A visione avvenuta de "Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug"

Author: Grace / Etichette: ,



*ATTENZIONE! QUESTO POST È VOLUTAMENTE CRETINO 
(COME ELABORARE LO SCHOCK DELLA VISIONE DEL FILM???)
Ci risiamo. Ogni qualvolta esce un nuovo episodio mi sembra di avere l'orticaria, invece poi esco dalla sala quasi commossa! … si finisce per perdonarle tutte, a Jackson!
Perché, alla fine, chissenefrega se Lo Hobbit è palesemente una trovata commerciale, chissenefrega se in due ore e mezzo di pellicola c’è abbastanza materiale da far rivoltare il povero Tolkien…
Già: chi se ne frega se alla fine ogni volta è la magia che si rinnova?
In questo secondo capitolo (che mi è piaciuto di più del primo, ha un ritmo molto meno lento) sono almeno tre le cose che la fanno da padrone: il triangolo Kili-Tauriel-Legolas (???), l’onnipotente Gandalf, e il drago Smaug.
  1. Il (presunto) triangolo: attenzione, qua siamo sul campato in aria più totale: astenersi tolkeniani duri e puri! Allora… cerchiamo di accettare questa Tauriel spuntata fuori dal nulla, che poi così antipatica non è, e cerchiamo pure di accettare il nano Kili versione belloccio (mah!), ma la relazione tra un’elfa e un nano proprio non è lontanamente ipotizzabile, senza contare che c’è di mezzo Legolas, che il nano se lo mette sotto le braccia (proprio fisicamente, data la bassezza). Per fortuna che c’è il padre Thranduil, (odioso) a ostacolare questo scempio! Questa è l’unica nota a favore di Thranduil, che eleggo come personaggio peggiore di questo film (non per la sua bastardaggine, ma proprio per come l’hanno disegnato). Legolas invece lo salvo: con papà non ha niente a che vedere, e le sue acrobazie valgono da sole il biglietto. Quanto alla fasulla storia d’amore, attendiamo sviluppi (pur sapendo già che si concluderà con un  nulla di fatto..)!
  2. Ian MecKellen: insieme  a Martin Freeman lo riconfermo come attore migliore della pellicola. Il suo Gandalf è da manuale, e mi è piaciuta molto la digressione su Dol Guldur, dove il nostro buon stregone grigio (che ancora una volta si è tirato dietro l'inutile Radagast), ha la faccia tosta di fronteggiare nientepopodimenoche il Negromante/Sauron. Mi ha ricordato subito lo scontro col Balrog (altra epica scena). Gandalf è specializzato in scontri impossibili, a ‘sto punto mi chiedo: perché non farlo affrontare a lui, il drago? Mi faceva ridere l'alternanza di scene tra Gandalf che se la vede occhi negli occhi (o meglio "occhi nell'occhio") con l'Oscuro Signore, mentre il resto del gruppo di nani rimbambiti si ritira solo perché non riesce a trovare la serratura della porta!!!
  3. Il drago Smaug: è un drago alquanto chiacchierone, non c’è che dire, perde tempo a parlare invece di cogliere le occasioni per incenerire gli avversari… Viene il sospetto che Bilbo gli stia quasi simpatico (che il drago sia gay?). Il film si interrompe proprio nel punto “clou”, perciò il successivo inizierà con l’uccisione di Smaug.  Forza Bard, lancia quella freccia! Così il drago stramazza e staccando le monetine d'oro dalla sua pancia forse risolviamo la crisi economica… L’archengemma però la lasciamo a quell’antipatico di Thorin, dato che ci tiene tanto :P


Eppure, quando l’anno prossimo arriverà il terzo e ultimo episodio, so già che mi dispiacerà…

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