I gatti di Louis Wain

Author: Grace / Etichette:


Colorati e psichedelici, buffi ed ironici, oppure vagamente spaventosi... c'è qualcosa di particolare nei gatti di Louis Wain, l'artista che per la sua produzione può senza dubbio essere considerato "il pittore dei gatti".
Il perché abbia scelto questo felino come assoluto protagonista dei suoi quadri è da ricercarsi nella sua vita.

Nacque a Londra nel 1860, la madre era disegnatrice e fu lei ad indirizzarlo verso le materie artistiche.
Louis si sposò felicemente con Emily Richardson, ma dopo tre anni l'amatissima moglie si ammalò di cancro. L'unica cosa che riusciva a farla stare meglio e a sollevarla da quel terribile male era un gattino di nome Peter che i due coniugi avevano preso con loro: Peter la riempiva di coccole e non lasciava mai letto della padrona malata, eccezion fatta per mangiare.
Molto colpito dall'atteggiamento dell'animale, Wain iniziò a dipingere quel gattino e così cominciò la serie di opere sui gatti, che sarebbero diventati motivo totalizzante della sua produzione artistica, riproposti in tutte le variazioni, quasi ossessivamente.
Purtroppo sua moglie morì e questo contribuì a peggiorare il suo carattere, già instabile. L'artista, già considerato da prima un tipo strano ed eccentrico, ma in fin dei conti un uomo buono, si isolò sempre di più e venne sopraffatto dalla malattia mentale. 
Nonostante tutto continuò a dipingere gatti sino al giorno della sua morte, nel 1939. Nelle sue opere si riscontra l'evolversi della malattia: dapprima i gatti sono realistici, poi diventano antropomorfi e ritratti in posizione eretta a sbeffeggiare gli esseri umani, mentre con l'avanzare della schizofrenia i dipinti diventano quasi "psichedelici".







 

1 commenti:

Unknown ha detto...

meravigliosamente meraviglioso

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