Visualizzazione post con etichetta le mie opinioni su.... Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta le mie opinioni su.... Mostra tutti i post

La "forma" delle donne e la "vera bellezza": la percezione del corpo femminile nel corso degli ultimi decenni

Author: Grace / Etichette: , ,

Questo post è scritto da una ragazza che ha maturato, dopo anni, una certa idea in merito al concetto di bellezza femminile, e che è infastidita dal vedere attorno a sé tante altre donne, belle ognuna a modo proprio, farsi dei problemi per adeguarsi (inconsapevolmente e non) a canoni non scelti da loro...


Il concetto di bellezza del corpo femminile è cambiato attraverso le epoche, non è mai rimasto lo stesso. fino agli anni '50 l'imperativo erano le curve, che venivano esaltate dall'abbigliamento strizzato in vita e dai primi reggiseni (in trasparenza). Basta pensare a Marilyn, una donna dalla fisicità strabordante, con un impressionante stacco vita-fianchi per farsi un'idea: allora, come nei decenni precedenti, era l'esplosione della donna formosa.


Persino gli anni '40, con la grande guerra, non erano riusciti ad eliminare questa  concezione, seppure le donne fossero state costrette a "fare gli uomini" e ad indossare abiti con spalle imbottite.


Questo perché la visione del corpo femminile nella prima metà del '900 è una diretta eredità di quella dell'800, in cui imperava una donna assolutamente in carne (e quindi in salute), anche se inguainata in corsetti che dovevano renderla flessuosa come una clessidra.
Avete mai provato a cercare fotografie dell'epoca? Ce ne sono, anche se poche: mostrano delle donne che, ne sono sicura, molti oggi giudicherebbero fin troppo grasse.


Dall'inizio del '800 sino alla sua fine del secolo, sebbene ci sia stato un avvicendarsi di leggere variazioni sul tema, una bella silhouette doveva essere molto drammatica (con differenza tra spalle, vita e fianchi... ma non solo: pensate ad esempio alle caviglie sottili rispetto ai polpacci torniti, o alle enormi spalline delle maniche che si usavano verso l'inizio del secolo).


Nulla di più lontano dai tempi moderni, in cui quelle forme "drammatiche" sono rifuggite come la peste, segno di una figura "poco equilibrata".
Col passaggio al nuovo secolo poco cambiò, eccetto una tendenza a slanciarsi verso l'alto della figura che diventava sempre più "a colonna" (gonne meno voluminose, ed enormi cappelli per diventare più alte), e se non fosse stato per gli anni '20, probabilmente le donne dei '40-50 sarebbero state ancora più tornite.


Poi arrivarono gli anni '60 e Twiggy... e fu la fine. Twiggy (il cui nome significa "grissino") non aveva né seno né fianchi: lei, la modella di Mary Quant, la stilista che inventò la minigonna, era completamente piatta.
Anzi, di più: era pelle ed ossa, praticamente l'antesignana di Kate Moss.
Gli anni '60 erano una cosa strana: da un lato i movimenti femministi, che si suppone avrebbero dovuto liberare la donna, e dall'altro la magrezza eccessiva.
In ogni caso, è stato da allora che l'ideale femminile è cambiato e si è assestato sulla magrezza: questo perché c'era la rivoluzione, che andava contro tutto ciò che c'era prima, e dunque anche contro l'idea della donna formosa.

(Twiggy)

Quando si parla di bellezza femminile però non si parla solo di taglie: ad esempio pensiamo che da allora ha preso piede l'abbronzatura (per tutto l'800 e fino agli anni '50 la donna bella aveva la pelle candida), o i capelli tagliati cortissimi, o al contrario portati lunghi, al naturale, in contrasto alle acconciature ricce e statuarie rese celebri delle grandi dive hollywoodiane.
Negli anni '70 le cose rimasero più o meno uguali, negli anni '80 migliorarono un po', perché ci fu un ritorno alle taglie normali.
Negli anni '90 c'è stata una nuova ricaduta con le supermodelle: sono state le passerelle ad assestare il colpo fatale alla bellezza femminile, al grido di "più anoressica sei e meglio è". L'emblema è la già citata Kate Moss.
Da allora sino al presente non è cambiato molto, salvo un affermarsi crescente della chirurgia estetica: in pratica si pretende una donna magrissima, ma con seno e sedere pronunciati.
Un'utopia, perché è chiaro che una donna, per avere le forme, non può che essere in carne.

Le donne che seguono la folla, non arriveranno più lontano della folla.
Le donne che camminano da sole, arriveranno in posti in cui nessuno è mai stato prima
(EINSTEIN)

C'è chi sostiene che siano sempre stati gli uomini a decidere come doveva essere il corpo femminile, e chi invece dice sia colpa soprattutto della compiacenza autolesionistica delle donne... ma il punto non è questo. Il problema non è che Twiggy era magra e M.Monroe era formosa: erano belle entrambe.
Il concetto che deve passare è che esistono differenti tipi di bellezza: la bellezza non si riduce ad una taglia, o ai canoni che detta la moda del tempo.
Se sei nata così, e il tuo corpo è in un certo modo, e fai fatica ad adattarti all'ideale che va di moda... perché soffrire? Nessuno ti costringe. Bisogna semplicemente pensare che ogni donna è diversa dall'altra: in quest'ottica tanto la moda quanto la competizione con le altre donne perdono senso, perché ognuna è unica.
Tanto vale industriarsi per valorizzare il proprio tipo di bellezza.
Punire il proprio corpo per raggiungere una soglia uguale per tutte che... mira a renderci tutte uguali??? Che senso ha una cosa del genere?
È palesemente sbagliato. La cosa migliore non sarebbe invece differenziarsi, essere "speciali"?
Non sono solo le donne che dovrebbero diventare forti di loro stesse, orgogliose della propria bellezza e femminilità (che può essere espressa in molti modi differenti: ognuna scelga quello che sente più vicino a lei, ci sono differenti tipi di sensualità), ma anche gli uomini che dovrebbero mostrarsi orgogliosi di loro.
Non è affatto vero che agli uomini vadano bene soltanto le donne magre: ce ne sono molti che hanno delle preferenze personali che possono differire anche di molto dai canoni estetici comuni solo che nella maggior parte dei casi hanno paura ad ammetterlo... ragazzi: prendetevi la donna che vi piace, non quella che vogliono che abbiate gli altri! Abbiate il coraggio di seguire i vostri gusti, e sostenete le vostre donne.
Anche perché il discorso sulla bellezza è valido anche per voi.
Se siete femmine e l'uomo con cui avete a che fare pensa che dobbiate cambiare, o che non siate "abbastanza" rispetto ad un ideale di bellezza campato in aria e proveniente da chissà dove, allora vi dico... di non perdere tempo con un idiota così.
Cercate un uomo intelligente, che sia in grado in di apprezzare il vostro aspetto.

Cammina come se dietro di te ci fossero sempre tre uomini
(OSCAR DE LA RENTA)

Ci sono donne che si puniscono stando a dieta in continuazione, e altre che si sentono "autorizzate" a non curarsi solo perché sono in carne o perché hanno una bellezza differente: questi atteggiamenti sono entrambi errati.
Personalmente io sono affascinata dalla bellezza particolare, unica nel suo genere. Belen per me non è bella, è la bellezza stereotipata. Per me è più bella la strepitosa Tilda Swinton, una Helena Bonham Carter, una Zhang Ziyi, o la nostra Monica, che è statuaria e certo non magra (In questo blog ho pubblicato differenti post sulle attrici più belle, donne unicamente belle e diverse tra loro). 
Provo ammirazione anche per le donne sicure di sé, come Dita Von Teese, che non hanno paura di andare contro quello che gli altri vogliono da loro.


Dita in particolare è un'icona, sia perché sdogana una differente idea di bellezza, sia perché il suo lavoro è spogliarsi, ma lo fa non come donna oggetto, ma come soggetto.
Penso che per fortuna le cose stiano iniziando leggermente a cambiare: negli ultimi 2-3 anni in giro si vedono non solo donne magre, ma anche donne in carne che accettano con più tranquillità la loro taglia, e anche i media se ne stanno accorgendo.
Le attrici sono ancora troppo magre, e anche le nostre inutili showgirls televisive, ma in altri campi, ad esempio la musica, le cose si stanno muovendo. Lady Gaga non è certo bellissima, ma ha una forte personalità: di lei mi piace che ha cambiato la definizione di ciò che è brutto e ciò che non lo è.
Un nome che mi viene subito in mente per il rock è Beth Ditto, ma ci sono moltissime altre cantanti che hanno una bellezza poco convenzionale e sono considerate sexy, come ad esempio Hayley Williams, che è bassa e minuta, o Shirley Manson che è così meravigliosamente particolare da sembrare un'aliena:


Alla fine del mio discorso voglio dare un consiglio anche ai medici: smettete di dire a tutti quelli che sono un po' in sovrappeso di mettersi a dieta! Anche voi siete un po' colpevoli delle difficoltà di quelle persone ad accettarsi...
Una taglia 46 o 48 non ha bisogno di dimagrire. Solo chi è fortemente obeso, o rischia sulla salute, deve farlo.
Anche la moda, ovviamente, dovrebbe farsi l'esame di coscienza. Ma quelle che possono smuovere veramente le acque sono le donne comuni, è la massa che impone le tendenze: bisogna camminare a testa alta, fiere di se stesse.
Siete belle e siete femminili. Ignorate chiunque e qualsiasi cosa voglia farvi credere il contrario.


Di coupon e omaggi, concorsi gratis e altre cose...

Author: Grace / Etichette: ,

I tempi sono quelli che sono, e se da un lato è vero che è sempre più difficile avere qualcosa gratis, è vero pure che non si disdegnano più le occasioni di risparmio, per piccole che siano.
Più o meno da un anno sono entrata nel mondo del couponing, degli omaggi, dei concorsi a premio, ecc... e volevo raccontarvi in breve la mia esperienza.
Fortunatamente non vivo in ristrettezze economiche (almeno non per ora), ma qualche cosa ho iniziato a farla anch'io, anche se ho notato che sul web ci sono "professionisti assatanati" delle suddette materie che riescono ad ottenere risultati mirabolanti, probabilmente perché non hanno la mia stessa "fortuna" e devono arraffare ovunque possibile.
Ecco il mio resoconto:

COUPON
Il mondo dei coupon è in continua espansione, ad esempio nell'ultimo anno sono nate due piattaforme molto promettenti come "Sconty" e "Buon per Tutti". Ho constatato che la maggior parte dei supermercati, compresi gli iper (salvo cassiere ignoranti), accettano questi coupon, che di solito riescono a far risparmiare dai centesimi a un euro su un prodotto. E di questi tempi, come ho detto, non si butta via niente.
Alcuni supermercati permettono pure di usare i coupon su prodotti già in offerta.
Io non li uso molto, ma per una madre e una casalinga, facendosi i dovuti calcoli, si può giungere effettivamente ad un risparmio.
L'unica cosa che non mi piace di questi coupon, che hanno ognuno una scadenza indicata sul coupon stesso, è il fatto che debbano essere stampati, e quindi nel caso di una stampa massiccia se ne vanno via le cartucce (però possono sono accettati pure in bianco e nero).
C'è anche da dire che prima i coupon si trovavano da ritagliare su molte riviste, cosa che ora non avviene più. Un'idea: perché non creare una rivista apposta solo di coupon?

OMAGGI GRATIS DA RICHIEDERE
Qua purtroppo le possibilità sono poche. Gli omaggi più gettonati sono sicuramente quelli cosmetici: si va dai profumi delle maison - che, tirchissime, ti mandano sempre e solo la solita cartolina invece della mini-taglia - ai vari campioncini di creme, che a volte, per via della posta, arrivano in cattivo stato.
In definitiva io non li richiedo molto, perché ho capito che conviene sempre farsi il solito giro nelle profumerie e nei negozi, sicuramente più proficuo. Con questo metodo io riesco ad accumulare davvero moltissimi campioni, e so che in città c'è gente che, per risparmiare soldi, si fa addirittura il tour di tutte le farmacie, profumerie e simili sino ad accumularne così tanti che in un mese non hanno bisogno di comprare una crema (un metodo estremo del quale io per fortuna non ho necessità).
Una nota negativa che segnalo è su un fenomeno che, sto notando, sta prendendo sempre più piede: il ritiro del campioncino che avviene solo se si stampa l'apposito "invito" disponibile sul sito della casa cosmetica.
Questo, per un misero campioncino, mi sembra davvero assurdo e ingiusto.
Per quanto riguarda gli altri tipi di omaggi che ogni tanto si riescono a chiedere, ecco ciò che ricevo o ho ricevuto gratis quest'anno esclusi i suddetti campioni:
  • calendari
  • riviste
  • due creme in formato normale
  • un profumo in formato normale
  • un panno
  • un pettine
  • una mascherina per dormire
  • biglietti augurali e per i pacchi regalo
  • la stampa di 50 foto gratis

CONCORSI A PREMIO
I concorsi sul web sono un'infinità e possono essere di vario tipo: ci sono quelli con acquisto a cui si può partecipare solo comprando il prodotto promozionato, e quelli a cui si può prender parte gratuitamente.
La cosa che non cambia è che devi sempre compilare un form coi tuoi dati, questo è il prezzo da pagare (ma si può sempre decidere, io faccio una cernita di questi concorsi).
Il mio consiglio al riguardo, così come per gli omaggi ed il resto, è di crearsi un indirizzo mail da utilizzare unicamente per queste cose, usare sempre quello è più sicuro e pratico, in modo tale che poi tutta l'eventuale spam vada a finire lì.
Ci sono quelli a cui si partecipa con facebook, quelli a cui si può partecipare tutti i giorni - in questi casi la costanza è essenziale, io ho vinto ad uno di questi - o quelli a cui ci si iscrive una sola volta.
In genere il concorso si divide in due meccaniche: istant win e l'estrazione finale. L'estrazione finale è il megapremio, mentre l'istant win consiste in un premio di minor valore, ma sempre gratis, che viene assegnato una volta al giorno o a settimana o nel momento in cui si partecipa.

Così siam tutte: le fangirls...

Author: Grace / Etichette:

La prendo con molta ironia.
La verità alla fine è che siamo tutte (e tutti) un po' fangirls e fanboys, semplicemente perché tutti quanti siamo fan di qualche personaggio (fittizio o reale) o abbiamo un qualche tipo di passione che alimentiamo sfegatatamente e volte con un'euforia che dall'esterno sembra esagerata... Non c'è poi così tanta differenza tra la ragazza che si commuove vedendo Titanic e il metallaro che si strapperebbe i capelli ad un concerto della sua band di culto. Chi più, chi meno, siamo tutti uguali... c'è chi fa un po' più lo stupido, vero, ma quello vale in tutti i campi... 
E soprattutto siamo simili in una cosa: ci arrabbiamo se magari qualcuno offende i nostri idoli... è normale quando si tiene molto a qualcosa, così tanto da considerarla parte di sé (e ci sono passioni che a molti sono durate una vita, e che ad altri la hanno addirittura cambiata, non scherzo).

La sottoscritta, di 20 anni oltrepassati da poco, non si definirebbe una fangirl, ma vorrebbe spezzare una lancia a favore. Fino a poco tempo fa - me tapina - non sapevo neppure che questo termine esistesse: è diventato diffusissimo negli ultimi anni, e nella maggior parte dei casi fa riferimento a ragazze adolescenti innamoratissime di qualche personaggio di anime e manga (ma si può trattare anche di cantanti, attori, eccetera...). Da quel che mi è sembrato di capire, però, questa definizione non è per forza dispregiativa (così come "otaku"): dipende tutto dai punti di vista e... dai tipi di persone. Dopotutto, già nell '800 le giovani dame s'infiammavano per Mr. Darcy di Orgoglio e pregiudizio, che è un personaggio immaginario, e non mi sembra che a distanza di due secoli sia cambiato molto!!!
Però è vero, a noi ragazze il termine calza di più, perché noi siamo sempre state più romantiche dei maschietti... anzi, chissà che questa parola non l'abbia inventata proprio un maschio frustrato, è formulata da un punto di vista un po' maschile secondo me!
Io, ad esempio, più che fangirl di anime, forse sono, o sono stata, una fangirl di certi cantanti: se nella definizione è compreso avere i loro poster appesi alle pareti, sognare di incontrarli, sostenerli in maniera sfegatata ... allora si, sono una fangirl, ma voglio vedere chi non ha mai fatto cose del genere!

E così sorge il dubbio amletico: sono o non sono una fangirl? Beh, a giudicare dai personaggi degli anime presenti nella lista di Nonciclopedia (sempre simpatica e mai equa, però necessaria) direi di si. Ecco, tra quelli compresi nella lista, quelli che piacevano anche a me (li preferivo agli altri per le loro personalità, solo per uno o due di questi avevo una cotta):


  • Matt, Ken, Ryo o Kouji (Digimon) 

  • Sinceramente non me li ricordo tutti, ma vagamente credo di ricordarmi che mi piacevano Matt e Kouji

      • Kei o Rei (Beyblade) 

    • Tra questi due Kai (non Kei), e credo di non essere la sola

        • Shaoran (Cardcaptor Sakura e Tsubasa Reservoir Chronicle)
        • Sesshomaru (Inuyasha)
        • Sanzo Hoshi o Sha Gojyo (Gensomaden Saiyuki) 

      • Tra questi due Sanzo... e credo di non essere la sola!

          • Sasuke, Gaara o Kakashi (Naruto) 

        • Tra questi Gaara

            • Light ed L (Death Note) 

          • L tutta la vita!

          • Oltre a questi ovviamente ce ne sono degli altri. Riporto senza alcuna vergogna quelli che mi ricordo:
            • Killua, Kurapika e Hisoka di HunterxHunter
            • Nishi di Gantz
            • Ryoga di Ranma
            • Nike di Guru Guru
            • Impmon/Belzebumon e Angemon dei Digimon
            • Hazel di Saiyuki
            • Merlock Holmes di Flint
            • Andromeda, Crystal e Phoenix di I Cavalieri Dello Zodiaco
            • Piccolo di Dragon Ball
            • Jigen di Lupin
            • Xerxes Blake di Pandora Hearts
            • Sanji e Zoro di One Piece
            • Hiei di Yu Yu Hakusho
            A livello ancora crescente poi ci sono cantanti e musicisti, dei quali, mi preme sottolinearlo, apprezzo molto di più musica e aspetto umano più che l'aspetto fisico. Credetemi, nel caso dei seguenti nomi l'aggettivo "fangirl" decade completamente:
            • Martin Gore dei Depeche Mode
            • Tutti e quattro i Clash escluso Topper
            • Tré Cool e Billie Joe dei Green Day
            • Ville Valo degli HIM
            • Minami dei Fear, and Loathing In Las Vegas
            • Tuomas Holopainen dei Nightwish
            • Kamijo dei Versailles
            Ecco, mi pare di aver detto tutto o quasi, e non me ne faccio alcun problema. A queste liste poi si aggiungono gli attori, i poeti, gli scrittori (e i personaggi presenti nelle loro opere), i pittori, e tutti quegli artisti (donne comprese) che ammiro e seguo per i motivi che possono essere i più disparati... Per il resto, non mi sembra di corrispondere alle caratteristiche elencate da Nonciclopedia.
            A tutte coloro che se la prendono, dico di lasciar perdere i criticoni (soprattutto la categoria "criticoni a prescindere") e ai criticoni di essere consapevoli che anche loro hanno i propri scheletri nell'armadio. A tutti quelli che non hanno passioni che difenderebbero di fronte agli altri, dico che sono persone noiose.
            Insomma, a chi importa di quello che dicono gli altri quando ci piace qualcosa o qualcuno?

            Una critica di stile ai maschi (quasi tutti)

            Author: Grace / Etichette: ,

            Voi che vi lamentate se la vostra lei esce di casa sfatta e senza trucco, e che giudicate le ragazze per strada da come appaiono, voi siete i primi a non avere cura del vostro look.
            Ovviamente non si fa di tutta l'erba un fascio, la mia "critica" si rivolge specialmente ai ragazzi più giovani... È veramente raro, rarissimo, al giorno d'oggi, vedere un uomo che vesta con gusto. Non solo, una buona metà non rientra neppure nei limiti della decenza!
            E già. perché c'è ancora chi è convinto che le mutande a vista, le scarpe da ginnastica rovinate di tre anni fa e i capi con scritte giganti dei nomi dei brand siano "cool"...
            Buona parte dei maschi sembra avere una vera e propria repulsione per giacche e camicie (quest'ultima uno degli indumenti più sexy che abbiano a disposizione): a parte che ne esistono di tutti modelli, quindi anche giovanili e spiritose, ci può anche stare che uno le odi oppure voglia stare comodo ma... alcuni non le indossano neppure nelle occasioni cerimoniali!!!
            L'allergia verso qualsiasi capo classico/elegante è generalizzata, e qualora lo si scelga, lo si sceglie semrpe secondo un'ottica omologata, senza interpretarlo con personalità.
            Ecco... dalla mancanza di stile traspare mancanza di personalità (e di cura verso se stessi, per la serie: "ho bisogno della mamma/fidanzata che si curi delle mie cose!").
            Alcuni cerebrolesi riterranno perfino che vestirsi bene sia da gay (i quali in effetti, nella maggior parte dei casi, sono i soli a mostrare un po' di buon gusto) e perciò si sentiranno autorizzati a vestirsi come uomini di montagna. Altri faranno discorsi del tipo "la moda è roba da femmine, così come il calcio è roba da maschi"... povere noi!
            In quanto donna che si prende cura di se stessa, mi sento in diritto di rifiutare questo tipo di personaggi!
            Cari uomini, non dico che dovete vestirvi tutti come Mr. Big di Sex & The City, ma almeno una via di mezzo tra Big e il Monnezza ce la dovete!

            A visione avvenuta de "Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug"

            Author: Grace / Etichette: ,



            *ATTENZIONE! QUESTO POST È VOLUTAMENTE CRETINO 
            (COME ELABORARE LO SCHOCK DELLA VISIONE DEL FILM???)
            Ci risiamo. Ogni qualvolta esce un nuovo episodio mi sembra di avere l'orticaria, invece poi esco dalla sala quasi commossa! … si finisce per perdonarle tutte, a Jackson!
            Perché, alla fine, chissenefrega se Lo Hobbit è palesemente una trovata commerciale, chissenefrega se in due ore e mezzo di pellicola c’è abbastanza materiale da far rivoltare il povero Tolkien…
            Già: chi se ne frega se alla fine ogni volta è la magia che si rinnova?
            In questo secondo capitolo (che mi è piaciuto di più del primo, ha un ritmo molto meno lento) sono almeno tre le cose che la fanno da padrone: il triangolo Kili-Tauriel-Legolas (???), l’onnipotente Gandalf, e il drago Smaug.
            1. Il (presunto) triangolo: attenzione, qua siamo sul campato in aria più totale: astenersi tolkeniani duri e puri! Allora… cerchiamo di accettare questa Tauriel spuntata fuori dal nulla, che poi così antipatica non è, e cerchiamo pure di accettare il nano Kili versione belloccio (mah!), ma la relazione tra un’elfa e un nano proprio non è lontanamente ipotizzabile, senza contare che c’è di mezzo Legolas, che il nano se lo mette sotto le braccia (proprio fisicamente, data la bassezza). Per fortuna che c’è il padre Thranduil, (odioso) a ostacolare questo scempio! Questa è l’unica nota a favore di Thranduil, che eleggo come personaggio peggiore di questo film (non per la sua bastardaggine, ma proprio per come l’hanno disegnato). Legolas invece lo salvo: con papà non ha niente a che vedere, e le sue acrobazie valgono da sole il biglietto. Quanto alla fasulla storia d’amore, attendiamo sviluppi (pur sapendo già che si concluderà con un  nulla di fatto..)!
            2. Ian MecKellen: insieme  a Martin Freeman lo riconfermo come attore migliore della pellicola. Il suo Gandalf è da manuale, e mi è piaciuta molto la digressione su Dol Guldur, dove il nostro buon stregone grigio (che ancora una volta si è tirato dietro l'inutile Radagast), ha la faccia tosta di fronteggiare nientepopodimenoche il Negromante/Sauron. Mi ha ricordato subito lo scontro col Balrog (altra epica scena). Gandalf è specializzato in scontri impossibili, a ‘sto punto mi chiedo: perché non farlo affrontare a lui, il drago? Mi faceva ridere l'alternanza di scene tra Gandalf che se la vede occhi negli occhi (o meglio "occhi nell'occhio") con l'Oscuro Signore, mentre il resto del gruppo di nani rimbambiti si ritira solo perché non riesce a trovare la serratura della porta!!!
            3. Il drago Smaug: è un drago alquanto chiacchierone, non c’è che dire, perde tempo a parlare invece di cogliere le occasioni per incenerire gli avversari… Viene il sospetto che Bilbo gli stia quasi simpatico (che il drago sia gay?). Il film si interrompe proprio nel punto “clou”, perciò il successivo inizierà con l’uccisione di Smaug.  Forza Bard, lancia quella freccia! Così il drago stramazza e staccando le monetine d'oro dalla sua pancia forse risolviamo la crisi economica… L’archengemma però la lasciamo a quell’antipatico di Thorin, dato che ci tiene tanto :P


            Eppure, quando l’anno prossimo arriverà il terzo e ultimo episodio, so già che mi dispiacerà…

            Lady Gaga: "Applause", e il plauso da parte mia

            Author: Grace / Etichette: ,



            Con un'anticipazione mostruosa (il famigerato ARTPOP uscirà solo a novembre, mi chiedo cosa inventerà nel frattempo) ecco il nuovo singolo della madre dei mostri, Applause.
            L'audio girava già da un po' perciò in moltissimi avevano avuto l'occasione di giudicarlo, e se devo essere sincera io all'inizio non l'ho trovato né originalissimo, né forte quanto i suoi precedenti singoli; stesso discorso per il video, il quale in un certo senso è meno "shock" dei precedenti.
            Ma ora sto cambiando progressivamente idea su entrambi, spiego perché: per quanto riguarda il singolo, più lo ascolti e più ti entra in testa (e poi il testo, come sempre, è nel suo stile); il video (diretto da Inez e Vinoodh) , una volta ancora, va capito, ma l'immagine di Gaga in varie vesti è sia la poliedricità dell'artista che i vari aspetti che comporta esserlo. Questo chiodo fisso dell'essere "un'artista" Lady lo ha avuto sin dall'inizio e non perde occasione per specificare che tutto ciò a cui ambisce è fare arte: questo videoclip centra il concetto in pieno. Secondo me l'immagine che la rappresenta di più è quella in cui Lady Gaga indossa una tutina nera ed ha i capelli coperti da una cuffietta: è come una tela bianca che aspetta di essere dipinta, è l'artista che crea se stessa come vuole, e Lady Gaga è un'artista dai mille volti (e infatti in seguito li mostra).
            Anche l'esibizione ai VMA 2013 è in linea: a dispetto delle spettacolari trovate e delle mirabolanti scenografie che di solito si inventano le popstar di turno che devono esibirsi all'evento, lei ha semplicemente riproposto la trama del videoclip, ballando come una forsennata e cambiando parrucca e abito che manco Arturo Bracchetti...
            Al confronto, l'esibizione conclusiva di Katy Perry (la quale si trova ancora una volta faccia a faccia con la rivale, avendo lanciato anche lei il primo singolo) è stata moscia. Il ring e i guantoni sotto il ponte di Brooklyn non sono bastati: io la Perry la definirei "classicamente pop", mentre Lady Gaga è una drama queen, una cacciatrice della trasgressione, tutto ciò che fa è teatrale.
            Ora riesco a capirla meglio, rispetto agli esordi, e ad apprezzarla di più man mano (anche se, intendiamoci, siamo lontani dal dire che musicalmente sia un genio).
            La parte iniziale dell'esibizione, con il primo piano fisso su Gaga con la faccia al centro di una specie di tela bianca (ancora la tela bianca!) aveva un impatto fenomenale. Era quella Lady Gaga.
            Non importa che lei non sia la bellezza convenzionale che tutti vogliono: mi fanno innervosire quelli che la criticano dicendo che è bruttina, perché la rivoluzione di Gaga sta anche lì.
            Ha dimostrato che non occorre essere convenzionalmente belli, anzi.
            Tutto ciò che occorre è fare spettacolo.

            Vestire con stile: IL DODECALOGO DI GRACE

            Author: Grace / Etichette: ,



            1) NON ESSERE SCIALBI. MAI.
            Quando si ha stile, lo si ha sempre, anche a casa o quando ci si veste per andare a fare la spesa... non sto dicendo che bisogna essere eleganti o calzare il tacco 12 al supermarket: quello è uno "stereotipo"...
            Ognuno può creare il proprio stile. E poi, a volte, per fare la differenza tra un look scialbo ed uno sobrio ci vuole davvero poco, credetemi! Invece purtroppo spesso noi donne scivoliamo sulla famosa buccia di banana: devo uscire solamente per 5 minuti, perciò posso mettermi il giubbotto vecchio e quelle orribili scarpe di plastica e tenere il pinzettone in testa, oppure: vado a portare fuori il cane perciò posso vestirmi come una barbona ecc...
            Come giudichereste una persona che quando esce si veste benissimo ed è tutta curata, mentre a casa e in altre occasioni quotidiane è terribilmente scialba?

            2) VESTIRE IN ARMONIA COL PROPRIO FISICO
            Ogni tanto, certo, si può fare uno strappo alla regola, per esempio per quel capo che ci fa tanto impazzire...
            Inoltre nella storia della moda ci sono stati stilisti che hanno letteralmente riscritto le forme femminili, stravolgendole con le loro creazioni.
            Tuttavia, in generale ritengo sia meglio che ognuno porti ciò che lo valorizza di più.

            3) OSARE
            Essere coraggiosi, seguendo le proprie inclinazioni personali.
            Essere creativi.
            Se non si crea e non si osa non si può costruire un proprio stile distintivo: è così che si finisce per essere "omologati", ovvero assolutamente identici alla maggior parte delle persone che si incontrano tutti i giorni.
            Abbasso il piattume, evviva le persone originali!

            4) METTERE SOLO QUELLO CHE CI FA SENTIRE A NOSTRO AGIO
            Di contro alla regola precedente, c'è da dire che bisogna anche saper osare.
            Il "saper portare un vestito" è una questione da non sottovalutare. Perciò, se non ci si sente a proprio agio, è meglio lasciar perdere subito.

            5) LIBERARSI DA OGNI PREGIUDIZIO
            Questa è strettamente collegata alla terza. Dove sta scritto che questo non si abbina a quello? O che magari in certi luoghi non si può andare vestiti in un certo modo?
            Così non si arriva da nessuna parte...

            6) NON SEGUIRE I TREND STAGIONALI
            Anche qui si tratta di essere originali. E se proprio uno di questi trend ci piace, adottiamolo interpretandolo a modo nostro.

            7) NON COPIARE NESSUNO
            Nessuno: nemmeno il nostro cantante preferito, o la più grande delle icone della moda. 
            Al massimo direi "ispirarsi". Ognuno è unico, e imitando qualcun altro il fallimento è assicurato, perché si rimane sempre "perfette brutte copie".

            8) ISPIRARSI ALLA MODA DEL PASSATO
            Tutti i più grandi stilisti vi attingono.
            Se seguite il mio consiglio, e vi informate, non solo imparerete a conoscere l'affascinante storia dietro ai capi che indossiamo ogni giorno, e dunque a dargli più valore, ma avrete anche un'incredibile fonte di ispirazione a cui attingere.

            9) I DETTAGLI SONO TUTTO
            Si sbaglia chi pensa siano trascurabili. A parte che a volte anche qualcosa di piccolo può dare un sapore diverso all'intero outfit, ma in realtà la cura dovrebbe essere mantenuta su ogni livello (e di solito sono questo tipo di cose a fare la differenza).

            10) QUANTITA' NON VUOL DIRE QUALITA'
            Lo dico perché in giro vedo un sacco di persone che credono, caricandosi di accessori su accessori (peraltro spesso grossolani e affatto abbinati tra loro) di essere originali.

            11) DIVERTIRSI
            Questa qui forse l'avrei dovuta mettere al primo posto.

            12) "STUDIARE" PRIMA
            Non credete alla gente di spettacolo, e neppure ai fashion victims, quando dichiarano di essersi messi la prima cosa che hanno trovato nell'armadio: in realtà ogni buon outfit esige almeno un minimo di preparazione.



            Le mie cantanti preferite

            Author: Grace / Etichette: , , , , , ,

            Rigorosamente in ordine casuale (fare una classifica sarebbe chiedermi troppo!), ed accompagnate da significative performance live, vi presento le cantanti, interpreti, e artiste che ammiro ed apprezzo di più:



            CYNDI LAUPER


            Era inevitabile che iniziassi con lei, anche se so che può apparire una scelta inusuale.
            Ma lei è davvero completa: ha una voce unica nella storia della musica, è un'interprete da brivido, possiede una cultura musicale che comprende molti generi ed un'immagine che buca. L'unica cosa che non ha è il riconoscimento che le sarebbe stato dovuto: lo dico e lo ripeto, probabilmente Cyndi è una delle cantanti più sottovalutate della storia della musica!
            Il mio amore per lei è cosa risaputa in questo blog, se volete potete leggetevi i post sotto la sua tag.
            Ragazzi, qui parliamo di una delle più grandi cantanti di sempre... Cyndi Lauper supera per bravura Annie Lennox e tutte quelle della sua generazione, e può persino essere accostata alle grandi cantanti nere.
            Menomale che in quest ultimo periodo la stanno rivalutando, in primis nel mondo della musica viene finalmente riconosciuta. Persino Lady Gaga è una sua fan.
            Ed ora godetevi un'esibizione di All Through the Night del 1987, una delle mie preferite, e poi ditemi se le cantanti di ora sono in grado di cantare così! Emma, Annalisa, e compagnia bella non sono neanche un pelo di Cyndi...





            SINÈAD O'CONNOR


            Lo so, lei è davvero una svitata... ma come tutti gli artisti veri, d'altronde.
            A causa del suo carattere VERAMENTE anticonformista e delle sue uscite provocatorie, i media le hanno bloccato la carriera (è anche colpa sua però).
            E pensare che voleva suicidarsi: perdere una voce così bella ed un'interprete di quella classe sarebbe un crimine! 
            Nessuno riesce ad emozionare come fa lei,  cantare in quella maniera struggente, nella sua voce è palpabile il dolore di una vita...
            E poi nel suo repertorio ci sono delle canzoni che sono delle vere e proprie perle, nonostante siano misconosciute, e lei è Irlandese nel sangue, e la sua terra ha una grande tradizione musicale.
            Per descriverla c'è solo una parola: inimitabile.
            Invece di uno dei suoi successi, voglio proporvi la sua interpretazione di una bellissima canzone tradizionale irlandese, tratta da un dvd live: resterete ipnotizzati da lei.





            TARJA TURUNEN


            Non credo che lei abbia bisogno di presentazioni, però la finlandese Tarja Turunen - per chi non lo sapesse storica ex cantante dei Nightwish e sublime soprano lirico - è tanto adorata dai fan, quanto ignota al pubblico che non ascolta un certo tipo di musica più pesante.
            Forse è anche una scorrettezza inserirla in questa lista: tecnicamente Tarja è mostruosa, e ovviamente non può essere comparata alle cantanti normali.
            Molti la accusano di essere un po' fredda, ma probabilmente questo è l'unico minuscolo difetto in una voce impeccabile, con alle spalle anni di studi musicali classici e una carriera che va avanti a gonfie vele anche senza i Nightwish (che hanno fatto un errore madornale a scaricarla, ora ce ne siamo accorti tutti vedendo i problemi della band), sempre in bilico tra musica classica e rock.
            Lei è una persona timidissima, perfezionista e dalla bellezza glaciale. 
            Mi ci è voluto un po' per capire Tarja ed iniziare ad amarla: penso che sia le sonorità che il suo stile vocale siano ostici all'inizio, specie se non si è abituati al genere, ma una volta capito di cosa è capace, si finisce inevitabilmente per idolatrarla!
            E pensare che chiamano Laura Pausini "la divina" (!!!)... e allora Tarja cosa sarebbe???
            Vi consiglio caldamente di ascoltare il suo primo dvd live da solista: Act 1, da cui è tratto questo pezzo.





            BJORK


            Per molto tempo è stata la mia preferita in assoluto, ora sono passata ad altro, ma rimane comunque tra le migliori.
            Bjork è Bjork: dove trovare una voce ed un personaggio come il suo? Lei è un'aliena autentica... e poi bisogna renderle giustizia dicendo che, rispetto alle altre cantanti precedenti lei fa tutto da sola: scrive, compone ed ovviamente canta con quella voce da bambina che spacca i timpani!
            Ed una delle cosa che mi piace di più di lei, oltre al fatto che è un'artista genuina al 300%, è che fa quello che le pare, e non gliene frega un accidenti di quello che pensano gli altri.
            Ecco perché, dal mio punto di vista, la considero molto più punk di certi cantanti definiti tali.
            E poi è talmente divertente! Non solo per quel che riguarda la musica, ma anche visivamente; le sue mise sono impagabili!
            "Human Behaviour" dal suo primo album solista, live a Glastonbury





            MOYA BRENNAN


            Non potevo concludere senza la mia ultima passione, colei che, a ragione è definita la "Signora d'Irlanda": Moya Brennan, storica voce dei Clannad e sorella maggiore di Enya (è meno famosa di lei, ma molto più brava... direi più "classica").
            Religiosissima e suonatrice d'arpa, nella sua musica si sente il vero sapore dell'Irlanda: credetemi, i suoi dischi sono incantevoli e la sua voce intensa trasmette una pace ed una serenità come non ne ho mai  sentite (presto ve la farò conoscere meglio su questo blog, nel frattempo ho già parlato dell'album Voices and Harps).
            In questa lista lei è la più sconosciuta, ho voluto inserirla perché mi piace moltissimo, nonostante debba ammettere che la sua voce, seppur bellissima ed angelica, sia un gradino sotto rispetto alle quattro precedenti. Ma è semplicemente un altro genere...
            Un peccato che al di fuori della sua patria, dove è una vera e propria istituzione, non sia sufficientemente apprezzata, supera sia Loreena McKennitt che la già citata Enya per qualità musicale e vocale.
            Vi propongo "Perfect Time", tratta dall'album che porta lo stesso nome






            Vestirsi "adeguatamente" non significa niente...

            Author: Grace / Etichette: ,

            Per caso ho letto la risposta di Dita Von Teese ad una ragazza che le ha inviato una mail, dicendo di sentirsi  giudicata per il suo modo di vestirsi molto glamour nella vita di tutti i giorni, quando tutti gli altri invece sono casual... se masticate un po' d'inglese, potete leggervela benissimo anche voi (qui il link)...
            Io adoro Dita, è una donna dalla classe rara ed ha uno stile curatissimo e sempre elegante, che si è creata da sola, appartiene solo a lei, e per il quale è immediatamente identificabile.
            Questo mi dà l'occasione per parlare di un tema che mi tocca da vicino, pure troppo...
            Innanzitutto vorrei dire che odio quella bieca competizione tra donne, che anche se non dichiarata esiste, cioè   questo genere di situazioni: quando metti il tacco alto o qualcosa di un po' più appariscente e tutte ti guardano male pensando "quella vuole accalappiare più di me" oppure "vuole attirare l'attenzione".
            Io non mi vesto mica per gli uomini, mi vesto per me stessa e perché mi piace!
            E questa stupida competizione tra donne non ha ragion d'essere, perché dobbiamo già sostenere il confronto con i maschi!
            E poi ognuna è libera di vestirsi come crede, che male c'è se ad una donna piace essere molto curata nell'aspetto e ricercata nel vestire ?
            Quando vedo una donna bella per strada, personalmente non provo nessun tipo di gelosia, semmai ammirazione! E se è ben vestita tento di "rubarle qualche trucco"...
            Perché una donna dovrebbe trascurarsi? Le donne sono belle e devono esaltare la propria femminilità (e farlo pensando prima di tutto a se stesse, non a qualcun altro).
            Poi, ognuna ha un tipo di bellezza differente, così come ognuna si sente a proprio agio con un modo di vestire differente, su questo non c'è dubbio... è sul vestirsi "adeguatamente" che avrei qualche riserva.
            Io voglio vestirmi come mi pare e se voglio osare sono affari miei. Se voglio essere più elegante del dovuto sono anche affari miei. Sono poche le occasioni che richiedono veramente un modo di vestire codificato, e a meno che non si tratti del funerale, non mi sembra di mancare di rispetto a nessuno.
            Ci sono tanti modi per essere eccentrici, originali e diversi ma esiste un solo modo per essere tutti uguali: seguire le mode, non cercare di crearsi uno stile proprio che assecondi la propria personalità ed esalti la propria fisicità, comprarsi qualcosa solo perché te lo dicono gli altri o per essere uguale alle amiche... tutto ciò non lo capisco e non lo condivido.
            Eppure, la maggior parte delle volte basta veramente poco per essere criticate.
            Di episodi ne potrei raccontare tanti, ne dico uno che mi è capitato di recente. Si trattava di un'occasione formale, ma non troppo. Io ero lì col vestito (semplice, non appariscente), tacco alto, una borsa ricercata, smalto dello stesso colore del vestito e trucco pure abbinato (sono fissata nell'abbinare le cose).
            E sentivo le altre che mi fissavano con quell'aria dichiarata a dire: "guarda cosa s'è messa quella!".E probabilmente quando me ne sono andata avranno pure detto che non ero vestita adatta all'occasione, e se non lo hanno fatto allora, l'avranno detto qualche altra volta...
            Ma sapete qual'è la cosa buffa? Volete sapere com'erano vestite loro, invece?
            Tutte e cinque (tutte e cinque!), con minigonna di jeans, pantacollant e quegli stivali bassi a tronchetto che vanno di moda adesso. Tutte uguali, com'è possibile!!!
            Ma è possibile, perché è quello che va di moda ora tra le ragazze ed è così che loro ragionano...
            Ed io non sono certo più bella di loro o magari ho più soldi... uso solo di più il cervello!
            Non mi interessa di sembrare simile alle altre in modo da appartenere al branco, semmai mi preoccupo del contrario! Le persone che non hanno opinioni personali, sono terribilmente noiose!
            Perciò credo proprio che continuerò a seguire la mia attitudine personale e ad essere me stessa alla faccia loro, hahahaha...

            A visione avvenuta de "Lo Hobbit - Un viaggio Inaspettato"...

            Author: Grace / Etichette: , ,


            Che nostalgia, ad anni di distanza dalla trilogia del SDA, ritrovarsi di nuovo al cinema per una nuova trasposizione dai libri di Tolkien! Un vero salto nel passato!
            Ma la sensazione di deja-vù deve aver accompagnato anche tutti quelli che, come la sottoscritta, andarono a vedere il Signore degli Anelli: il nuovo film di Peter Jackson, infatti, non ha proprio niente di diverso o innovativo.
            Non solo stessi luoghi ed atmosfere, ma anche scene riprese tali e quali. Per non parlare della colonna sonora... fatico ad affermare che Howard Shore abbia composto della nuova musica, visto che le melodie erano quelle che conosciamo benissimo!
            Insomma, al di là di voler rendere la nuova trilogia filologica a quella vecchia, Jackson è voluto andare molto, molto, sul sicuro...
            E si, una trilogia. Perché da un libro ha voluto tirare fuori ben tre film (e ha anche affermato che non l'ha fatto per motivi economici!): com'era ovvio, quindi, Lo Hobbit la tira per le lunghe (specialmente nella prima parte), e temo che dovremo abituarci all'idea anche per gli episodi successivi...
            Detto questo, i difetti finiscono qui. Lo Hobbit è una gioia per gli occhi, proprio come lo era Il Signore degli Anelli, e per fortuna è molto meno peggio di quanto mi aspettassi!
            È stato bello, quasi confortante, ritrovare Gandalf e gli altri: la sensazione di rivedere dei vecchi amici, che avevamo imparato ad amare con simpatia, e che non vedevamo da tanto tempo...
            Ma anche i nuovi personaggi convincono, Martin Freeman su tutti. Non c'è dubbio che sia all'altezza del ruolo da protagonista, e Jackson ha centrato ancora il bersaglio, scegliendo un attore non così conosciuto.
            Il preambolo iniziale, ovvero quello in cui si racconta la storia dei nani di Erebor e dell'arrivo di Smaug, è forse il mio pezzo preferito del film: è epico, e riflettendoci è pure l'unico pezzo narrato e credo che sottolinei il fatto che le grandiose epopee inventate dallo scrittore, non abbiano bisogno di nessun supporto per essere tali.
            Abbastanza comprensibile l'idea di far introdurre la vicenda allo stesso Bilbo, il quale ormai anziano e in procinto di lasciare il proprio fardello a Frodo, la racconta mentre scrive le sue memorie: il film, insomma, inizia nello stesso punto della trilogia, cosa che lo spettatore accetta con naturalezza.
            Ne Lo Hobbit ho trovato anche momenti divertenti ed ironici, decisamente mancanti nei film precedenti: tanto per citarne uno, l'arrivo dei nani che invadono la casa del povero Bilbo, vi si installano e in men che non si dica gli spazzolano tutte le scorte di cibo!
            L'entrata in scena più bella è ovviamente quella di Thorin, che qui vediamo essere il leader similmente al ruolo che ricopriva Aragorn. Thorin e Bilbo sono speculari: il primo è un eroe dichiarato e riconosciuto, ma che spesso e volentieri si fa accecare dal proprio orgoglio; il secondo è l'eroe che non t'aspetti: un borghese che pare tutto casa e pantofole, ma che nelle situazioni più difficili è capace di slanci di coraggio insospettabili.
            Lo stesso Gandalf ammette d'avere imparato che, curiosamente, non è vero che per opporsi ad una grande potenza (maligna) serva necessariamente un'altra grande potenza, e lo fa proprio davanti a Saruman, il quale fatalmente non è in grado di capire. D'altronde lo stesso Tolkien ha fatto de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit un'epopea degli umili: il racconto è senza dubbio epico, ma i veri eroi sono gli umili.
            E dunque, anche questa volta si tratta di un piccolo hobbit; è lo stesso principe dei nani a diffidare di lui, reputandolo insignificante, eppure quel piccolo hobbit darà il via ad un'incredibile serie di eventi...
            Della trama non voglio svelarvi troppo: Lo Hobbit è un'immersione nel puro fantasy e come tale va gustato... vi ritroverete tutti gli ingredienti che vi hanno fatto amare le pellicole precedenti, compreso un Gollum schizofrenico all'ennesima potenza!
            Vorrei fare un ultimo appunto su Radagast, personaggio che nel libro è appena abbozzato: il regista gli ha dato una caratterizzazione da animalista al limite del fanatismo. Lo fa persino spostare sulla slitta (direi che siamo in accordo col periodo natalizio, anche se gli animali che la tirano sono dei conigli), e lo dipinge come un outsider mezzo spostato che vive da solo nella foresta, ai margini del mondo.
            È differente dagli altri due istari Saruman e Gandalf (che sono cinque in tutto, ma dei due stregoni blu Tolkien non ci dice nulla): Saruman se ne sta' rinchiuso nella sua torre, da dove vede tutto e pensa di sapere tutto; Gandalf, invece, è in continuo movimento e vive tra gli uomini, e proprio per questo è a conoscenza di tutte le  trame della Terra di Mezzo. Ed è per questo che forse è il preferito dello spettatore, con quell'aria saccente e lo sguardo di uno che prevede già come andrà a finire.

            Qual è, attualmente, la più grande rockband?

            Author: Grace / Etichette: ,

            Ogni decennio ha avuto la sua (o le sue) grandi rockband.
            Quei gruppi che, quando ascolti la loro musica (e la ascolti tante volte), ci trovi dentro tutto quel che di significativo c'era in quel momento storico. È così sin dai Beatles ai Led Zeppelin fino ai Nirvana, probabilmente l'ultima vera grande band del nostro tempo per impatto sociale e musicale.
            Nel frattempo siamo arrivati al 2012 e il numero di supergruppi in giro è decisamente diminuito (sarà lo specchio dei tempi. Per dire, solo negli anni '70 ci saranno state 20 band che hanno fatto la storia): quali sono quelli che stanno caratterizzando il nostro tempo?
            Sino a poco tempo fa avrei risposto che la più grande rockband vivente erano gli U2, ma adesso ci sono altri contendenti più "freschi" che insidiano il trono a loro e ad altre grandi band.
            Dal 2000 gli U2 non fanno che prendere uno smacco dietro l'altro coi loro album, i REM si sono sciolti l'anno scorso dopo anni e anni di musica bellissima, stessa storia per gli Oasis che ora proseguono ognuno per la sua strada.
            Bon Jovi e Red Hot Chili Peppers sembrano non essere più in grado di bissare il successo passato.
            E poi ci sono tutta una serie di gruppi, più o meno grandi, che nel corso del tempo hanno aspirato a quel famoso trono e per un breve momento sembrava che stessero per farcela (come Blur, Smashing Pumpkins o White Stripes) o band più vecchie, ma ancora sulla piazza a dare filo da torcere - e che filo! - agli ultimi arrivati (vedi i Pearl Jam o i Depeche Mode: formidabili!).
            Eccoci qui, dunque, al toto-rockband.  I candidati sono tutti differenti tra loro, ma accumunati da alcune cose: un background risalente almeno agli anni '80 e dei leader carismatici capaci di diventare delle vere e proprie icone. 
            Una cosa che vorrei precisare è che alcune di queste formazioni avevano avviato la propria carriera musicale già nei decenni '80 e '90, segno che erano nate e cresciute in un periodo diverso riguardo a quantità di stimoli artistici; di conseguenza ciò significa che si ispirano direttamente alla musica di quelle decadi, anche se ovviamente arricchendola in chiave moderna. Insomma, la crisi di questi ultimi vent'anni, è anche musicale...
            Quelle che seguono, ovviamente, sono opinioni puramente personali. Aspetto le vostre.

            I CANDIDATI


            -Coldplay-
            La loro ascesa, soprattutto negli ultimi anni, è stata straordinaria. Bisogna dire che Chris e soci non hanno mai sbagliato un disco ed hanno un gran seguito di fan, non solo rock, e lo dimostra il fatto che sono aperti a collaborazioni e contaminazioni varie.
            In un'intervista di qualche anno fa il frontman dichiarò di sentirsi in imbarazzo perché si rendeva conto di non essere allo stesso livello di Bono e degli U2... beh, credo che Bono abbia già iniziato a preoccuparsi da un bel po'!
            I concerti sono sempre degli eventi... cosa dire di più?
            Cos'hanno più degli altri: oltre alle cose che ho già elencato, sicuramente la buona musica! Poi l'aspetto da attivista di Chris Martin. Inoltre, rispetto agli altri contendenti al titolo sembra che siano meno fighetti e che "se la tirino" di meno. In effetti più che gli U2 mi ricordano i REM (e Chris e Michael sono pure amici).
            Cos'hanno meno degli altri: l'immagine è sicuramente il loro punto debole: tutto fuorché glamour
            Personalmente... li ascolto ma non mi fanno impazzire, anzi trovo piuttosto noiosi sia loro che la loro musica. Ma son gusti...


            -Radiohead-
            La sublimazione della qualità musicale.
            Per una volta critica e pubblico sono d'accordo: i più grandi sono i Radiohead!
            Cos'hanno più degli altri: non credo che il gruppo rischi di passare di moda, semmai loro le mode le anticipano, infatti hanno una marcia in più per il carattere da innovatori. Raccolgono un grande consenso sia tra i palati più fini della musica che tra quelli commerciali. E naturalmente anche tra gli ambientalisti. Thom Yorke alla fine è diventato un'icona per migliaia di persone, pur essendo la cosa più lontana che ci possa essere da un divo.
            Cos'hanno meno degli altri: niente, a parte il fatto che si tengono più in disparte. O forse, ribaltando il problema, è la loro musica che è meno accessibile a tutti.
            Personalmente... non ho mi voluto conoscerli approfonditamente, ma solo per pigrizia


            -Muse-
            I Muse insidiano veramente il posto di divinità del rock. Amatissimi in Europa, un po' meno nel resto del mondo, di certo sono i più ricercati nel sound e nella mistura di generi.
            Della voce di Matthew Bellamy, poi, non ne parliamo...
            Cos'hanno più degli altri: attenti, perché questi prima o poi diventano il gruppo più famoso del pianeta. O forse già lo sono.
            Cos'hanno meno degli altri: mah, non saprei... forse non sono mostri di bellezza?
            Personalmente... li ascolto a singhiozzo, ma sono troppo barocchi per i miei gusti. Nonostante li apprezzi come musicisti, non sempre trovo i loro pezzi convincenti perché è difficile trovare un'armonia tra generi diversi, per questo viene fuori un pasticcio.


            -Green Day-
            Può darsi che i GD non siano la più grande band del pianeta, ma una cosa è certa: sono la più grande punk band del pianeta!
            A dir la verità non so di punk quanto gli sia rimasto, ma il capolavoro American Idiot li ha sparati nell'olimpo della musica mondiale. Speriamo solo che ne siano all'altezza.
            Cos'hanno più degli altri: decisamente l'energia. Non solo nelle canzoni ma anche durante i concerti: impagabile!
            E poi, voglio dire... hanno Trè Cool!
            Cos'hanno meno degli altri: non sono sempre riusciti a mantenere un livello qualitativo alto nel corso degli anni
            Personalmente... sono uno dei miei gruppi preferiti. Li adoro e sono una grande fan, anche se ultimamente mi stanno un po' deludendo


            -Linkin Park-
            Sono anni che i LP con il loro sound fanno storcere il naso ai puristi del rock e del metal, ma zitti-zitti si sono staccati dall'infamante etichetta "nu metal", conquistando una fama sempre crescente.
            E adesso sono amatissimi ovunque, dal Giappone all'Europa all'America!
            Cos'hanno più degli altri: i dati numerici. Ebbene si: “Hybrid Theory” è l'album più venduto, anche più di “Nevermind” dei Nirvana!
            Cos'hanno meno degli altri: la credibilità, ma non è escluso che anche quella se la guadagnino.
            Personalmente... anche se non sono tra le mie band preferite li ascolto. Però devo dire che preferisco i dischi precedenti rispetto alle loro ultime cose