We Are The Fallen vs. Evanescence?

Author: Grace / Etichette: ,

Avevo detto che non ne avrei parlato, ma a questo punto il confronto è d'obbligo.
Neanche a farlo apposta mi sono trovata ad ascoltare contemporaneamente "Evanescence" (da poco uscito) e "Tear The World Down", l'album dei We Are The Fallen pubblicato lo scorso maggio.
Forse sarebbe ingiusto o quantomeno inesatto dire che i secondi imitano i primi, d'altronde affermare che i due lavori sono simili è un eufemismo!
Poi lo stesso Ben Moody, sin dal nome del gruppo che richiama il masterpiece "Fallen", si è premurato di dichiarare che il suo preciso intento era quello di ricreare lo spirito e la musicalità degli Evanescence.
Ovviamente, io la vedo così, si tratta di una neanche troppo velata sfida ad Amy, con cui si è lasciato molto male (e si sente!) - e se pensate che gli Evanescence fossero costituiti solo da lei vi sbagliate: la situazione è assolutamente 50-50 -  e guarda caso Amy Lee ha intitolato il nuovo album "Evanescence" come a dire "l'originale è qui".

We Are The Fallen - Tear The World Down
Mai partire prevenuti: in fondo i fan degli Evanescence sanno bene che il sound della band era opera a metà di Ben Moody, che in questo album dà prova di saper scrivere belle canzoni. In realtà non si è mai davvero ritirato: dopo la defezione ha intrapreso una carriera da solista e ha collaborato con altri artisti (Avril Lavigne, Anastacia nel duetto "Everything Burns", vi ricordate?) e ha dimostrato persino di avere una bella voce, chi l'avrebbe detto... ovviamente però nulla di più. Ma questo lavoro è tutta un'altra storia "Tear The World Down" è un disco curato che si inserisce in una linea a metà tra il puro Evanecence sound e i Within Temptation. La vocalist Carly Smithson non ha niente da invidiare ad Amy Lee, semmai - ed è una sensazione di fastidio che pervade tutto il disco - scimmiotta troppo il suo modo di cantare, a mio parere dovrebbe cercarsene uno originale.
Questa è l'unica nota dolente ma è abbastanza per rovinare un album pieno di pezzi validi per essere un esordio (anche se nessuno dei componenti in fondo è un esordiente): a parte il buon singolo Bury Me Alive, ascoltate la title-track, Without You, I Am Only One... Sleep Well, My Angel è una bellissima ballad che più che "My Immortal" fa venire in mente "Our Farewell" dei Within Temptation, immaginate se ci fosse stata Sharon Den Adel alla voce! C'è persino una potente cover di Like A Prayer di Madonna. Il resto si mantiene su uno standard ottimo, le liriche sono avvelenate e non c'è bisogno di un grande sforzo di immaginazione per capire a cosa si ispirino...
"Mi hai sepolto vivo" scrive Ben, e il riferimento va alla separazione con Amy, difficilissima, con una relazione amorosa e problemi bipolari in mezzo. Pensateci: dopo anni passati a scrivere canzoni insieme, finalmente avevano raggiunto il successo poi Amy lo scarica, pergiunta malato,  proprio nel periodo culminante: non mi sembra strano che sia arrabbiato! (io comunque mi dichiaro neutrale, anche perchè alla fin fine sono proprio i fan più affezionati degli Evanescence che hanno pagato le conseguenze di questa storia).
Come ho già detto è un dispiacere notare che questo disco somiglia a "Evanescence senza Amy Lee" ma la qualità rimane  
Voto:  8/10

Per risparmiarvi , nel caso, fatica, ecco cosa scaricare:
  • Bury Me Alive
  • Tear The World Down
  • Sleep Well, My Angel
  • Without You
  • I Am Only One
  • St. John

Evanescence - Evanescence
"Origin" era un capolavoro acerbo (per i non-fan: si tratta del primo vero album degli Evanescence con pezzi poi riproposti nel successivo, ancora presenti echi di christian-rock) "Fallen" si manteneva su uno splendido quanto delicato equilibrio tra goth, rock e pop trainato dalla voce suadente di Amy su brani capaci di creare vere e proprie atmosfere, "The Open Door" era la maturità, l'album più elaborato e duro.
"Evanescence", vi avverto, non è paragonabile a nessuno di quei tre, anche i fan più fedeli dovranno ammettere di rimanere un pò delusi...
Qui di Evanescence c'è solo il titolo e la voce di Amy che, abbandonata la vecchia musicalità e le tinte fosche  (e suppongo senza neanche un tempo di lavorazione appropiato, in effetti abbiamo passato un calvario tra notizie che definivano il progetto "sospeso" e  di una presunta carriera solista) esercita la sua sempre bellissima voce su un rock melodico poco originale.
Il disco è ripetitivo, senza guizzi, con riff di chitarra qua e là e molte note lunghe: le uniche canzoni che spiccano sono il singolo What You Want, neppure tra le cose migliori che abbia mai fatto, e Swimming Home.
Non a caso i due pezzi si trovano all'inizio e alla fine, e dopo ballad riuscite a metà (Lost In Paradise) e tanta musica con poche idee da Made of StoneSick, si è tentati di pensare che l'ultimo brano, un lento con aperture elettroniche, che rappresenta qualcosa di assolutamente nuovo rispetto a tutto quello che è stato fatto (e forse sarebbe una possibilità più valida per  impostare nuove canzoni) il tipo di brano su cui la voce di Amy dà il meglio, valga l'aquisto.
Mi dispiace Amy, ma non te la posso abbonare. Si ha la sensazione che sulle canzoni si sarebbe potuto lavorare di più e stupisce come pezzi usati per le bonus-track New Way To Bleed,  Say You Will, Disappear, The Secret Door siano stati lasciati fuori forse proprio perchè più Evanecence old-style. AMY LEE SENZA EVANESCENCE
Voto: 4/10

Da scaricare:
  • What you Want
  • Swimming Home


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