Lady Gaga: "Applause", e il plauso da parte mia

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Con un'anticipazione mostruosa (il famigerato ARTPOP uscirà solo a novembre, mi chiedo cosa inventerà nel frattempo) ecco il nuovo singolo della madre dei mostri, Applause.
L'audio girava già da un po' perciò in moltissimi avevano avuto l'occasione di giudicarlo, e se devo essere sincera io all'inizio non l'ho trovato né originalissimo, né forte quanto i suoi precedenti singoli; stesso discorso per il video, il quale in un certo senso è meno "shock" dei precedenti.
Ma ora sto cambiando progressivamente idea su entrambi, spiego perché: per quanto riguarda il singolo, più lo ascolti e più ti entra in testa (e poi il testo, come sempre, è nel suo stile); il video (diretto da Inez e Vinoodh) , una volta ancora, va capito, ma l'immagine di Gaga in varie vesti è sia la poliedricità dell'artista che i vari aspetti che comporta esserlo. Questo chiodo fisso dell'essere "un'artista" Lady lo ha avuto sin dall'inizio e non perde occasione per specificare che tutto ciò a cui ambisce è fare arte: questo videoclip centra il concetto in pieno. Secondo me l'immagine che la rappresenta di più è quella in cui Lady Gaga indossa una tutina nera ed ha i capelli coperti da una cuffietta: è come una tela bianca che aspetta di essere dipinta, è l'artista che crea se stessa come vuole, e Lady Gaga è un'artista dai mille volti (e infatti in seguito li mostra).
Anche l'esibizione ai VMA 2013 è in linea: a dispetto delle spettacolari trovate e delle mirabolanti scenografie che di solito si inventano le popstar di turno che devono esibirsi all'evento, lei ha semplicemente riproposto la trama del videoclip, ballando come una forsennata e cambiando parrucca e abito che manco Arturo Bracchetti...
Al confronto, l'esibizione conclusiva di Katy Perry (la quale si trova ancora una volta faccia a faccia con la rivale, avendo lanciato anche lei il primo singolo) è stata moscia. Il ring e i guantoni sotto il ponte di Brooklyn non sono bastati: io la Perry la definirei "classicamente pop", mentre Lady Gaga è una drama queen, una cacciatrice della trasgressione, tutto ciò che fa è teatrale.
Ora riesco a capirla meglio, rispetto agli esordi, e ad apprezzarla di più man mano (anche se, intendiamoci, siamo lontani dal dire che musicalmente sia un genio).
La parte iniziale dell'esibizione, con il primo piano fisso su Gaga con la faccia al centro di una specie di tela bianca (ancora la tela bianca!) aveva un impatto fenomenale. Era quella Lady Gaga.
Non importa che lei non sia la bellezza convenzionale che tutti vogliono: mi fanno innervosire quelli che la criticano dicendo che è bruttina, perché la rivoluzione di Gaga sta anche lì.
Ha dimostrato che non occorre essere convenzionalmente belli, anzi.
Tutto ciò che occorre è fare spettacolo.

No, non mi ero dimenticata di lui...

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ALAN WILDER.
Naturalmente l'unico motivo per cui il mese scorso non ho pubblicato un post su di lui è perché dal 1995 non fa ufficialmente più parte dei Depeche Mode, anche se, in qualche modo, il suo "fantasma" è sempre presente...
Mi spiego meglio: a differenza di Vince Clarke, che ha militato nella band solo per circa un anno, la rottura con Alan si è fatta sentire di più, anche perché senza di lui molte bellissime canzoni che oggi sono entrate a far parte del repertorio classico dei DM non esisterebbero...
Gli altri membri, Martin compreso, erano tutti d'accordo che lui fosse il musicista migliore.
Fu reclutato attraverso un curioso annuncio sul famoso giornale Melody Maker: in pratica si ricercava solamente un tastierista, dicendo di astenersi i perditempo!
Oltre ad avere talento artistico, Alan non era affatto male e faceva figura nel gruppo: aveva un look alla Sid Vicious, sempre col giubbotto di pelle, i jeans e i capelli scolpiti col gel;  forse era il più bello dei quattro ( non me ne vogliano le fan di Dave, il quale ha vinto a lunga distanza).
Ora purtroppo non è più così bello (ragion per cui mi rifiuto di pubblicare sue foto recenti: Alan me lo voglio ricordare soltanto com'era negli anni '80!!!).
Non si è mai capito esattamente quali siano i motivi che l'abbiano spinto a mollare, eppure allo stesso tempo io credo siano abbastanza palesi: in quegli anni i Depeche Mode erano allo sfascio totale, e probabilmente Alan non reggeva più (forse se fosse rimasto, pure a lui sarebbe venuto l'esaurimento nervoso come a Fletch...).
Rimane il fatto di aver perduto un membro al quale i fan sono sicuramente affezionati. Dopo aver lasciato, pure lui ha messo su progetti paralleli, tipo i Recoil, ma come vuole la "tradizione del post-depeche", questi non hanno ottenuto successo...
I Recoil sono stati un antidoto potentissimo alla follia decadente che ho attraversato nei primi anni Novanta. Capii che era ora di mollare i Depeche in uno studio di registrazione a Madrid.
Ricordo bene il momento della frattura insanabile: alzo lo sguardo dal pianoforte e vedo quattro persone nella stessa stanza, me compreso, che guardano nel vuoto in quattro direzioni diverse per non incrociare gli sguardi.
Sembrava la scena di un film, ma era tutto reale. Dedicarmi ai Recoil mi ha rimesso in contatto con la vita.
Non è facile uscire dal grande giro, dalle ragnatele della celebrità, ma a volte si fa un passo indietro per non schiantarsi
Eppure ultimamente lo spettro, pare non essere più così spettrale: qualche anno fa Alan si è materializzato a sorpresa in un concerto dei Depeche Mode per mettersi al piano ed accompagnare Martin in Somebody.
Pare che fosse stato Dave a chiamarlo, inviandogli un sms di sei parole contate, e che Alan abbia accettato un po' per scherzo, ritrovandosi poi sul palco davanti ad una marea di gente a cui non era più abituato.
Il piccolo episodio non mi appare abbastanza per far pensare che abbia "fatto pace" con la band (mi viene in mente il disco che ultimamente Vince Clarke e Martin Gore hanno pubblicato in comunità: in un'intervista Vince ha parlato col dente avvelenato di Speak & Spell, il che la dice lunga su quanto abbia rosicato negli anni per aver mollato quello che oggi è un fenomeno mondiale) ma ha scatenato la fantasia e le speranze dei fan i quali, me compresa, ora si chiedono: prima o poi Alan potrebbe ritornare nel gruppo?
La risposta al domandone sono due ulteriori domande, ugualmente vere tutte e due: "perché dovrebbe?" e "perché non dovrebbe?".
Nel senso che ormai Alan ha preso un'altra strada musicale, che gliene importa della sua ex band? D'altra parte, dato che tanto successo non ne ha, dato che i depeche sono un fenomeno mondiale e dato che la reunion gli frutterebbe sicuramente un bel po' di soldi... che motivo ha per non farlo?
Scegliamo: meglio che non si riunisca o che si riunisca, ma solo per soldi (perché se lo fa e solo quello il motivo)?
E poi... ma gli altri lo rivogliono? Mah... una cosa è essere rimasti in buoni rapporti, una cosa è farlo rientrare nel gruppo. Riguardo all'apparizione che ho menzionato prima, in un'intervista Fletch ha liquidato la cosa con la sua usuale freddezza dicendo che si trattava di un concerto di beneficenza, e quindi non di un concerto normale, che è stato abbastanza strano risuonare con lui e che non pensa ci sarà un seguito.
Da queste parole sembra quasi che la beneficenza l'abbiano fatta ad Alan! Crudele Fletch!
Vi dico la mia: se tornasse sarei molto contenta. Alla faccia dei soldi.









Il Ventaglio al terzo giro di boa! E i post più cliccati (seconda edizione)!

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Eccomi qua al terzo anno, alla soglia delle 60.000 visualizzazioni (grazie!), ma come sempre con scarsissimi commenti (mannaggia a voi, neanche un commento su post visti centinaia di volte!).
Come da tradizione, ad ogni nuovo giro di boa il blog cambia veste, quindi nei prossimi giorni sarà in arrivo il nuovo layout, capricci di blogger permettendo.
Facendo un rapido resoconto, forse per ora il numero di post pubblicati rispetto all'anno scorso è minore, però ci sono stati tre consistenti speciali (Marilyn Monroe - Green Day - Depeche Mode: ognuno ha la propria tag dedicata, vi invito a visitarli). 
Lo speciale mi piace molto, e credo che in futuro ce ne saranno altri.
Senza ulteriori indugi vi propongo la lista dei post più visti e di quelli più ingiustamente ignorati dell'anno appena trascorso:


I POST PIÙ VISTI
Tra gli speciali, sinora quello che ha raccolto meritatamente il successo maggiore è stato quello su Marilyn, anche se è il più vecchio e quindi confido che gli altri due, molto più recenti, recuperino terreno.
Lo speciale è corredato da centinaia e centinaia di foto e bellissime gallery (mi sono fatta un mazzo tanto per trovarle!) nonché ricco di innumerevoli curiosità su di lei, dal profumo ai gioielli ai costumi dei film, sino ad arrivare al ritratto di Andy Wharol: ad esempio tra i post più visitati ci sono stati quello sui trucchi di bellezza di Marilyn, grazie a cui ha costruito il suo personaggio ma molti dei quali francamente assurdi al giorno d'oggi, nonché il post sui suoi mitici aforismi, entrambi sulla soglia delle 1500 visualizzazioni.
Sono molto contenta dello speciale, perché realizzandolo ho conosciuto meglio Marilyn Monroe e l'ho amata ancora di più...
Seguono due post dedicati alla moda e a come ricreare uno stile: come volevasi dimostrare, grandissimo successo ha avuto quello su Avril Lavigne (diviso in due parti: nella prima si spiega l'evoluzione del suo stile, nella seconda come copiarla); l'altro, a sorpresa è stato quello dedicato alla Morgana di Merlin e al medieval look: segno che un simile stile ha più ammiratori di quanto si pensi!
Un altro post che ho il piacere di segnalare, con più di 900 visite, è la gallery sul "re delle pin-up" Gil Elvgren (con 50 illustrazioni HQ), nonché, restando sempre in tema vintage, il piccolo omaggio a Gina Lollobrigida.
Conferme: per il secondo anno consecutivo il sex appeal di Ville Valo ha portato visualizzazioni.



... E QUELLI PIÙ IGNORATI!
Premettendo che aspetto le vostre visite per lo speciale sui Depeche Mode (credetemi, queste gif animate di Dave Gahan sono da panico!) e soprattutto per quello sui Green Day (anche quest ultimo con tante belle gallery o post per cui mi ci sono volute ore di ricerche non indifferenti, come quello sulla storia delle copertine degli album), voglio segnalare alcuni tra i post che ingiustamente non hanno avuto successo: quello su Tiziano, oppure quello su Tilda Swinton; invito i fan a vedere le più belle immagini HQ dalla nuova serie di hunterxhunter (nonchè, sempre HQ, i primi piani di Killua!); oppure la raccolta di articoli italiani su Dita Von Teese.

Le mie frasi preferite del grande Bruce Lee

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Usa il non metodo come metodo avendo l'assenza di limiti come limite

Quando non si ha una forma, si può avere qualsiasi forma; quando non si ha uno stile, si può avere qualsiasi stile

Conoscere sé stessi è studiarsi mentre si agisce con l'altro

L’essenza della vita è il libero movimento dello spirito

Le preoccupazioni sono uno spreco di energia  Non sprecate energie preoccupandovi in anticipo. Ricordate, amici, di godervi i vostri progetti così come la loro realizzazione, perché la vita è troppo breve per dissiparla con energie negative

Il vuoto mentale è uno stato di pienezza in cui la mente funziona liberamente e facilmente, senza la sensazione di un secondo specchio o di un ego che le sta sopra con un bastone

Svuota la tua mente. Sii senza forma. Senza limiti, come l’acqua…Se metti dell’acqua in una tazza, l’acqua diverrà tazza.. la metti in una bottiglia, diventa come la bottiglia. In una teiera, diventa come la teiera. L’acqua può fluire o spezzare. Sii come acqua amico mio.

Se il mio cuore mi dice che ho ragione, andrò avanti anche contro migliaia

Tempo speso e tempo sprecato.
Spendere il tempo significa trascorrerlo in un modo specifico, mentre sprecare il tempo significa lasciarlo passare sconsideratamente o sbadatamente. Tutti abbiamo tempo da spendere o da sprecare, e spetta a noi decidere cosa farne. Ma, una volta passato, se ne è andato per sempre.

La coltivazione di sé rende grandi gli uomini

E’ l’individuo ad avere la massima importanza, non il sistema.  Ricorda: l’uomo ha creato il metodo, non il metodo l’uomo;  quindi, non cercare di adattarti a tutti i costi agli schemi precostituiti di qualcuno,  modelli che indubbiamente saranno idonei per lui, ma non necessariamente per te.

La saggezza non consiste nel cercare di strappare il bene dal male, ma nell'imparare a "cavalcare" entrambi, proprio come un tappo di sughero si adatta alla cresta e al solco dell'onda

La libertà risiede nella comprensione di se stessi, di momento in momento

Io rispetto la fede ma è il dubbio che ti educa

Nessuno può farti del male, a meno che non sia tu a consentirglielo

Se passi troppo tempo a pensare a una cosa, non riuscirai mai a portarla a compimento

Difenditi seguendo le svolte naturali delle cose e non interferire. Ricorda di non importi mai contro la natura e di non metterti mai direttamente in contrasto con qualsiasi problema: scegli piuttosto di controllarlo, armonizzandoti con esso.

Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile

Non è importante quanto hai studiato. E' più importante quanto hai assorbito e capito di ciò che hai studiato

Noi non diveniamo, noi siamo.
Non sforzatevi di divenire.
Siate.

Tarja nuovamente alla riscossa con "Victim of Ritual"

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Ogni volta che Tarja esce con un nuovo album (e con Colours In The Dark, che sarà pubblicato alla fine di agosto siamo già al terzo) il singolo di lancio è sempre un pezzo da paura!
Pensi di aver ascoltato tutti i tipi di note che una come Tarja può prendere, ed invece lei ti stupisce una volta ancora con la sua tecnica mostruosa e con la bellezza delle canzoni... questa Victim of Ritual è straordinaria secondo me, ed è impreziosita da note che riprendono il Boléro di Ravel, proprio come successe per I Walk Alone, il singolo del suo debutto solista che riprendeva Mozart.
Quindi ha voluto rimarcare il suo legame con la musica classica (nell'album precedente mancavano cose simili), anche perché, diciamocelo, lei si può permettere di inserire quella musica nelle sue canzoni senza che nessuno la critichi.
Ho tante speranze per questo nuovo album, perché, nonostante lei sia divina ed esegua alla perfezione ogni canzone, non sempre queste sono scritte bene o esaltano la sua eccellente voce: ad esempio nell'ultimo disco, a parte il singolo di lancio e il brano di apertura (il magnifico Anteroom of Death) le altre track lasciavano molto a desiderare come qualità ed erano abbastanza scontate. Tutto il lavoro era in bilico tra sprazzi classici e rock commerciale (sin troppo).
In definitiva, Tarja non è ancora riuscita a fare "l'album", quello dove l'equilibrio tra rock e classica è perfetto, in modo tale che lei possa esprimere al meglio il suo talento su canzoni ben scritte... lo so, non è facile, ma noi speriamo sempre: se accadrà allora sarà un "botto", un capolavoro, considerando che interprete è lei.
E lo dimostra recentemente con "Act I", un dvd live che fa venire la pelle d'oca (e capisci il significato delle parole "voce dal vivo" e gli altri dvd live che hai ti sembrano penosi).
Nel frattempo io non smetto di sostenerla e ammirarla, attraverso le varie fasi della sua carriera, sia come cantante lirica professionista sia per quello che sta facendo nella musica (e cioè avvicinare quei due generi) e non vedo l'ora di deliziare (mai termine fu più appropriato) le mie orecchie con Colours In The Dark!

Riguardo il video, molto originale, ecco la mia teoria.
Innanzitutto si richiama al titolo del cd ("Colori nell'oscurità") che, come Tarja ha spiegato si riferisce al fatto che il nero contiene tutti gli altri colori.
Nel videoclip vediamo tre artisti differenti: una musicista, un pittore, un ballerino. Inizialmente la musicista suona sempre le stesse note, il pittore dipinge solo col nero e il ballerino non danza. Poi arrivano i colori (giallo, rosso e blu), come a simboleggiare l'ispirazione artistica, ed ecco che lo spartito si riempie di note, che il pittore intinge il suo pennello nei colori e che il danzatore danza...
In seguito arriva Tarja, la quale ingaggia da sola una lotta contro dei figuri vestiti di nero (l'oscurità) che lanciano contro di lei della polvere nera, riuscendo a sopraffarla. Ma in suo aiuto arrivano i tre artisti, che grazie ai loro colori riescono a scacciare le tenebre.
Io la vedo così: ogni espressione artistica non solo scaccia il piattume, ma è capace di "far luce" nell'oscurità della nostra anima dandoci la possibilità di tirare fuori i suoi colori, ovvero le caratteristiche più profonde di noi stessi, che coi mezzi normali non riusciamo ad esprimere.

Corsetti & star...

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CANTANTI METAL
Guardando al panorama del metal sinfonico, è praticamente impossibile non trovare una cantante che non indossi corsetti (spesso pure durante i live); c'è anche che se li disegna da sola, come Sharon Den Adel...

Tarja Turunen

Sharon Den Adel




Liv Kristine



CANTANTI POP
Chi li adotta per una questione di immagine (vedi Amy Lee o LaFee) sia nei videoclip che fuori, mentre le altre li sfoggiano saltuariamente...


Amy Lee

Anastacia

Beyoncè






LaFee


Britney Spears



Christina Aguilera


Avril Lavigne

Alicia Keys

Jennifer Lopez

Kelly Osbourne



Kylie Minogue

Lil' Kim

Miley Cyrus

Rihanna



ATTRICI

Angelina Jolie

Christina Ricci

Halle Berry

Kate Winslet


Liv Tyler

Melissa Joan Hart

Nicole Kidman

Rachel Weiz