malato o no, né di cosa: di ricoveri psichiatrici ce ne sono stati, ma c'è anche chi sostiene che la sua malattia mentale non fosse grave. La famiglia ha creato attorno a lui una cortina di fumo che lo ha isolato per trent'anni (sua madre che si è presa cura di lui sino alla fine, allo stesso tempo ha costituito forse uno dei motivi della sua malattia), ma la scelta è partita soprattutto da lui: ha voluto prendere le distanze da ciò che lo aveva consumato.
Quel mondo in cui i suoi ex compagni di band sono andati avanti, raccogliendo ori e onori, mentre Roger - o quello che rimaneva di lui - se ne stava là a lasciarsi scorrere la vita addosso... si è scelto un'esistenza "tranquilla" (non felice di certo) nella sua Cambridge.
Non ha mai voluto rimetter piede in uno studio di registrazione, nonostante gli abbiano offerto cifre stellari, e i più grandi della musica fossero disposti a lavorare con e per lui in qualsiasi condizione.
I Pink Floyd non li ascoltavo già prima, e me ne frega ancor meno adesso. Paragonare i loro album ai due dischi da solista di Barrett non ha senso, perché i Floyd per me sono il talento addomesticato, mentre la musica di Syd è genio che scorre sregolatamente e senza ragion d'essere, come sangue da una vena tagliata. La sua statura artistica è abbagliante, quella della sua ex-band altrettanto enorme e luminosa, certo, ma non "naturalmente abbagliante": il vero diamante che rifletteva tutti i colori era lui, e loro ne sono sempre stati consapevoli...
Probabilmente la sua più grande sfortuna è stata non morire all'improvviso, come è accaduto alle altre grandi icone del rock.
Syd non se l'ha mangiato l'acido, ma la sua fragilità. Non può che rimanermi l'amaro in bocca per la sua vicenda; ora spero stia bene, ovunque egli sia.
A Roger non importava un ficco secco dei suoi fans e di tutti quelli che lo ammiravano.
Noi che di lui alla fine non sappiamo un bel niente e che facciamo parte dell'ingranaggio che all'epoca lo schiacciò. Doveva apparire ironicamente triste, dal suo punto di vista.
Ma io lo amo, dopotutto, è lui continuerà a sopravvivere in quel modo. Ed è giusto così.
Non lasciate soli quelli come Syd.


Ti prego, ti prego solleva una mano
sono solo una persona
i cui cerotti pulsano sui polsi, stretti
Non ti mancherei?
Non ti mancherei per niente?



Fear, and Loathing in Las Vegas

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I Fear, and Loathing in Las Vegas, detti anche FaLiLV, sono un gruppo giapponese iscrivibile in generale nella corrente post-punk, più nello specifico uniscono la musica dance all hardcore: il risultato dell'unione di questi due generi è un mix particolare, un sound in cui loro sono decisamente i numeri uno, anche rispetto ad altri gruppi occidentali.
La band è composta da So al microfono, da Minami per tastiera e growl (a volte affiancato negli scream anche da So), dal batterista Tomonori, dai chitarristi Taiki e Sxun e Kei al basso.
Membro precedente del gruppo il bassista Mashu.


La band, il cui nome proviene dal famoso film con Johnny Depp, nasce nel 2008 dalle ceneri dei gruppi Blank Time e Ending for a Start ; inizialmente il gruppo suona solo pezzi strumentali (!).
Il posto vacante di frontman verrà riempito da So (ho scoperto che non è il suo vero nome, se non sbaglio si chiama Aoi, comunque anche alcuni tra gli altri componenti hanno un nome d'arte...), proveniente a sua volta dai Bombreligion.
Anche se tutti i membri sono ancora molto giovani - hanno appena 19 anni - dimostrano di essere piuttosto promettenti pubblicando nel 2008 il demo Scorching Epochal Sensation, nel quale s'intravede già la strada musicale che imboccheranno.
Questo demo, che non viene segnalato neppure nella loro discografia sul sito ufficiale, è un po' un rebus: su alcuni siti si dice composto da un'unica traccia con lo stesso nome del titolo (che però io non trovo da nessuna parte), mentre altrove è scritto che contiene solo la canzone Welcome To The Labyrinth.


In ogni caso, la maturità del gruppo si palesa con la pubblicazione del primo album, Dance & Scream, del 2010.
Ascoltandolo non sembra proprio di essere davanti ad una formazione esordiente, considerando i 13 pezzi riusciti della tracklist, ma ad una band che si è già creata un proprio stile distintivo. Uno stile dove la parola d'ordine non è "equilibrio", ma piuttosto "energia". Il loro sound non mira ad amalgamare in maniera armoniosa i due generi musicali, ma ad ottenere un risultato estremo, esplosivo, esasperato dalla scelta di far cantare So con l'autotune. Allo stesso tempo, miracolosamente, molte canzoni sono orecchiabili e sarebbero perfette da ballare.
Come il primo fantastico singolo, Love At First Sight (da cui vi consiglio di partire se li volete conoscere), o l'apripista incendiaria Burn the Disco Floor wuth Your 2-Step!!
L'alternanza vocale dall'autotune allo scream brutale di Minami, i muri sonori e i pezzi “a metà”, schizofrenici, che improvvisamente diventano disco... è questa in sintesi la loro formula.


Dopo il primo album i Fear's pubblicano un EP: cosa strana, contiene alcune tra le canzoni migliori del loro repertorio! Come Jump Around (una delle cose più “leggere” e vicine al pop-punk che abbiano mai fatto) e Chase The Light, forse il loro pezzo più famoso dopo Just Awake... appunto, Just Awake con cui arriva il colpo grosso!
Sinora la band si era promossa componendo sigle per videogiochi (come Evolution, brano nel quale sacrificano un po' il loro stile, a mio parere) ma ora con Just Awake, scelta come sigla finale per la nuova serie di HunterxHunter raggiungono la visibilità, non solo in Giappone, visto che gli anime danno un'esposizione mondiale.
Intanto come è ovvio i Fear's continuano a farsi le ossa nei live (oltreché in patria, diventano molto conosciuti anche in Indonesia) e come ci si può immaginare con una musica simile sono tutto tranne che tranquilli! (guardatevi un estratto del loro dvd The Animals in the Screen).
Il 2012 è la volta del secondo lavoro All That We have Now, una conferma della vecchia formula e un sound ancora più affinato. In questa nuova prova i punti più evidenti sono la leggera prevalenza dell'elemento dance, e la presenza di molte potenziali hit, tra le quali (oltre alla già citata Just Awake), Ley-Line, Scream Hard As You Can e How Old You Are Never Forget Your Dream , ma senza dimenticare il lato più duro come in Crossover.


Purtroppo le notizie in rete sui Fear sono scarse e i dettagli sui membri inesistenti. Qui da noi sono quasi sconosciuti. Non so neanche le loro date di nascita (ma considerando quanto detto all'inizio, i ragazzi dovrebbero essere miei coetanei, con un'età compresa tra i 21-24 anni, non di più...). Soprattutto, ogni volta che mi interesso ad un gruppo nuovo, per me è importante capire chi è che compone e scrive i testi: purtroppo non ci sono informazioni in merito, ma penso che con ogni probabilità l'elemento focale sia Minami. Quindi lui sarebbe autore, musicista e cantante; gli altri membri fondamentali sono il batterista Tomonori e il chitarrista Sxun. Su Keisuke Minami, che personalmente adoro, c'è da dire che è uno degli screamer più bravi che abbai mai ascoltato.
Alcuni invece criticano So perché la sua voce viene ritoccata con l'autotune, però, come ho detto prima, a mio parere si tratta di una scelta stilistica: cantare normalmente non aggiungerebbe nulla (anzi, forse toglierebbe), poi è ovvio che per questi generi musicali un po' borderline ci vuole apertura mentale, nonché orecchie pazienti.
Se non avete mai ascoltato nulla di punk o di screamo difficilmente i Fear, and Loathing in Las Vegas potranno piacervi, ed in generale il primo impatto con la loro musica è di una roba un po' "tamarra", ma andando avanti si capisce quanto siano bravi.
L'ho detto e lo ripeto, secondo me nel loro genere sono un'eccellenza...


A gennaio scorso risale la pubblicazione del loro ultimo bel singolo, Rave-Up Tonight.
Prossimamente i Fear, and Loathing in Las Vegas saranno impegnati principalmente nel festival giapponese Summersonic, nel quale avranno l'onore di calcare lo stesso palco di artisti come i Queen (o quel che ne rimane) dopodiché arriverà un lungo tour.
La loro popolarità è cresciuta lentamente nel tempo - per quanto sia possibile per una band che fa un genere di nicchia - e sta aumentando.
Per la gioia di noi fans, nella prima settimana di agosto uscirà il loro terzo disco PHASE 2, da cui è stato già estratto il singolo Virtue & Vice (del quale non vi posto il videoclip perché sarebbe inutile).
Mi ha un po' sorpresa notare in questo pezzo la netta prevalenza di Minami e di un sound più duro, ma per capire se questa sia la nuova direzione bisognerà aspettare di ascoltare tutto l'album. Naturalmente non vedo l'ora.


Discografia

Dance & Scream (2010)



Nextreme EP (2011)













All That We Have Now (2012)














Sito ufficiale: http://www.lasvegas-jp.com/en



Di coupon e omaggi, concorsi gratis e altre cose...

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I tempi sono quelli che sono, e se da un lato è vero che è sempre più difficile avere qualcosa gratis, è vero pure che non si disdegnano più le occasioni di risparmio, per piccole che siano.
Più o meno da un anno sono entrata nel mondo del couponing, degli omaggi, dei concorsi a premio, ecc... e volevo raccontarvi in breve la mia esperienza.
Fortunatamente non vivo in ristrettezze economiche (almeno non per ora), ma qualche cosa ho iniziato a farla anch'io, anche se ho notato che sul web ci sono "professionisti assatanati" delle suddette materie che riescono ad ottenere risultati mirabolanti, probabilmente perché non hanno la mia stessa "fortuna" e devono arraffare ovunque possibile.
Ecco il mio resoconto:

COUPON
Il mondo dei coupon è in continua espansione, ad esempio nell'ultimo anno sono nate due piattaforme molto promettenti come "Sconty" e "Buon per Tutti". Ho constatato che la maggior parte dei supermercati, compresi gli iper (salvo cassiere ignoranti), accettano questi coupon, che di solito riescono a far risparmiare dai centesimi a un euro su un prodotto. E di questi tempi, come ho detto, non si butta via niente.
Alcuni supermercati permettono pure di usare i coupon su prodotti già in offerta.
Io non li uso molto, ma per una madre e una casalinga, facendosi i dovuti calcoli, si può giungere effettivamente ad un risparmio.
L'unica cosa che non mi piace di questi coupon, che hanno ognuno una scadenza indicata sul coupon stesso, è il fatto che debbano essere stampati, e quindi nel caso di una stampa massiccia se ne vanno via le cartucce (però possono sono accettati pure in bianco e nero).
C'è anche da dire che prima i coupon si trovavano da ritagliare su molte riviste, cosa che ora non avviene più. Un'idea: perché non creare una rivista apposta solo di coupon?

OMAGGI GRATIS DA RICHIEDERE
Qua purtroppo le possibilità sono poche. Gli omaggi più gettonati sono sicuramente quelli cosmetici: si va dai profumi delle maison - che, tirchissime, ti mandano sempre e solo la solita cartolina invece della mini-taglia - ai vari campioncini di creme, che a volte, per via della posta, arrivano in cattivo stato.
In definitiva io non li richiedo molto, perché ho capito che conviene sempre farsi il solito giro nelle profumerie e nei negozi, sicuramente più proficuo. Con questo metodo io riesco ad accumulare davvero moltissimi campioni, e so che in città c'è gente che, per risparmiare soldi, si fa addirittura il tour di tutte le farmacie, profumerie e simili sino ad accumularne così tanti che in un mese non hanno bisogno di comprare una crema (un metodo estremo del quale io per fortuna non ho necessità).
Una nota negativa che segnalo è su un fenomeno che, sto notando, sta prendendo sempre più piede: il ritiro del campioncino che avviene solo se si stampa l'apposito "invito" disponibile sul sito della casa cosmetica.
Questo, per un misero campioncino, mi sembra davvero assurdo e ingiusto.
Per quanto riguarda gli altri tipi di omaggi che ogni tanto si riescono a chiedere, ecco ciò che ricevo o ho ricevuto gratis quest'anno esclusi i suddetti campioni:
  • calendari
  • riviste
  • due creme in formato normale
  • un profumo in formato normale
  • un panno
  • un pettine
  • una mascherina per dormire
  • biglietti augurali e per i pacchi regalo
  • la stampa di 50 foto gratis

CONCORSI A PREMIO
I concorsi sul web sono un'infinità e possono essere di vario tipo: ci sono quelli con acquisto a cui si può partecipare solo comprando il prodotto promozionato, e quelli a cui si può prender parte gratuitamente.
La cosa che non cambia è che devi sempre compilare un form coi tuoi dati, questo è il prezzo da pagare (ma si può sempre decidere, io faccio una cernita di questi concorsi).
Il mio consiglio al riguardo, così come per gli omaggi ed il resto, è di crearsi un indirizzo mail da utilizzare unicamente per queste cose, usare sempre quello è più sicuro e pratico, in modo tale che poi tutta l'eventuale spam vada a finire lì.
Ci sono quelli a cui si partecipa con facebook, quelli a cui si può partecipare tutti i giorni - in questi casi la costanza è essenziale, io ho vinto ad uno di questi - o quelli a cui ci si iscrive una sola volta.
In genere il concorso si divide in due meccaniche: istant win e l'estrazione finale. L'estrazione finale è il megapremio, mentre l'istant win consiste in un premio di minor valore, ma sempre gratis, che viene assegnato una volta al giorno o a settimana o nel momento in cui si partecipa.