n.29: "Anywhere" - Evanescence

Author: Grace / Etichette:

Nella mia collezione di dischi, c'è ne sono alcuni che nel corso degli anni sono stati prestati più di altri e Fallen degli Evanescence quasi sicuramente detiene il primato. Me l'hanno richiesto anche persone del tutto insospettabili, che ascoltavano musica pop o nemmeno quella, a riprova dell'enorme appeal che aveva questo primo album del gruppo, al di là del sound "pesante" e dei testi più pesanti ancora. Secondo me a fare breccia sono soprattutto la voce di Amy Lee - nonostante io da tempo non sia più loro fan, riconosco che la qualità del suo timbro, combinata ad espressività ed estensione sia inimitabile: la sua voce ha un che di estremamente dolce e suadente, la definirei "vellutata", ma può diventare anche potente e questa alternanza rende le canzoni particolarmente piacevoli - e in secondo luogo proprio i testi deprimenti. Sono tristi, tristissimi, e paradossalmente forse proprio questo parlare del dolore e della morte in modo così plateale e drammatico ha colpito al cuore parecchie persone.
Per molti, così come per me,  penso abbiano rappresentato l'ideale anello di congiunzione per iniziare ad ascoltare metal sinfonico; inoltre gli Evanescence hanno il merito di aver sdoganato in America un genere la cui paternità è tradizionalmente europea (specie nord-europea) e sono arrivati come una bomba sul mercato: innegabile l'influenza che hanno avuto sulle maggiori band symphonic metal di oggi. Hanno portato questo genere alla luce, fuori dall'underground, contro ogni previsione.
In passato sono stata una grande fan della band; alle superiori avevo il mio compagno di banco praticamente fissato con gli Evanescence... ne parlavamo spesso, scambiandoci materiale e notizie; quando uscì The Open Door, il loro terzo album, ne fummo contentissimi.
A quell'epoca scaricare musica da internet non era ancora così diffuso come lo è oggi. Volevamo ascoltare le loro canzoni inedite (demo, b-sides, bonus-track, ecc...), così io stilai la lista e lui costrinse non so chi a scaricarle... Mi ricordo che all'ultima ora di lezione di educazione fisica, ci distaccammo dagli altri compagni e trovammo un posto in cui poterle ascoltare in santa pace. Ascoltammo per un'ora, in religioso silenzio; la successiva la passammo a commentare le nostre impressioni.
In effetti ciò che è stato pubblicato prima di Fallen sono per lo più brevi demo e Origin, il loro primo vero disco contenente i pezzi migliori che sarebbero poi confluiti in Fallen. Quell'album è conosciuto solo dai fan ed Amy Lee si è più volte lamentata del fatto che oggi ne girano molte copie false, dato che è praticamente introvabile (fu stampato solo in 2500 copie): quasi dieci anni fa mi ricordo che ne trovai una copia alla Feltrinelli, sono quasi certa che fosse falsa.
Gli Evanescence non sono mai stati particolarmente prolifici, e dai demo fino a Fallen, nei dischi sono confluite canzoni che addirittura erano state scritte già da dieci anni, come loro stessi hanno dichiarato.
La struttura dei brani e la formula musicale è rimasta praticamente invariata (naturalmente prima del successo gli unici membri effettivi erano Amy e Ben), ma l'accento sul chrisitian rock, che a detta di Amy era un'inclinazione più di Ben che sua, è stato in seguito represso per esigenze commerciali. In ogni caso leggendo i testi, si riscontra una certa influenza, e la formazione vocale della stessa Amy è avvenuta nel coro polifonico della chiesa. Anch'io sono una corista, e penso che cantando in un coro la voce si imposti verso alcune caratteristiche piuttosto che verso altre, e quando ascolto Amy avverto con chiarezza questo background nel suo modo di cantare. I cori sono una palestra incredibile per la voce, e chi prende semplici lezioni di canto nella maggiorparte dei casi non è sullo stesso piano di un corista: cantando in un coro si acquisisce una diversa musicalità, perché si impara ad "adattarsi" alle voci degli altri; inoltre i brani di musica leggera spesso sono barzellete in confronto alle note che un soprano è costretto a toccare in un brano religioso, specie se è difficile. 
Sono presenti performance corali anche nello stesso Origin, del quale oggi vi propongo un assaggio con uno dei pezzi migliori: questa romanticissima ballad, cantata in duetto con David Hodges.


Mio caro amore, non hai desiderato di essere con me? 
E, mio caro amore, non hai desiderato di essere libero? 
Non posso continuare a fingere di non conoscerti neanche 
E, la dolce notte, tu sei mio 
Prendimi la mano

Ce ne andremo da qui stanotte 
Non c'è bisogno di dirlo a nessuno
Ci ostacolerebbero soltanto 
Così, entro la luce del mattino 
Saremo a metà strada per ovunque
Dove l'amore è più che solo il tuo nome

Ho sognato un luogo per me e per te
Là nessuno sa chi siamo 
Tutto ciò che voglio è dare la mia vita solo a te
Ho sognato così a lungo che non riesco più a sognare 
Fuggiamo via, ti porterò là

Ce ne andremo da qui stanotte 
Non c'è bisogno di dirlo a nessuno
Ci ostacolerebbero soltanto 
Così, entro la luce del mattino 
Saremo a metà strada per ovunque
Dove a nessuno serve un motivo 

Dimentica questa vita 
Vieni con me
Non guardare indietro, sei salvo ora
Apri il tuo cuore
Smettila di stare in guardia 
Non c'è più nessuno a fermarti 

Dimentica questa vita
Vieni con me
Non guardare indietro, sei salvo ora
Apri il tuo cuore
Smettila di stare in guardia
Non c'è più nessuno a fermarti ora


Ce ne andremo da qui stanotte 
Non c'è bisogno di dirlo a nessuno
Ci ostacolerebbero soltanto 
Così, entro la luce del mattino 
Saremo a metà strada per ovunque
Dove l'amore è più che solo il tuo nome

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