Martin Lee Gore

Author: Grace / Etichette: ,


Martin, il cuore pulsante dei DM come li conosciamo, nasce a Londra il 23 luglio 1961.
Trascorre un'infanzia tranquilla a Dagenham, dove i genitori lavorano nella fabbrica della Ford, poi la sua famiglia si trasferisce a Basildon, una delle nuove città costruite per accogliere nuovi residenti provenienti dai sobborghi di Londra. Al giovane Martin Basildon sta subito stretta: non c'è alcuna attrattiva per lui lì, e desidera andarsene in qualunque modo.
A 13 anni scopre che suo padre non è il suo genitore naturale: il suo vero padre, che era un soldato americano di colore, lo incontrerà anni dopo. In molte vecchie interviste Martin dice di aver avuto un'infanzia felice e ricorda sempre un episodio: un giorno tirò un mattone in testa ad un altro bambino, e per questo fu rimproverato duramente dal padre. Da allora divenne un bambino introverso e riflessivo.
Pur avendo buoni voti, nel 1977 Martin lascia la scuola e va a lavorare in banca, lavoro trovatogli dalla madre e che odia, ma grazie al quale racimolerà i soldi per comprarsi il primo sintetizzatore (un modello economico). Già da un po' il ragazzo nutre un grande passione per la musica, e quando non lavora suona nella band Norman and the Worms.
Nonostante suoni la chitarra, Martin non è interessato al genere rock, che sta esaurendo la propria scia col movimento punk, bensì è affascinato dall'elettronica: ci vede il nuovo genere che predominerà negli anni a venire, e non si sbaglia. I sintetizzatori saranno lo strumento di questa nuova rivoluzione.
Non è l'unico a pensarla così: nel 1980 si unisce ai Composition of Sound assieme a Vince Clarke ed Andrew Fletcher, che poi diventeranno i Depeche Mode con l'arrivo di Dave.
Il successo arriva subito, l'anno successivo, con Speak & Spell: nell'album il ruolo preminente è di Vince, che firma quasi la totalità delle canzoni, mentre Gore principalmente è il tastierista.
Destino vuole che Clarke esca dal gruppo, infatti intende continuare sulla strada delle canzonette pop, mentre gli altri, Martin in primis, desiderano evolversi.
Dimostrando di avere fegato e talento da vendere, Gore diventa il compositore pressoché assoluto nei Depeche Mode, un ruolo che gli permetterà di dimostrare ampiamente tutto il proprio valore artistico, regalando il successo mondiale alla band.
Suoi i testi, sua la musica: Martin mostra di non avere nulla in meno di Clarke, e nel corso degli anni il suo stile maturerà sempre più, diventando il marchio di fabbrica del gruppo.
Le sonorità oscure, i temi religiosi e tutte le altre cose che contraddistinguono i depeche vengono da lui. Per Martin non c'è una regola fissa nel comporre: dichiara di aspettare semplicemente l'ispirazione, ma purtroppo dice di non essere un autore molto prolifico, e spiega: "Per quanto mi riguarda, aspetti come la strumentazione o la produzione non sono affatto importanti. Quello che conta è il feeling generale della canzone, l'emozione che riesce a catturare. E' tutto lì. Quando scrivo, il mio obiettivo è sempre stato quello di fissare un'emozione di qualche tipo".
Inoltre negli album canta anche alcuni pezzi, con una voce valida che si contrappone a quella di David, partecipa ai cori e si prende carico pure della produzione sino all'arrivo di Alan Wilder. 
Nel 1987 Martin conosce la modella Suzanne Boisvert, che sposa nel 1994. I due avranno tre figli: Viva Lee Gore (nata nel 1991), Ava Lee Gore (1995) e Calo Leon Gore (2002). 
Negli anni '90 ha inizio la parabola discendente del gruppo, che vede si al centro l'autodistruttivo Dave Gahan, ma neanche Martin se la passa bene: da tempo ormai ha problemi di alcolismo e sembra che non riesca a salire sul palco senza prima essersi scolato una bottiglia. I problemi dureranno ancora per molti anni a  venire.
Nonostante tutto tiene duro, riuscendo ad uscire indenne dall'uragano e a salvare una volta di più il destino della sua band: sarà proprio lui a spronare Dave a ripulirsi e a tornare a cantare nel loro nuovo album, Ultra, che segnerà il loro ritorno.
Nel 1999 i suoi meriti vengono riconosciuti e riceve il premio Ivor Novello dalla BASCA (British Academy of Songwriters, Composers and Authors). 
Nel 2005, dopo tanti anni di matrimonio, si separa dalla moglie: dal dolore della separazione nascerà Precious, contenuta nel nuovo album Playing The Angel (migliore dei precedenti), nella quale chiede scusa ai figli. Durante il tour Martin appare abbastanza provato dal brutto periodo, anche a causa del solito alcol, ma la svolta è vicina, perché l'anno successivo finalmente esce dalla dipendenza!
Durante la lunga carriera col gruppo, proprio come Dave anche Gore ha trovato il tempo di dedicarsi ad alcuni progetti propri, ha pubblicato due dischi di cover, Counterfeit, dettati dalla sua passione per la musica, ed ha collaborato con parecchi artisti e cantanti. A sorpresa nel 2012 ritrova persino Vince Clarke, ed insieme creano il progetto VCMG.
Dopo anni e anni il cerchio si chiude.


Avido collezionista di sintetizzatori, per fama uomo pacato e abbastanza pessimista, Martin Gore ha contraddistinto l'immagine della sua band anche grazie al proprio look: soprattutto negli anni '80 il suo abbigliamento era tutto improntato sulla pelle e sul bondage. Nelle interviste dell'epoca spiegava di amare l'accostamento tra elementi bondage (si recava assiduamente nei negozietti adibiti per scovare cose originali) ed indumenti femminili, spesso anche presi in prestito dalla sua ragazza (e tra l'altro all'epoca amava anche truccarsi).
Vestiva quasi esclusivamente di nero.
Il suo amore per la pelle deriva dal fatto che i vestiti di pelle si muovono assieme al corpo: il suo pezzo preferito era una gonna corta con la zip che si può vedere in molte foto dell'epoca.
"Mi piace provocare la gente attorno a me attraverso il modo di apparire. Tutti quanti conoscono la storia del lupo travestito da pecora - io sono la pecora travestita da lupo. Ho problemi ad esprimermi con le parole, non sono quel tipo di ragazzo "Ehi, guardami, sono qui!" , perciò attraverso l'immagine mando segnali per farmi notare"
Sulla personalità riservata di Martin, assolutamente agli antipodi della classica rockstar, se ne sono dette molte, ma voglio concludere il post su di lui con un aneddoto riportato dal produttore e fondatore dell'etichetta discografica dei depeche, Daniel Miller:
"Martin è una persona che non tende a confrontarsi, lui lascia andare avanti le cose sino a quando non le sente fortemente. Quando iniziammo a lavorare insieme avemmo la solita conversazione sulla squadra di calcio di cui si è tifosi, e lui disse: "Penso di essere tifoso dell'Arsenal", gli chiesi cosa significasse e lui mi rispose che era andato a vedere la squadra con suo padre, ma aggiunse: "Devo ammettere che non mi è mai piaciuto, per gli ultimi cinque anni, ma non volevo davvero dire niente, perciò ho continuato ad andarci". Martin preferirebbe annoiarsi ogni sabato pomeriggio piuttosto che urtare qualcuno dicendo di no. È una cosa molto dolce, davvero"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La sua riservatezza, la sua timidezza, la sensibilità che emerge dai testi ma soprattutto dalle sue melodie struggenti insieme alla grinta con cui suona la chitarra, la sua voce dal timbro più dolce e vibrante che si discosta da quella di Dave nei meravigliosi controcanto ma anche nei pezzi che canta da solo, fanno di lui un Genio Assoluto, una personalità unica , un "diamante tranquillo" che risplende ed è sempre riuscito a risplendere anche nei periodi peggiori.

Anonimo ha detto...

Semplicemente unico e meraviglioso nei suoi testi e nella sua musica

Anonimo ha detto...

Per me il più Grande. Nessuno mi trasmette le emozioni, come fa lui con le sue armonie, la su voce, la sua presenza,dolce e sexy allo stesso tempo.

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